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Bibliografia:

Graf R.F. & Fischer C., 2021, Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein, Società svizzera di biologia della fauna SSBF; Edizioni Haupt, Berna.


L’atlante svizzero dei novantanove mammiferi

Biodiversità - Pubblicata dopo sei anni di lavoro e oltre un milione di osservazioni la nuova raccolta delle specie selvatiche che popolano la Svizzera e il Liechtenstein
/ 08/11/2021
Elia Stampanoni

Si legge e sfoglia volentieri, ritrovandoci coinvolti dalle descrizioni e dai temi trattati. Parliamo del voluminoso, oltre 450 pagine, nuovo Atlante dei mammiferi della Svizzera e del Liechtenstein, pubblicato quest’anno dalla Società svizzera di biologia della fauna (Ssbf): è un interessante strumento scientifico, didattico, formativo e anche divulgativo, parte di un ampio progetto volto a raggiungere svariati obiettivi.

Filo conduttore dell’opera sono le 99 specie di mammiferi viventi nella Svizzera e nel Liechtenstein, monitorate e censite nel corso degli anni. In totale, nella banca dati nazionale Info fauna sono state raccolte, a partire dal 2000, 1’140’000 osservazioni che hanno costituito la base del nuovo atlante, pubblicato nelle lingue italiano, tedesco e francese a oltre 25 anni dall’uscita del precedente (Hausser, 1995), da tempo esaurito e in molte parti non più attuale.

Come indicano gli autori Graf e Fischer nella loro prefazione, il volume «è più di un libro», vuole essere un punto di riferimento per futuri lavori e una base pratica per la protezione delle specie. Questo progetto editoriale ha anche permesso di coinvolgere e formare nuove persone esperte nel settore, aumentando l’attuale numero limitato di specialisti capaci di eseguire i monitoraggi. Non da ultimo, il progetto punta a coinvolgere il vasto pubblico, offrendo una lettura interessante in tutte le sue pagine, riccamente completate con fotografie, grafici, schemi, disegni, elenchi, indici e mappe di distribuzione.

Alla redazione hanno lavorato oltre 70 autori, a cui si aggiungono molti più osservatori coinvolti nella raccolta degli elementi, la quale si è basata sui dati acquisiti tramite diverse piattaforme online o altre vie di comunicazione e confluiti in Info Fauna. Il progetto del nuovo atlante ha quindi stimolato ulteriormente le osservazioni e le segnalazioni, con monitoraggi che si sono avvalsi di differenti tecniche: dall’esplorazione diretta, all’indagine di orme e tracce, dalle vocalizzazioni alle analisi genetiche, dalle catture ai ritrovamenti, senza dimenticare l’analisi di escrementi, borre o peli o l’utilizzo di sempre più performanti trappole fotografiche. Procedimenti che hanno permesso anche di scoprire 12 nuove specie rispetto all’ultimo bilancio del 1995, come il Vespertilio criptico, un pipistrello censito con due colonie in Ticino e San Gallo. Un rilevamento che non si può però definire concluso, dato che i mammiferi selvatici, per loro definizione, sono animali che vivono per lo più in luoghi appartati e nascosti, sono timidi, a volte notturni e quindi difficilmente rilevabili.

Il grande lavoro ha comunque permesso di rimarcare che, mentre specie come Lupo o Lontra sono di ritorno, altre come il Toporagno del Vallese o il citato Vespertilio criptico sono specie scoperte solo di recente. Oltre ai nuovi mammiferi osservati, è stato riscontrato un sensibile aumento della presenza di Lince eurasiatica, Gatto selvatico, Castoro europeo o Cervo rosso, mentre altri animali di piccole o medie dimensioni subiscono una forte pressione.

Per il Ticino, come evidenzia Damiano Torriani, membro di comitato della Società svizzera di biologia della fauna, «rispetto al primo atlante è stato accertato il passaggio della Lontra, della Genetta e del Muflone, così come è stata confermata la presenza del Mustiolo». Anche a Sud delle alpi si ratifica la presenza sempre più importante di alcuni «grandi mammiferi» e pure l’arrivo della Nutria e della Minilepre, a cui si dovrebbe presto aggiungere pure lo Sciacallo Dorato, già avvistato anche in Ticino nel 2020. «Grazie al progetto del nuovo atlante si sono pure migliorate le conoscenze per talune specie, ma non si sono più trovate tracce di altre, come la Puzzola, il Topolino delle risaie o il Coniglio selvatico, in contrapposizione al preannunciato arrivo di Scoiattolo grigio, Scoiattolo di Pallas o Istrice», conclude Torriani.

Nel libro, i mammiferi sono raggruppati e presentati per ordini e, delle trenta specie di chirotteri elencate, oltre la metà sono sulla Lista Rossa. La loro precarietà viene collegata nell’atlante alla modifica dei suoi habitat, alla diminuzione del cibo, soprattutto insetti, all’aumento dell’inquinamento luminoso o all’utilizzo improprio di alcuni biocidi ambientali. Dopo il nutrito capitolo dedicato ai chirotteri, anche gli insettivori sono descritti con dettagli su ambienti di vita, biologia e conservazione, ma anche fotografie, schemi e mappe di distribuzione.

La Crocidura minore è per esempio un piccolo toporagno minacciato che, legato ad ambienti ricchi di muri a secco, siepi e terreni incolti, si trova oggi solo a sud delle Alpi.

Tra i carnivori, invece, si registra per esempio un aumento della popolazione della Lontra, considerata estinta dal 1989, ma che da alcuni decenni è tornata lungo l’Aar, l’Albula, l’Inn, il Reno o il Ticino. Il Cane procione, originario dell’Asia orientale, si è da parte sua diffuso anche in Europa dopo l’introduzione in Russia e, in Svizzera, oggi sono stati osservati solo alcuni individui.

Dall’Asia proviene pure il Muflone, un artiodattilo che in Svizzera si trova attualmente unicamente nello Chablais vallesano, con circa 200 individui. La Lepre bianca e la Lepre comune sono tra i lagomorfi abbastanza diffusi sul nostro territorio, al contrario degli altri due presenti in Svizzera, il Coniglio selvatico e la Minilepre. L’ultimo gruppo in successione cronologica è quello dell’ordine dei roditori, con le sei famiglie e le 27 specie descritte, tra cui il Ghiro o lo Scoiattolo, i ratti, i topi o le arvicole. Anche qui si scoprono molte informazioni interessanti e pure particolarità, come per esempio sulla Marmotta, che suda solo dai piedi e sopporta meglio il freddo del caldo.

Ulteriori specie sono poi elencate in un successivo capitolo. Si tratta di animali che potrebbero già essere presenti in Svizzera (e Liechtenstein) ma per cui mancano ancora delle osservazioni precise, oppure di mammiferi che potrebbero tornare presto nel nostro paese. In quest’ultima categoria rientra per esempio il Bisonte europeo che, assieme all’Alce è uno dei pochi «grandi» mammiferi che non ha ritrovato un suo spazio dopo il 1876, anno dell’entrata in vigore della legge sulla caccia, la quale ha permesso a Cinghiali, Stambecchi, Camosci, Cervi, Linci o anche Lupi, Orsi e Castori di lentamente tornare a vivere su una buona parte del territorio.

Oltre alle 99 specie, di cui 88 autoctone, l’atlante propone pure delle pagine su temi legati alla natura e agli animali selvatici, come la presentazione di alcuni metodi di monitoraggio o progetti di reintroduzione. Questi 15 capitoletti, chiamati Focus, s’inseriscono nel volume e permettono di aggiungere ulteriori elementi a una già valida e interessante opera scientifica, ideata sì per specialisti quali studenti, insegnanti, pianificatori, autorità o consulenti ambientali, ma anche ideale a tutti coloro che, apprezzando la natura, s’interessano ad essa con un’attenzione particolare ai mammiferi selvatici.