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Stabile la popolazione dei serpenti

Mondoanimale: biacco o colubro di Esculapio: vederne più degli scorsi anni è solo una nostra percezione
/ 08/07/2024
Maria Grazia Buletti

Molti hanno l’impressione che quest’anno il numero di serpenti sia aumentato. È pure vero che lo scorso mese di giugno ne abbiamo incontrati parecchi ed è sempre facile vederne soprattutto in quei giardini che conservano una certa biodiversità, dove più d’uno può essere stanziale. Così, sui social è capitato leggere che questo è «l’ann da biss» (l’anno delle bisce). Ma non è così e ce lo spiega il noto appassionato di erpetologia, e profondo conoscitore dei serpenti del nostro territorio, Grégoire Meier: «In realtà, il numero di serpenti è il medesimo degli scorsi anni, ma è legittima la sensazione di parecchi di noi che affermano di averne visti più degli anni passati».

La spiegazione c’è e va a braccetto con la meteo ballerina che ci ha accompagnati lungo tutta la primavera: «Gli ultimi anni sono stati caratterizzati dal secco primaverile con i problemi relativi alla carenza di acqua. Per contro, questa primavera abbiamo avuto parecchie giornate di pioggia e diversi ritorni al freddo: fenomeni che hanno posticipato o messo in pausa l’attività dei rettili. Le giornate che ci hanno permesso di osservarli sono state poche, così come pochi i momenti in cui siamo potuti uscire a goderci il bel tempo e il caldo, e questo è valso anche per i serpenti: appena c’è stata una schiarita, sia noi che loro siamo usciti all’aperto e gli incontri si sono rivelati più probabili e più frequenti».

Una spiegazione logica, suffragata dal fatto che, dice Meier: «I serpenti non sono funghi che crescono in un dato periodo piuttosto che in un altro: ci sono sempre ma, schivi come sono, cercano di non essere notati dai grandi predatori. Se però, tra una pioggia e un temporale, dispongono di poche ore di schiarita per scaldare il loro corpo, accoppiarsi, mangiare e via dicendo, allora cercano di sfruttarle al meglio ed è più facile incontrarne». Anche nei nostri giardini: «Nel nostro immaginario, i serpenti sono visti come animali molto asociali e primitivi, ma è verosimile che abbiano una loro socialità superiore a quella che noi attribuiamo loro: se le risorse vitali sul territorio sono buone, se le condividono e vi convivono in più d’uno. Il colubro (talvolta detto, a torto, «scorson», nome attribuito al biacco) vive tra golene dei corsi d’acqua, pietraie e radure, preferibilmente secche e asciutte. Ma non disdegna neppure i nostri giardini dove cerca ambienti caldo-umidi quando cambia la pelle, spostandosi poi nelle zone dove può cacciare e così via».

Per questo serpente il pericolo maggiore è rappresentato dal fatto che viene scambiato per una vipera, perciò talvolta è ingiustamente ucciso: «Anche se l’incontro con un serpente non fa piacere a tutti, bisogna ricordare che le specie di rettili presenti in Ticino sono protette a livello federale e cantonale. E ad ogni modo, prendere a bastonate o a sassate un serpente, anche se fosse una vipera, è una cosa assolutamente priva di senso». Una premessa, prima di parlare della grande differenza che intercorre fra il colubro di Esculapio (Zamenis longissimus), totalmente innocuo e schivo, e la Vipera: «Innanzitutto, basterebbe osservarli, sorpassarli evitandoli e proseguire per la propria strada perché anche la Vipera, se lasciata in pace, non ha alcun interesse a interagire con l’essere umano e neppure a morderlo. Purtroppo, i serpenti scontano la brutta fama di cui patiscono, ma non dobbiamo dimenticare che, in quanto predatori, anch’essi svolgono un ruolo ecologico molto importante: tenere sotto controllo la popolazione delle loro prede (come topi e lucertole) e mantenere in equilibrio la biodiversità».

Facile riconoscere biacco (Hierophis viridifalvus) e colubro di Esculapio, distinguendoli dalla Vipera: «Biacco e colubro di Esculapio appartengono entrambi alla stessa famiglia; il colubro di Esculapio è più lento del biacco e tendente al marrone, olivastro, verdognolo. Si distinguono entrambi dalla Vipera per il corpo nettamente più slanciato e magro, mentre la Vipera è più tozza, cicciottella, meno agile e quando scappa via è meno fulminea. Inoltre, il colubro ha una coda molto lunga che diventa sempre più fine, assottigliandosi sempre più fino a scomparire. La Vipera, per contro, ha una coda corta che finisce quasi a punta. Infine, la pelle della maggior parte dei colubri è piuttosto lucida, mentre la Vipera è alquanto opaca».

Nei pressi di un serpente, il nostro interlocutore ribadisce di mantenersi comunque sempre a debita distanza («minimo uno o due metri») e, qualora stesse dormendo in mezzo a un sentiero, bisogna evitarlo senza infastidirlo: «Dobbiamo sempre guardare dove mettiamo le mani o i piedi, ma se distrattamente avviciniamo, calpestiamo o tocchiamo un colubro che non riesce a scappare via come una saetta, allora potrebbe mordere; ciononostante non dobbiamo spaventarci: il suo morso è innocuo e come un graffio di un rovo; basta semplicemente disinfettarlo».

Bisogna comportarsi come con qualsiasi altro animale: «È sempre più probabile che sia lui a scappare così come, ad esempio, farebbe una volpe, uno scoiattolo o un cervo. Allora osservi, fai il giro largo e prosegui per il tuo sentiero». Insomma, basta lasciarlo tranquillo: «Si tratta di un animale molto istintivo e basilare e, per logica, un serpente che non pesa più di 800 grammi percepisce come un predatore anche un bambino di soli dieci chili che non aggredirà mai, prediligendo la via di fuga».

Non da ultimo bisogna tenere a bada i cani, nel bosco e nel giardino: «Il colubro di Esculapio tende sempre a scappare, ma se preso da un cane potrebbe essere ferito o fatto a pezzi. Comunque, anche per un cane l’eventuale, anche se improbabile, morso di un colubro di Esculapio è innocuo e va solo disinfettato».