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Gli eventi alla Filanda
11 aprile (ore 9.30–12.30 / 14.00–17.00)
Visite guidate gratuite all’esposizione fotografica. Durante il tour si ripercorreranno i principali avvenimenti che hanno segnato la storia delle famiglie in Svizzera e in Ticino, l’evoluzione dei modelli familiari, i bisogni e le sfide che toccano le famiglie moderne.
16 aprile (ore 14.00)
Caffè narrativo moderato da Valentina Pallucca: «La ripartizione dei ruoli all’interno della famiglia», la Rete caffè narrativi promuove lo scambio di idee ed esperienze tra persone diverse per percorsi di vita ed età, è sostenuta anche dal Percento culturale Migros.
24 aprile (ore 15.00)
Tavola rotonda: «Costellazioni familiari: esplorando la realtà e le esperienze delle famiglie arcobaleno».
27 aprile (ore 17.00)
Conferenza: «I bambini nell’armadio. La lunga vicenda dei bambini nascosti in Svizzera nella storiografia e nella letteratura», Francesco Garufo, curatore della mostra al Musée d’histoire di La Chauxde-Fonds da cui l’ampia raccolta di studi Enfants du placard. L’école de la clandestinité (Neuchâtel, Éditions Livreo-Alphil, 2024), dialoga con Vincenzo Todisco, autore del romanzo Il bambino lucertola (Armando Dadò Editore).
30 aprile (ore 13.30)
Conferenza e tavola rotonda: «Dall’evoluzione dei modelli familiari alle politiche familiari», pomeriggio dedicato agli studenti SUPSI ma aperto anche al pubblico, con lectio magistralis della profe.ssa Laura Fruggeri.
4 maggio (ore 17.00)
Spettacolo teatrale per bambini: «Extraterrestre alla pari», con Valeria Nidola.
5 maggio (ore 14.00)
Workshop interattivi: «Famiglie ricostituite e stili educativi a confronto», organizzato in collaborazione con l’Associazione Ticinese Famiglie Monoparentali e Ricostituite.
15 maggio (ore 14.30)
Conferenza e tavola rotonda: «Politica familiare: nuovi bisogni e come soddisfarli. Sinergie tra enti pubblici, servizi di conciliabilità e aziende». Organizzata da Pro Familia Svizzera Italiana in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia.
Uno sguardo al passato per immaginare il futuro delle famiglie
Si sposta da Bellinzona alla Filanda di Mendrisio il viaggio in immagini proposto da Pro Familia Svizzera italiana che esplora 150 anni di storia della nostra società
Stefania Hubmann
Osservare le famiglie del passato per riflettere sulle sfide che sono chiamate ad affrontare oggi e nel prossimo futuro. Sfide che come dimostra la seconda edizione del Barometro svizzero delle famiglie pubblicato da Pro Familia Svizzera e Pax a metà marzo riguardano in primo luogo le questioni finanziarie. I variegati nuclei familiari di oggi sono il frutto dell’evoluzione della società e, aspetti imprescindibili, dell’emancipazione femminile e dei progressi dello Stato sociale. Ci si può immergere in questo lungo percorso, dal 1860 al 2024, attraverso un viaggio per immagini proposto dalla mostra organizzata da Pro Familia Svizzera italiana in occasione del trentesimo Anno internazionale della famiglia. Cinque le tappe dell’esposizione itinerante che toccherà nel corso del 2024 l’intero territorio cantonale. Al momento è allestita fino al 18 maggio a La Filanda a Mendrisio. Numerose le fotografie, anche curiose, da ammirare, sempre affiancate da testi che permettono di comprendere il contesto sociale svizzero e ticinese nel quale sono state scattate.
Famiglie: esplorando il passato, immaginando il futuro. 150 anni di sfide e conquiste tra ruoli, lavoro e conciliabilità è il titolo della mostra che subito richiama il tema della conciliabilità tra famiglia e lavoro, più che mai di attualità e che funge da filo conduttore all’esposizione. Numerosi però gli argomenti sui quali riflettere attraverso le coinvolgenti storie raccontate da immagini e testi in dialogo fra loro. La direttrice di Pro Familia Svizzera italiana Michela Trisconi e Laura Semini-Fieni, responsabile comunicazione e sviluppo progetti, trasmettono il loro entusiasmo per questo progetto che sta riscuotendo un buon successo di pubblico grazie anche agli eventi che di volta in volta lo accompagnano. Laboratori, conferenze e incontri hanno riunito a Bellinzona, sede inaugurale della mostra, oltre 450 partecipanti.
Già presentata a Berna nel dicembre 2022, l’esposizione è stata concepita a livello nazionale per sottolineare l’80° di fondazione di Pro Familia Svizzera, organizzazione mantello alla quale fanno capo cinque antenne cantonali. Tutte operano a favore di un rafforzamento della posizione delle famiglie nell’interesse di ogni loro componente. L’idea di una mostra è partita proprio da Michela Trisconi che siede nel comitato nazionale. «Per l’edizione che proponiamo in Ticino – spiega la direttrice dell’antenna della Svizzera italiana – abbiamo scelto una nuova veste grafica e arricchito l’allestimento con finestre storiche sulla realtà cantonale. Un cantone, il Ticino, che 150 anni fa risultava più arretrato e povero del resto del Paese con ripercussioni sulle situazioni familiari. Dalle storie proposte emerge però anche il suo ruolo di precursore svolto in seguito in alcuni ambiti quali ad esempio quello di politica familiare e scolastico».
L’esposizione, suddivisa in quattro periodi storici, parte quindi dagli ultimi decenni dell’Ottocento, quando l’industrializzazione contribuisce a forgiare il modello di famiglia borghese. Una famiglia numerosa al cui sostentamento provvede il padre, mentre la madre si occupa dei figli e delle faccende domestiche. Quindi ruoli ripartiti in un ambiente di vita che di solito riunisce più nuclei familiari sotto lo stesso tetto. «La realtà e l’economia ticinesi dell’epoca – chiarisce Laura Semini-Fieni – sono strettamente legate all’apertura della galleria ferroviaria del San Gottardo, che offre nuove possibilità di sviluppo al Ticino. Nel periodo 1860-1940 si verificano numerosi cambiamenti pure a livello sociale, ma si constata che a Sud delle Alpi l’applicazione delle nuove leggi, ad esempio per la protezione dell’infanzia (divieto del lavoro minorile), va piuttosto a rilento».
Dalla pipa, che richiama nella grafica questo periodo, si passa all’immancabile aspirapolvere degli anni Cinquanta del secolo scorso. Allo stesso modo le fotografie ci portano dai bambini che lavorano in fabbrica o dal ritratto di famiglia di stampo patriarcale alla madre casalinga e ai papà alle prese con i biberon. Siamo fra il 1940 e il 1965, quando la Svizzera, come la maggior parte dei Paesi sviluppati, vive un periodo di crescita economica. Grazie ai nuovi mezzi di comunicazione e alla pubblicità il modello della casalinga americana trionfa anche in Europa. Prosegue Laura Semini-Fieni guidandoci nella visita: «Questi primi due periodi storici attirano l’attenzione dei visitatori che ritrovano storie analoghe a quelle delle loro famiglie». Aggiunge da parte sua Michela Trisconi: «L’esposizione è concepita proprio in modo che gli osservatori possano immedesimarsi nelle scene di vita quotidiana fissate nelle immagini».
A proposito di questa prima metà dell’esposizione, le due rappresentanti di Pro Familia sottolineano la fluttuante presenza delle donne nel mondo del lavoro, massiccia in caso di bisogno sociale, poi di nuovo ridotta quando prevale il ruolo della casalinga. Un altro pregio della mostra è quello di non sottacere episodi cupi come il fenomeno delle misure coercitive a scopo assistenziale che hanno allontanato in tutta la Svizzera numerose persone, soprattutto bambini e giovani, dalle loro famiglie.
Per donne e bambini maggiore protezione e nuovi diritti intervengono in maniera considerevole nel quarantennio che porta al nuovo Millennio, ossia fra il 1965 e il 2005 nella terza parte della mostra. «Siamo nelle fasi iniziali del lungo cammino verso l’uguaglianza» – precisano Michela Trisconi e Laura Semini-Fieni – evidenziando la nuova struttura nucleare della famiglia, la maternità vissuta come scelta, l’aumento dell’occupazione femminile e della presenza delle ragazze negli studi superiori. Introducendo gli assegni integrativi per le famiglie, il Ticino è fra i primi cantoni a livello nazionale a sostenere in maniera concreta la famiglia. Per diverse leggi il cammino è però assai lungo come dimostra il caso dell’Assicurazione maternità per la quale sono occorsi ben 60 anni!
Nel frattempo la società evolve a passo più spedito. I primi decenni del nuovo Millennio segnano l’avvento di nuovi modelli familiari. L’aumento delle famiglie monoparentali e l’introduzione del matrimonio per tutti modificano la tipologia delle famiglie e i ruoli al suo interno. I diritti dei padri progrediscono e la famiglia si confronta pure con l’invecchiamento della popolazione. Quali le principali sfide che deve affrontare oggi? Stando al Barometro svizzero delle famiglie 2024, la questione finanziaria ha assunto maggior peso rispetto all’anno scorso, tanto da trasformarsi in alcuni casi in fattore che inibisce la crescita della famiglia. Di conseguenza emergono l’intenzione di aumentare la percentuale lavorativa e la necessità di migliorare la conciliabilità tra lavoro e vita familiare, in particolare riducendo le tariffe dei servizi di assistenza all’infanzia.
Al tema della conciliabilità l’esposizione dedica anche la postazione finale, un tavolo multicolore con altrettanti spunti di riflessione. Questa sfida rappresenta d’altronde il motivo per cui nel 2018 il Cantone Ticino ha sollecitato la nascita dell’antenna Pro Familia Svizzera italiana, che affronta la questione sensibilizzando tutte le parti in causa. Uno degli strumenti a disposizione è il Family Score, un sondaggio destinato ad aziende ed enti pubblici che rappresenta una valutazione costi-benefici delle misure di conciliabilità implementate. Family Score è nel contempo un marchio di qualità nazionale istituito per distinguere le organizzazioni amiche delle famiglie. Ogni due anni viene assegnato un premio alle aziende più «family-friendly» della Svizzera; premio che dal prossimo settembre Pro Familia Svizzera italiana introdurrà anche sul piano regionale.
La mostra, promossa dapprima quale evento celebrativo, si rivela quindi essere nella nuova concezione un’occasione per riflettere, discutere e approfondire i bisogni dei modelli familiari contemporanei. Pro Familia, a livello nazionale come pure cantonale, li conosce bene e opera affinché opinione pubblica, aziende, politici e istituzioni siano sensibilizzati al riguardo. Un’azione che quest’anno in Ticino coinvolge direttamente la popolazione attraverso l’esposizione fotografica il cui tour proseguirà a Lugano (11-28 luglio), Manno (16-28 settembre) e Locarno (11-28 novembre).