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Per proteggerli e ricollocarli
Mondoanimale: Psa, oltre un secolo di impegno a favore di cani, gatti, criceti, conigli e tanti altri animali della nostra nazione
Maria Grazia Buletti
«La Protezione svizzera degli animali (Psa) si impegna da oltre un secolo e mezzo per il benessere di tutti gli animali (e non solo quelli domestici, cani, gatti o criceti), con tutte le competenze su suolo nazionale. Ciò che perseguiamo con impegno e costanza è la loro tutela, e lo facciamo con ogni mezzo a nostra disposizione: in ambito tecnico e politico, e attraverso la sensibilizzazione costante di tutta la popolazione verso i temi concernenti la protezione e la cura di ogni animale».
A parlare è Piero Mazzoleni, che vanta dieci anni di presidenza in seno alla Società Protezione animali di Locarno, e cinque nel comitato della Protezione svizzera degli animali della quale, succedendo a Nicole Ruch, è presidente dal 2023. «La Psa vanta una settantina di sezioni in tutti i cantoni e le regioni di Svizzera e Liechtenstein che, con i loro rifugi e le loro case di accoglienza (nonché il prezioso lavoro dei volontari), svolgono un ruolo fondamentale nella tutela degli animali; attività resa possibile esclusivamente attraverso donazioni».
Si tratta di una società-mantello che ha sede a Basilea, racconta il nostro interlocutore. Da lì coordina tutte le sezioni nazionali che operano in Svizzera: «In Ticino, ve ne sono quattro associate: Locarno e Valli, Biasca, Lugano e Mendrisio. Senza però dimenticare la Società Protezione animali di Bellinzona che, pur non essendo associata alla Psa, svolge un lavoro encomiabile e determinante per il benessere dei nostri animali nel canton Ticino».
Mazzoleni spiega che per la maggior parte dei sodalizi (quindi pure per la Società protezione animali di Locarno di cui è altrettanto presidente), si tratta di rifugi nei quali si recuperano animali maltrattati, dispersi, rifiutati: «Si cerca di accoglierli e curarli, in collaborazione con gli uffici di veterinaria cantonali o della polizia per quanto attiene a quegli animali provenienti da sequestro o maltrattamenti, e poi si prova a trovare le persone adatte per un ricollocamento che doni una nuova possibilità di vita degna a questi animali; e questo rappresenta uno dei compiti primari».
Chi desidera dunque adottare un animale, sia esso un cane o un gatto («senza dimenticare gli altri animali domestici come criceti, coniglietti e via dicendo, che pure possono essere nostri ospiti da ricollocare»), può recarsi a una delle Società protezione animali e guardarsi attorno: «Chi adotta uno di questi animali gli dona una vita migliore; inoltre, siamo sempre disponibili per orientare sulla scelta secondo le esigenze della famiglia e dell’animale stesso, così da portare a un’adozione consapevole e responsabile, evitando all’animale il trauma del ritorno in rifugio: scoprire gli aspetti più importanti per una convivenza con il suo migliore amico (sia cane, gatto o altro) di cui è responsabile l’essere umano è essenziale, e noi cerchiamo di aiutare nella scelta migliore per tutti».
Mazzoleni sottolinea pure l’importanza di «seguire un corso base per ogni adozione di cani, perché chi va educato in primis è il proprietario: solo così egli saprà insegnare le regole di convivenza in società al suo amico a quattrozampe, in modo che sia sempre adeguato alle situazioni in cui si troverà e possa sentirsi a proprio agio senza causare problemi di sorta a nessuno». In tal senso, ricorda che vige una Legge federale sulla protezione degli animali, alla quale ogni Cantone deve fare riferimento, pur potendo inoltre deliberare ordinanze specifiche regionali, «come ad esempio la legge sui cani soggetti a restrizioni vigente nel nostro Cantone». E a proposito di questi cani: «Bisogna essere consapevoli che si tratta di cani che necessitano particolare competenza da parte del proprietario, per non incappare in difficoltà e non saperlo poi più gestire».
Mazzoleni porta ad esempio un mastino napoletano abbandonato addirittura in una camera d’albergo dal suo proprietario: «L’animale è arrivato qui da noi, a Locarno: una storia che ha dell’incredibile, non fosse che ci è andato di mezzo questo pacifico cagnolone che, per mole e per razza, potrà essere adottato unicamente da qualcuno che abbia le competenze e il tempo da dedicargli, corsi compresi».
È evidente che non basta avere la buona volontà o il desiderio di adottare un animale domestico, e un cane nella fattispecie, ma bisognerebbe responsabilmente porsi qualche domanda e qualche obiettivo, così riassunto dal nostro interlocutore: «Innanzitutto ribadisco l’importanza di informarsi sulla razza e sulle esigenze dell’animale, lo ripeto, perché poi vivrà con noi per gli anni della sua vita. Un ulteriore invito è quello di venire a vedere se c’è qualche nostro ospite da adottare per potergli dare una nuova opportunità di vita in famiglia».
Il presidente della Psa afferma che le adozioni per cani, gatti e piccoli animali vanno spesso a buon fine, complice pure l’impegno da parte dei volontari di trovare una famiglia adatta all’animale in questione: «Ad esempio, a Locarno la maggior parte trova una famiglia adottiva. E non dobbiamo dimenticare che a livello di Psa ci facciamo carico anche di curare l’accoglienza da parte delle varie sezioni di quegli animali provenienti da laboratori, sperimentazione e agricoltura: anch’essi andranno coscientemente ricollocati».