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Incontri ravvicinati

Mondoanimale – Un foglio informativo per sapere come comportarsi se si avvista un lupo
/ 27/11/2023
Maria Grazia Buletti

In base alla Strategia lupo svizzera, la sua presenza su tutto il nostro territorio cantonale è oramai una realtà. «Ma quest’ultimo, in genere, è schivo nei confronti dell’uomo», si sottolinea nel documento Il lupo: regole di comportamento del Dipartimento del territorio (DT) e del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) che lanciano una campagna di sensibilizzazione sulle regole di comportamento da adottare in caso di avvistamento o di incontro con un lupo. «Si tratta di un opuscolo di facile comprensione, anche se di estrema sintesi, i cui consigli poggiano sulla conoscenza del comportamento della specie, unitamente alle regole del buonsenso che dovrebbe sempre prevalere, anche se in queste situazioni “di pancia” è umano che l’emotività possa prevalere sulla razionalità. Da qui, l’utilità di riassumere le regole di base di un corretto comportamento». Sono le premesse del collaboratore scientifico dell’Ufficio caccia e pesca Gabriele Cozzi, il quale stigmatizza un atteggiamento di allarmismo, a favore della conoscenza della materia e della natura di questo animale che, si legge sul sito dell’Ufficio caccia e pesca, «non rappresenta di principio una minaccia per le persone, e negli ultimi trecento anni in Europa i casi di attacchi all’uomo da parte di lupi in condizioni naturali sono stati estremamente rari».

Il lupo non è un pericolo maggiore per l’uomo rispetto al passato, ma l’informazione è comunque molto importante: «Un dato di fatto è che ci sono più lupi rispetto a qualche anno fa, ed è quindi utile sapere in anticipo quali sono i comportamenti da adottare in caso di incontro fortuito». La premessa riguarda la natura e il temperamento di questo grande predatore: «Ribadisco che l’ipotesi di trovarsi nei paraggi di un lupo è piuttosto remota, a causa della natura stessa dell’animale che è schivo nei confronti dell’essere umano. Inoltre, i lupi singoli in dispersione si muovono di parecchi chilometri (anche 20-30 in un giorno) in modo erratico e non hanno un territorio stabile e definito». Schivo, ma non automaticamente pauroso: «La sua estrema intelligenza lo rende molto curioso e in grado di studiare la situazione che lo circonda. Perciò, la sua prima reazione sarà quella di fermarsi a osservare, prima di allontanarsi più o meno celermente». E se proprio ci si dovesse imbattere in un esemplare, Cozzi così riassume le regole da adottare, ben illustrate dall’opuscolo: «Per prima cosa, bisogna restare calmi e osservare la situazione (ndr: d’altronde, è proprio quello che farebbe il lupo stesso). Non bisogna farsi prendere dal panico perché il lupo non cerca il confronto con l’uomo e una volta che ha compreso la situazione si allontanerà».

Determinante è il ruolo della prevenzione: «Non bisogna foraggiarlo, così come per qualsiasi altro animale selvatico, e non bisogna lasciare alimenti all’esterno come resti di cibo, rifiuti organici, cibo per animali domestici o spazzatura». La corretta gestione dei propri cani è un altro elemento saliente: «Evitare di portare nel bosco le femmine in calore, e tenere in casa il proprio cane durante le ore crepuscolari sono due atteggiamenti di buonsenso facili da attuare, compreso il tenerlo al guinzaglio durante le passeggiate». Senza dimenticare mai il rispetto reciproco che si concretizza con il mantenimento delle distanze se si dovesse avvistare un lupo da lontano: «Restare in silenzio, osservare, non interagire e soprattutto non avvicinarsi». Parliamo pur sempre di animali selvatici che tali devono restare per non far sì che prendano confidenza con l’uomo. E in caso di «incontro ravvicinato» (meno di 50 metri), oltre a mantenere la calma, l’esperto fa nuovamente riferimento alle regole di buonsenso ben sintetizzate sul flyer: «Di norma, il lupo si allontana dopo aver valutato la situazione, anche se i cuccioli possono dimostrarsi un po’ più curiosi rispetto agli esemplari adulti. Se non si dovesse allontanare, bisogna farsi notare parlando e usando un tono di voce deciso e fermo, senza farsi prendere dal panico che servirebbe solo a mandare un messaggio sbagliato». Egli ricorda le modeste dimensioni del lupo italiano (Canis lupus italicus): «Tra 25 e 35/40 chili e un’altezza di circa 50-70 cm, che significa come, in caso di incontro, l’uomo può mostrarsi grande, eventualmente alzando le braccia sopra il capo o picchiando al suolo il bastone da passeggio». Non bisogna pensare di aggredirlo: «Ogni animale, se messo alle strette e se non ha una via di fuga, può reagire in modo aggressivo». Allontanarsi lentamente senza voltargli le spalle e tenere il cane dietro di sé sono altri due comportamenti che eviteranno problemi. Il DT porta ad esempio l’esperienza della vicina Penisola: «In Italia, da dove il lupo si è espanso verso l’arco alpino, non ci sono casi recenti di aggressioni a persone, nonostante la popolazione di lupi sia stimata a circa tremila esemplari». Prova che i rischi di un attacco all’uomo sono estremamente ridotti. «Il lupo resta un predatore selvatico che va trattato col dovuto rispetto: un comportamento adeguato da parte dell’uomo è fondamentale per scongiurare casi potenzialmente critici», è la conclusione che giustifica la campagna di sensibilizzazione promossa dal DT.