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Verde è il colore della speranza
Attribuito mercoledì a Greenhope il 41esimo Premio della Fondazione Adele Duttweiler
Redazione
Verde è il colore della speranza, anche quando le nubi della vita sembrano oscurare tutto. Greenhope, cioè letteralmente speranza verde, è il nome della Fondazione ticinese che dal 2011 organizza eventi spensierati per i bambini malati di cancro e per le loro famiglie e a cui mercoledì scorso è stato attribuito il 41esimo Premio della Fondazione Adele Duttweiler per un valore di 100 mila franchi.
«Wow, mai ricevuto una donazione simile» ha commentato radioso, nella sede dell’istituto Duttweiler a Rüschlikon, il presidente del Consiglio di Fondazione di Greenhope – Sport against Cancer, Luca Cereghetti. «Avevamo già avuto riscontri molto positivi alle nostre iniziative dalle famiglie, dai bambini e dagli sportivi, ma quello ricevuto oggi da Migros per noi è un riconoscimento istituzionale esterno d’altissimo livello, fondamentale dal punto di vista sia motivazionale sia finanziario. Diciamo che per noi è una specie di Oscar alla carriera. Dedico questo premio a chi ha creduto nel nostro progetto, ai partner, ai volontari ma soprattutto alle famiglie e ai bambini che hanno approfittato di quello che abbiamo fatto in questi anni».
Suo fratello Mattia ha dal canto suo sottolineato che Greenhope non entra negli ospedali ma collabora molto proficuamente con i genitori dei bambini ospedalizzati e non, andandoli a prendere su e giù per la Svizzera con grande impegno ed entusiasmo, come ha testimoniato anche Jeannette Tornare, segretaria generale dell’associazione romanda dei genitori di bambini malati di cancro Arfec.
Ognuna delle dieci cooperative Migros nazionali ha contribuito a finanziare il prestigioso riconoscimento con 10 mila franchi, per un totale di 100 mila franchi, appunto. La donazione sarà utilizzata per sviluppare nuove attività.
Commosse le parole dello sportivo Raphäel Berger nome eccellente dell’hockey elvetico ed ex direttore generale dell’HC Fribourg Gottéron, che ha ricordato nella sua laudatio che il «verde» di Greenhope non riguarda solo il concetto di speranza, ma anche quello del coraggio, dell’umiltà di accettare che tutto può capitare, della creatività, della combattività, della positività di utilizzare le difficoltà per trarne qualcosa di buono». Qualcosa che fa battere il cuore e brillare gli occhi dei bambini e delle famiglie che partecipano alle iniziative di Greenhope.
Molto soddisfatto anche il direttore di Migros Ticino, Mattia Keller, promotore per la propria cooperativa della candidatura ticinese al premio. «Greenhope va a braccetto con la storia di Migros e la sua sensibilità per le questioni sociali. Oggi vediamo davvero che la speranza che dà Greenhope ai bambini e a chi vuole intraprendere una carriera sportiva è un valore irrinunciabile per poter guardare al futuro con positività».
La festa è stata accompagnata da un paio di interventi della rock band Golden Vultures, sulle cui note hanno ballato proprio tutti.
Greenhope è nata nel 2011 su impulso di Luca Cereghetti e di Claudio Andenmatten riprendendo un team di mountain bike di giovani talenti del panorama svizzero. Entrambi toccati nella propria cerchia famigliare dalla malattia, i due decidono di attribuire un senso sociale al team con l’obiettivo di lottare contro il cancro. Nasce così il progetto «biking against cancer», che nel 2015 si trasforma in una fondazione vera e propria adottando il motto «sports against cancer».
L’iniziativa è subito appoggiata da Lara Gut e Ralph Naef, seguiti nel tempo da altri atleti di grande livello, come Beatrice Lundmark, Jarno Trulli, Kubilay Türkyilmaz, Michael Fora e del sostegno di squadre come l’Hockey Club Ambrì Piotta giovani, il Football Club Lugano, l’Hockey Club Davos Nachwuchs e il Friboug-Gottéron Young Dragons; club con i quali si organizzano anche dei charity games.
L’idea originaria è stata quella di promuovere lo sport in una piattaforma di azione positiva, dando prova di grande creatività, con l’obiettivo di lottare attivamente contro il cancro dei bambini e sviluppare giovani talenti sportivi. Tra le altre cose Greenhope, che – ricordiamo – è una fondazione senza scopo di lucro attiva in Svizzera ma anche all’estero, ha organizzato eventi come i laboratori di street art in cui i bimbi creano opere d’arte che poi servono da ispirazione ad artisti che le realizzano in dipinti di grandi dimensioni, le giornate con i comici dove sempre i piccoli diventano protagonisti preparando degli spettacoli, gite al circo (Knie, beninteso) e gare di go-kart (vedi il sito www.greenhope.ch).
Oggi Greenhope sostiene finanziariamente una dozzina di giovani sportivi e squadre junior e organizza fino a una ventina di manifestazioni all’anno per le famiglie con un figlio toccato dal tumore. Una parte dei doni raccolti quest’anno ha permesso di offrire un weekend in Svizzera centrale a una decina di famiglie./CS