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Per il futuro, coesione, fiducia e attenzione
A colloquio con tre membri uscenti del Consiglio di Amministrazione di Migros Ticino
Redazione
A poche settimane dalla seduta costitutiva del nuovo Consiglio di Amministrazione di Migros Ticino (per due anni sarà presieduto da Gianni Roberto Rossi, che incontreremo prossimamente), al fine di salutare con un cenno di gratitudine i tre uscenti Monica Duca Widmer, Roberto Klaus (che hanno raggiunto la durata massima del mandato) e Stefano Scricciolo per il loro impegno in azienda, li abbiamo contattati per farci raccontare la loro esperienza.
MONICA DUCA WIDMER
Monica Duca Widmer, cosa si porta appresso di questa esperienza, iniziata nel 2008, e durante la quale (2011-2024) è stata anche presidente?
È stata unica e indimenticabile, poiché Migros è una cooperativa: i proprietari sono i soci, che sono anche nostri clienti. Gli obiettivi aziendali, benché volti all’efficienza, comportano anche una missione a favore del territorio nel quale si opera, con il Percento culturale e con una chiara responsabilità sociale verso il personale, il territorio, l’ambiente e l’economia del Cantone. Questo permette di contare su personale motivato, pronto a dare il meglio, poiché si sente parte dell’azienda. Peccato che con la mobilità attuale e il ricambio generazionale, solo pochi – oltre ai diretti coinvolti – si rendano conto dell’unicità di questo modello e di cosa rappresenti per l’intero Paese.
Quali saranno le grandi sfide per l’azienda nei prossimi anni?
In particolare ne vedo due; la prima è l’eccesso di superfici di vendita sul nostro territorio, che porta a una saturazione del mercato, destinato a essere sovradimensionato in assenza di una crescita demografica. La seconda è rappresentata dal turismo degli acquisti che, grazie al cambio favorevole, penalizza i negozi di zone di frontiera come il Ticino. Non vi è consapevolezza dell’entità del danno che ciò rappresenta per l’economia del Cantone: la sfida non è solo per Migros Ticino, ma per l’intero Cantone, poiché i soldi guadagnati in Svizzera vengono spesi in Italia.
Su cosa andrebbe mantenuto il focus nei prossimi anni?
La particolarità di Migros – oltre alla sua struttura di cooperativa – è che produce buona parte dei prodotti che vende: ciò permette un controllo globale della qualità e della filiera, dal produttore al consumatore, sempre con un occhio particolare verso la sostenibilità. Le industrie Migros (dai latticini al formaggio, dal pane alla carne, dalle conserve ai dolci), parte importante dell’industria svizzera, sono sotto pressione per la concorrenza estera e i problemi legati al cambio. Le industrie – in generale – vanno sostenute con condizioni quadro favorevoli: ne va dell’indipendenza nell’approvvigionamento di alimentari e beni di consumo per il nostro Paese.
Cosa augura alla Cooperativa e ai suoi soci?
Auguro di tutto cuore al CdA e alla direzione di continuare a credere nella propria missione: la determinazione e la passione, loro e di tutti collaboratori, permetteranno di superare le momentanee difficoltà, con il sostegno – si spera e si auspica – di tutti i soci e clienti! Fare la spesa alla Migros è un contributo indiretto alla cultura, all’industria svizzera e all’economia del nostro Cantone.
ROBERTO KLAUS
Roberto Klaus per quanti anni ha fatto parte del CdA di Migros Ticino?
Sono stato membro del CdA di Migros Ticino per sedici anni, precedentemente ero stato per quattro anni rappresentante nel Consiglio di cooperativa. Durante l’ultimo periodo sono stato anche vicepresidente della Cooperativa Migros Ticino. I miei legami con Migros sono molteplici. Sono legati anzitutto al mio vissuto personale: ho un vivo ricordo d’infanzia dei negozi, ma anche dei furgoni della Migros che visitavano i paesi periferici, tra cui Novaggio. Se in famiglia ci si riforniva essenzialmente nei negozi Migros, mio padre aveva addirittura una passione per la storia e la biografia di Gottlieb Duttweiler. Si identificava con i valori del fondatore e aveva raccolto un’ampia documentazione bibliografica. I racconti di mio padre del periodo di guerra e del dopoguerra comprendevano spesso aneddoti legati alla Migros.
Quali sono i ricordi più belli del periodo nel CdA?
Questo lungo periodo di responsabilità mi ha permesso di conoscere, apprezzare e collaborare con molte persone del mondo Migros, sia a livello regionale sia a livello nazionale. Poter contribuire e osservare lo sviluppo dell’azienda mi ha permesso anche di arricchire le mie competenze e di trasmetterle a vari livelli nella mia funzione di docente. Ho apprezzato molto la collaborazione con i fornitori, in particolare con la filiera agricola regionale. L’orgoglio e l’umiltà di servizio del personale, delle strutture interne e degli stessi clienti sono stati stupefacenti. Poter interagire con questo mondo è stato anzitutto un arricchimento umano.
Cosa crede sia importante per Migros in questo momento di cambiamenti?
Dobbiamo ricordarci sempre di come è nata l’idea di Migros, con i furgoni che distribuivano un assortimento essenziale. I valori tuttora presenti in Migros devono oggi confrontarsi con una concorrenza agguerrita e nuove abitudini d’acquisto. Sono necessarie misure organizzative e finanziarie importanti, ma accompagnate a un forte ancoraggio alla tradizione.
Quale è il suo augurio alla Cooperativa e ai suoi soci?
L’augurio alla cooperativa è quello di mantenere e fortificare la diversità che ci distingue da operatori concorrenti e attori all’estero. L’attenzione a costi e prezzi è fondamentale, ma non devono mancare l’attenzione e la cura del rapporto con il territorio.
STEFANO SCRICCIOLO
Stefano Scricciolo, lei è attivo all’interno dell’azienda come product manager: cosa ha significato lavorare per Migros Ticino da un’altra prospettiva?
Per me è stato significativo conoscere l’azienda per cui lavoro da 23 anni dal punto di vista strategico-decisionale. Quando indossi gli occhiali del collaboratore è molto difficile capire alcune delle decisioni che «arrivano dall’alto» perché non hai una visione a «volo di elicottero». Avere avuto questa prospettiva e avere potuto volare in elicottero ha ampliato le mie conoscenze e capacità critiche.
Cosa le ha lasciato questa esperienza?
Era il febbraio del 2020 quando fui eletto a maggioranza dal personale di Migros Ticino. Questa avventura mi ha dato tanto, sia a livello umano sia a livello professionale. Ho avuto l’onore di collaborare e confrontarmi con persone che occupano posizioni dirigenziali importanti, pur restando semplici e simpatiche. Ho potuto crescere molto e comprendere che nessuno ha la sfera magica, ma che, insieme con fiducia e positività, si può affrontare tutto ciò che la vita riserva.
Quali sono le sfide maggiori per Migros?
In questi quattro anni ho vissuto molti cambiamenti «storici» che una volta accadevano nell’arco di decenni. Siamo in un mondo che viaggia sempre più velocemente, dove bisogna essere sempre in movimento e un passo avanti con intuizione e creatività, accettando ed essendo consapevoli dell’esistenza della «concorrenza» e dei suoi riverberi. Occorre quindi riuscire a salutare il passato guardando avanti, ma senza mai perdere di vista i valori cardine per cui Migros è nata. In un mercato dove regna sempre di più l’uniformità dell’offerta, diventa cruciale riuscire a differenziarsi (anche in contro tendenza); chiaramente il tutto mantenendo una gestione dei costi impeccabile.
Cosa augura ha chi è venuto dopo, e quale è lo spirito giusto per affrontare questo compito?
Io mi sono già congratulato con il mio successore: essere votati dai propri colleghi Migros, quando ci sono diversi candidati «interni», non è evidente. È importante mantenere un «sano» distacco dalla propria posizione lavorativa interna e, allo stesso tempo, portare il proprio contributo, grazie a una posizione di vantaggio rispetto a chi viene da fuori. Occorre essere collaborativi e aprirsi a una visione più grande, al fine di poter decidere per il vero bene dell’azienda. È importante, nonostante la situazione non sia delle più rosee, essere sempre positivi e portare con sé, ogni giorno e in ogni luogo, il sorriso./S.