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Manuela Schär, atleta paralimpica in carrozzella
Altri campioni: Parigi 2024 sarà l’ultima apparizione su pista per la talentuosa sportiva svizzera
Davide Bogiani
Manuela Schär, nella sua carriera sportiva, ha vinto di tutto nell’atletica: a soli 19 anni prende parte alle Paralimpiadi di Atene 2004 e conquista la medaglia di bronzo nei 100 metri, l’argento nei 200 metri e il sesto posto nei 400 metri. Quattro anni più tardi si presenta a Pechino e si mette al collo un’altra medaglia di bronzo nei 200 metri. Sale sul podio ai Mondiali paralimpici di Christchurch e primeggia anche ai Giochi paralimpici di Londra. Nel 2013 inizia a gareggiare anche su distanze più lunghe. Lo fa ai Campionati mondiali paralimpici di Lione, dove mette al collo la medaglia d’oro nella maratona e l’argento nei 400, 800 e 5000 metri. Vince numerose maratone in tutto il mondo e alla sua ultima Paralimpiade a Tokyo, nel 2021, conquista la medaglia d’oro (stabilendo il record paralimpico) negli 800 e 400 e argento nei 1500, 5000 metri e nella maratona.
Un palmarès impressionante. Eppure, Manuela ha sempre mantenuto una grandissima umiltà. Si presenta alla nostra chiacchierata mostrando un’accogliente disponibilità. E prende tutto il tempo necessario per raccontarsi. Ha un carattere in apparenza chiuso, o forse, semplicemente, non sente la necessità di mettersi in mostra. Ma in un ambiente riservato, già dai primi minuti di intervista, si percepisce tutto l’entusiasmo e il cuore che mette in quello che fa. E il suo racconto diventa musica.
«Sono sempre stata una grande appassionata di sport» dice Manuela. «Da piccolina ho praticato ginnastica agli attrezzi e anche atletica. In tanti dicevano ai miei genitori che avevo un grande talento, ero veloce, scattante, performante. Insomma, avevo un buon motore».
Poi però le cose sono cambiate. Siamo nel 1993 e Manuela è una bambina di otto anni. Durante una festa in un parco giochi si diverte come tutte le sue compagne dondolandosi su un’altalena. Improvvisamente l’impalcatura cede e le cade addosso. «Come tutti i bambini di quell’età, sentivo una grande voglia di muovermi. Ho continuato a praticare sport da subito, dopo l’incidente, ma in carrozzella», aggiunge Manuela.
La fortuna nella sfortuna. Manuela vive a Lucerna, a pochi chilometri quindi dal Centro paraplegici di Nottwil. Partecipa a varie attività proposte ai bambini, tra cui ad esempio il Kids Camp, ovvero una due giorni di sport specificatamente indirizzati ai bambini e alle bambine in carrozzella. Con l’Associazione Svizzera dei Paraplegici ha la possibilità di imparare a sciare con il monosci. Prova numerosi sport in carrozzella, ma la sua passione rimane l’atletica leggera.
«Alla fine degli anni Novanta c’era molto fermento. Un grande trascinatore per me è stato Heinz Frei, che non ha bisogno di presentazioni», spiega Manuela. Per chi non è così vicino al mondo paralimpico, ricordiamo che Heinz Frei, tanto per dare una cifra, nella sua lunga carriera ha vinto 14 medaglie d’oro ai Giochi paralimpici, 6 argenti e 6 bronzi. E aggiungiamo che lo stesso Frei ha vinto la medaglia di argento nella handbike agli ultimi Giochi paralimpici, all’età di 63 anni. «Sono molto riconoscente anche al mio primo allenatore, Erwin Zemp, che ricordo con tanto piacere, e al mio attuale coach Claudio Perret, con il quale abbiamo preparato questa Paralimpiade in terra francese».
Parigi 2024 sarà la sua ultima Paralimpiade su pista. Manuela si presenterà nelle discipline di media e lunga distanza. «Se da un lato sono forse diventata un pochino più lenta nello scatto, dall’altra, grazie alla mia esperienza, riesco quasi sempre a classificarmi tra le migliori. Una maratona è tutt’altro che una corsa a mono-ritmo e mono-velocità. Il percorso va studiato, va letto. Ed è importante capire quanto spingere in quale frangente; quando e quanto invece rallentare e prendere fiato. E qui, spesso, vengo premiata dalla mia esperienza».
Nella nostra chiacchierata parliamo anche di materiale. «Il nostro sport è diventato sempre più inclusivo. Partecipiamo ai Meeting di atletica leggera per normodotati, in categorie specifiche. L’atletica in carrozzella, soprattutto negli ultimi anni, è diventata uno sport molto conosciuto al pubblico e di riflesso attrattivo per gli sponsor. Tra questi ci sono anche alcune ditte automobilistiche, le quali hanno investito e stanno continuamente investendo nello sviluppo delle carrozzelle, per renderle più veloci e performanti». E, di fatto, anche Manuela corre con una carrozzella studiata nei minimi dettagli da una nota casa automobilistica giapponese.
Carrozzelle quindi molto performanti, ma anche molto costose. Per dare una cifra, quella utilizzata da Manuela si aggira sui 25mila franchi. «Questi costi molto elevati stanno trasformando l’atletica leggera in uno sport elitario, in cui pochi possono permettersi un’attrezzatura competitiva. Questo in un certo senso è il retro della medaglia. O il prezzo da pagare. Peccato».
Manuela continua a raccontarsi. Ci dice che tre giorni prima di questo nostro incontro, Swiss Paralympic ha presentato in una conferenza stampa la Delegazione paralimpica di Parigi 2024. «Come riferito ai giornalisti, questa è la mia ultima edizione su pista. Per quanto riguarda invece le maratone, rimango aperta». Manuela ha 40 anni e sente il desiderio di fare anche altro nella vita.
Oltre il lavoro presso l’Associazione Svizzera dei Paraplegici nell’ambito dell’organizzazione di viaggi per persone in carrozzella, Manuela ha una grande passione per i cani: «Lo scorso anno, navigando sui social, ho scoperto un’associazione in Thailandia che si occupa di cani paralizzati. Attraverso una sorta di carrello fissato all’altezza del bacino, i cani riescono di nuovo a muoversi in modo autonomo. In Thailandia i cani sono liberi di muoversi nelle strade. E purtroppo spesso finiscono vittime di incidenti stradali. L’associazione The Man that Rescues Dogs Sanctuary, che ospita circa 700 cani, li recupera e li istruisce a muoversi attraverso le ruote al posto delle zampe posteriori», spiega Manuela.
Questa è lei. Riservata e determinata. Una campionessa di grande successo. Ma allo stesso tempo una donna che con la sua calma e determinazione porterà avanti progetti anche in futuro. E lascia intendere che nella sua testa ce ne sono molti. Ma non ne parla. Vorrà dire che ci lasceremo sorprendere, ancora una volta.