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Quale auto comprare? Il menù è fin troppo ricco

Motori: la convivenza tra le diverse tecnologie propulsive può mettere in imbarazzo i potenziali acquirenti
/ 29/04/2024
Mario Alberto Cucchi

Ognuno di noi sa cosa vuol dire aprire un frigorifero quando è appena stata fatta la spesa. Ci si trova dentro di tutto un po’, vero? E si può scegliere se mangiare carne oppure uova, verdure oppure formaggi. Bene, oggi nel mondo automobilistico diversi Costruttori si trovano in una situazione simile. Hanno il «frigo» pieno di differenti tecnologie propulsive. Dalle più tradizionali come benzina e diesel passando per gli ibridi leggeri, i full-hybrid, gli ibridi plug-in ovvero alla spina e gli elettrici puri. E gli automobilisti sono i commensali che si devono sedere a tavola e decidere che cosa hanno voglia di mangiare.

Ecco allora che i Costruttori, come un navigato chef di un ristorante, a seconda di quello che in quel momento abbonda, oppure delle «scadenze» più vicine, spingono un prodotto piuttosto che un altro cercando di andare incontro ai gusti degli ospiti. Ma se un pranzo o una cena durano lo spazio di un giorno, con l’acquisto di una vettura si parla di anni. Se da una parte la possibilità di scelta è sempre un successo, dall’altra genera indecisione: va prestata ancor più attenzione! Oggi nel mondo delle auto vale tutto e il contrario di tutto. Si dice che alcuni concessionari non ritirino più usati alimentati a gasolio e lo stesso giorno sembra che altri concessionari non ritirino più usati elettrici. Tutto questo si riflette su quotazioni estremamente ballerine dei valori, grandi svalutazioni improvvise e soprattutto un gran mal di testa dei consumatori.

Ma chi ha ragione e chi ha torto? Indubbiamente stiamo assistendo a una transizione tecnologica che è stata ed è fortemente auspicata e spinta dai politici. Il fatto che l’Unione europea abbia stabilito delle multe per le Case automobilistiche che inquinano di più li ha messi davanti a una strada senza uscita. I costruttori che superano il valore di emissioni di CO2 fissato dall’Unione europea sono multati con un’ammenda di 95 euro per ogni grammo eccedente il limite, per ogni vettura venduta. Secondo i dati europei consultati da «Automotive News Europe», le multe totali già date ammontano a circa 510 milioni di euro. I prossimi obiettivi di emissioni previsti in Europa sono di 93,6 grammi per chilometro per il 2025, 49,6 g /km per il 2030 e zero emissioni per il 2035. Ci arriveremo? Forse.

Ritorniamo al «nostro frigo», costruttori come Kia ad oggi hanno in gamma tutte le tecnologie e a un livello di eccellenza. Dal diesel installato sulla Sorento a un elettrico da oltre 500 cavalli sulla EV6-GT. Dal benzina della Picanto al mild-hybrid della Sportage passando per l’ibrido plug-in della XCeed. Avendo tante tecnologie propulsive, possono metterle su qualsiasi modello a seconda delle richieste del mercato. Giusto per essere chiari, la nuova Sorento appena presentata alla stampa esce dalle linee produttive sia diesel sia benzina ibrida plug-in ed è poi la filiale del Paese che decide quale versioni ordinare e commercializzare. «Perché non vendere ancora il diesel se il mercato chiede quello?» ci ha spiegato un manager dell’azienda coreana. Come dargli torto. E allora perché altri costruttori hanno già abbandonato quasi totalmente i motori termici e soprattutto il diesel? In alcuni casi perché il mercato per quelle auto non li chiedeva più, in altri casi perché erano obbligati a fare una scelta di campo non avendo numeri abbastanza grandi da potersi permettere di dare più scelte al cliente finale. Insomma non avevano un «frigo» abbastanza capiente.

Vero è che molti hanno anticipato lo stop della produzione di motori alimentati a gasolio e a benzina al 2030 ma la scadenza ufficiale è il 2035. Date fissate dai politici e gli stessi politici potrebbero cambiare idea. «Indietro non si torna, al limite ci potranno essere delle proroghe di qualche anno…» ci spiega un manager di un’azienda automobilistica del nord Europa. Lo stesso che ci racconta come la transizione verso le zero emissioni vada di pari passo con la guida autonoma che porterà a ridurre ai minimi termini la mortalità a causa degli incidenti stradali. «Perché un computer alla guida è più affidabile di un essere umano». E allora, se non ci saranno più incidenti, le auto potranno essere costruite in modo più leggero. Utilizzando materiali plastici al posto del metallo. La diretta conseguenza sarà quella di aumentare l’autonomia e renderle meno «energivore». Sembra quasi fantapolitica del mondo a quattro ruote invece è tutto vero. E noi che siamo seduti a tavola dobbiamo guardare bene il menu per scegliere il «piatto» più buono ma anche più digeribile. Scelta non facile.