azione.ch
 



Il cane e l’arrivo di un bebè

Mondoanimale - Non magia ma doti sensoriali ed empatiche
/ 15/04/2024
Maria Grazia Buletti

«Da giorni ero stanca, tanto stanca. Ma non avevo dato troppa importanza a come mi sentivo, pensando semplicemente che responsabile fosse il periodo di stress professionale. Finché Perla, la mia labrador bionda di quattro anni, non ha cambiato il suo comportamento nei miei confronti: mi fissava continuamente, mi seguiva da una stanza all’altra di casa, poggiava la sua testa sulla mia pancia quando mi sdraiavo sul divano per riposare un po’, cosa che non aveva mai fatto… Ho cominciato a preoccuparmi: prima ho pensato che non stesse bene e volesse in qualche modo dirmelo. Poi, siccome mangiava con appetito e non mostrava segni di malessere, ho pensato: vuoi vedere che sono io a non stare bene e lei lo sente?».

È il racconto di Beatrice che, di lì a qualche settimana scopre l’arcano: «Faccio un test di gravidanza e scopro di essere incinta! Perla lo aveva fiutato prima che io me ne rendessi conto, e durante tutta la gravidanza i suoi atteggiamenti di protezione (della mia pancia) e affetto verso di me si sono intensificati finché non sono tornata a casa con Elena, la mia bebè sulla quale Perla non ha subito virato la propria tenera attenzione; le ci è voluto tempo, e oggi non si “schioda” dalla sua culla, dalla sua sdraietta, dovunque lei giochi o riposi».

L’arrivo di un neonato stravolge gli equilibri di tutta la famiglia, compreso il cane, e il racconto di Beatrice è emblematico come quello di tante altre donne nella cui famiglia vive un amico a quattrozampe: tutte notano che, in un modo o nell’altro, pare che il cane fiuti l’arrivo di un bebè. D’altronde, non è una novità che gli animali siano particolarmente sensibili e riescano a sentire cose che noi nemmeno percepiamo. Alcuni sostengono che essi abbiano una sorta di sesto senso dovuto alla grande dote sensoriale ed empatica. Non è un caso che i cani siano sempre più impiegati con successo nell’identificazione di problemi di salute come diabete, attacchi di panico, epilessia o tumori. Con il loro fiuto sono in grado di annusare anche l’esplosivo e, un esempio su tutti, alcuni sono stati addestrati a riconoscere «a naso» il Covid.

Non deve sorprendere dunque se il pelosone di casa riesce a capire se la sua umana è incinta senza il bisogno di dirglielo (e nessuno può certificare che, dicendoglielo a parole, esso coglierebbe davvero il concetto). Non ci sono molti studi scientifici che confermano questi fatti; ciononostante non possiamo pensare che si tratti di superpoteri canini. In proposito, citiamo le osservazioni di uno studio pubblicato su «Physiology and Behaviour» che poggia su alcune osservazioni oggettive. Con l’evoluzione della nostra specie, noi umani abbiamo perso la capacità di riconoscere determinati segnali chimici come quelli ormonali che influiscono anche sull’odore che la donna assume durante la gravidanza. Tuttavia, per il cane non è così: «Grazie a un olfatto circa mille volte più sensibile del nostro, “sente” la gravidanza umana perché percepisce la variazione degli ormoni femminili attraverso il cambiamento di odore».

Pur non suffragando fino in fondo queste abilità canine, la ricerca scientifica suggerisce che l’intero discorso sia molto plausibile anche in ragione del fatto che il naso dei cani contiene 300 milioni di recettori olfattivi (contro i 6 milioni umani) ciò che lo rende un’arma quasi invincibile; inoltre il loro naso è freddo e umido, e ciò permette loro di essere un valido radar per il calore. Anche i cambiamenti di abitudini e la sensazione di stanchezza (come successo a Beatrice) sono un segnale di lettura per il cane: «Le intense ma fisiologiche fasi di stanchezza di una donna in gravidanza la inducono a riposarsi frequentemente; questo tipo di cambiamenti sono notati dall’animale che può mostrarsi più protettivo proprio perché riconosce una debolezza da parte della sua umana».

Grazie alla capacità empatica, il cane riesce a intercettare anche gli sbalzi di umore tipici della gravidanza: «Fedele alleato, rimane al fianco della proprietaria dimostrando la sua affidabilità e la sua fedeltà: doti che lo potrebbero indurre a diventare poi un affidabile baby-sitter». Infine, la ricerca pubblicata su «Physiology and Behaviour» ha pure dimostrato che, durante una competizione, cani e proprietari avevano livelli simili di cortisolo, l’ormone dello stress, e questo era dovuto al fatto che il cane sentiva e reagiva di conseguenza ai cambiamenti ormonali del suo umano. Ciò dimostra che anche i cani non addestrati, che però hanno un’intesa particolare con un umano, possono facilmente leggere i suoi sentimenti e reagire di conseguenza, non solo a livello comportamentale ma anche biochimico.

Vale la pena tenere in considerazione i consigli degli esperti cinofili i quali ricordano che ogni cane ha una sua storia e una sua personalità che deve essere accolta e rispettata. Per far sì che l’esperienza della famiglia che si allarga sia positiva per tutti, le parole chiave sono tre: partecipazione, educazione e rispetto. «Quando siamo tornati a casa dall’ospedale, Perla ci attendeva e ci ha subito fatto festa per la nostra assenza. Poi, le abbiamo presentato la nostra piccola Elena: abbiamo adagiato l’ovetto per terra e le abbiamo permesso di annusarla, ma lei era più interessata alle nostre attenzioni».

Beatrice permette a Perla di avvicinarsi alla neonata durante i primi mesi anche se la cagnolona non ha dimostrato subito troppo interesse: «Oggi, a distanza di un anno, giocano insieme con i pelouche e Perla dimostra di essere più vicina alla nostra piccola». Come dire: anche se il cane fiuta i nostri cambiamenti, non significa che poi diventi subito partecipe e attivo baby-sitter.