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Quanto costa la trasferta oltre San Gottardo?

Istantanee sui trasporti: dopo aver valutato le spese per i trasferimenti in Ticino, allunghiamo il viaggio e vince il treno
/ 27/05/2024
Riccardo De Gottardi

Nell’articolo apparso settimana scorsa abbiamo confrontato i prezzi dei trasporti pubblici con quelli dell’automobile per gli spostamenti in Ticino, dove, da oltre un venticinquennio, la Comunità tariffale Arcobaleno ha permesso di armonizzare le diverse tariffe precedentemente gestite da ogni singola impresa e di semplificare agli utenti l’accesso ai servizi. Abbiamo visto che in generale l’uso di bus e treni è molto conveniente. Ora ci chiediamo: il risultato cambia se consideriamo gli spostamenti sulla lunga distanza tra il Ticino e le destinazioni al nord delle alpi?

Consideriamo per questo confronto i soli costi variabili dell’automobile, presupponendo dunque che in ogni caso quest’ultima fa parte del «corredo» di base di grandissima parte delle economie domestiche. La scelta avviene dunque paragonando i costi variabili con l’alternativa del viaggio in ferrovia. L’esempio illustrato nel grafico considera un utente che si sposta occasionalmente per un tragitto di andata e ritorno tra Lugano e Zurigo, Lucerna, Berna e Losanna. L’esito è eloquente se si è in possesso dell’abbonamento per biglietti a metà prezzo. Anche senza considerare i costi del posteggio, la scelta del treno è sempre vincente. Il guadagno del treno è tanto maggiore quanto maggiore è la distanza percorsa. Il viaggio in prima classe appare conveniente solo per le mete più lontane. Va peraltro considerato che esistono altre possibilità per ridurre ulteriormente e anche in modo significativo i costi del viaggio in treno. Infatti, a determinate condizioni (scelta anticipata dell’orario, del treno, del giorno della settimana per effettuare la trasferta) è possibile beneficiare dei cosiddetti «biglietti/carte giornaliere risparmio», acquistabili on line sul sito delle FFS. Altre facilitazioni possono essere messe a profitto attraverso le carte giornaliere risparmio Comune (www.cartagiornaliera-comune.ch/it), disponibili in parecchie località presso le rispettive cancellerie comunali. Evidentemente se la scelta del treno fosse accompagnata anche dalla rinuncia al possesso dell’automobile o della seconda automobile, molto diffusa in Ticino, cadrebbero anche i costi fissi e il guadagno finanziario risulterebbe molto più elevato.

Per superare l’ostacolo dell’abbonamento a metà prezzo varrebbe la pena riflettere su una possibile azione mirata, circoscritta nel tempo, per incrementarne la vendita. Questo abbonamento, oggi leader assoluto in Svizzera tra tutti i titoli di trasporto è molto diffuso a nord delle Alpi e invece molto meno in Ticino. Spiccò il volo nel 1986, quando il Consiglio federale lo lanciò attraverso un’azione speciale estesa a tutto il Paese per promuovere l’uso dei trasporti pubblici nell’ambito della strategia per combattere l’inquinamento atmosferico. Fu subito battezzato «abbonamento Borromini», poiché si poteva acquistare al prezzo di cento franchi, la banconota allora con l’effigie dell’illustre architetto Francesco Borromini. Oggi questo abbonamento costa 190 franchi per chi lo acquista per la prima volta. Riproporre l’abbonamento «in azione» a 100 franchi potrebbe bissare il successo di un tempo.