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Se l’animale domestico è punto da un insetto
Mondoanimale – La stagione precoce anticipa l’insidia non solo di zecche e pulci ma anche di api e vespe
Maria Grazia Buletti
«Con le temperature miti degli ultimi inverni non si è più al riparo dalle zecche anche nella stagione fredda; infatti, si sa che appena il termometro supera i 10-12 gradi, le zecche sono già attive». L’affermazione del veterinario Gionata Pedretti la dice lunga sul cambiamento climatico che si fa sentire nei modi più disparati e, complice una stagione fredda che fredda non è stata, obbliga prima del solito i nostri animali domestici a fare i conti con gli insetti pungitori e le zecche. Biologicamente, queste appartengono alla famiglia degli artropodi, dell’ordine degli Ixodidi compreso nella classe degli Aracnidi. Per intenderci, la stessa di ragni, acari e scorpioni: «Si tratta di parassiti esterni delle dimensioni di qualche millimetro fino a un centimetro, secondo la specie e lo stadio di sviluppo. Hanno il corpo rotondeggiante e la testa non distinguibile dal corpo, munita di un apparato boccale (rostro) in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti». Il problema è presto focalizzato: «Anche in Ticino le mutazioni climatiche in atto permettono alle zecche di proliferare anzitempo nel loro habitat rappresentato dal folto sottobosco, così come dai giardini di casa». È proprio il caso di dire che per esse, dal fogliame alla pelle del nostro animale domestico, è «un balzo». E non si tratta di un problema unicamente igienico: «Questi parassiti possono trasmettere infezioni come la borelliosi, l’encefalite da zecca e altre malattie». Perciò lo specialista consiglia un’adeguata terapia di tipo preventivo: «Ci sono appositi repellenti che allontanano le zecche dalla pelle degli animali prima ancora che riescano a pungerlo per succhiarne il sangue».
Nella lotta per preservarli da questo artropode, il veterinario fa un distinguo fra cani e gatti: «Per i felini, a fronte dei nuovi preparati, userei il Frontline unicamente per i cuccioli come primo prodotto, per poi passare al più presto ai classici repellenti o pastiglie. Mentre per i cani il discorso si suddivide: se non ci si reca all’estero abbiamo a disposizione tutte le fiale (advantix, exspot, Frontetec o il collarino scalibor e cose simili). Inoltre, anche per chi resta in Ticino è consigliabile la sverminazione regolare a causa del verme polmonare presente anche sul nostro territorio, legato a una lumachina che viene ingerita accidentalmente dal cane, mangiando l’erba. Quindi, sarebbe opportuno aggiungere alle fiale un vermifugo, oppure dare una pastiglia unica del tipo Nexgard spectra che copre zecche, pulci e vermi». Per chi va all’estero con il proprio cane: «Oltre alla prevenzione zecche e pulci (vettori per diverse malattie sia all’estero che in Svizzera), è altamente consigliabile un prodotto che funge da repellente per i flebotomi che sono portatori della leishmaniosi. Perciò, tutti i prodotti citati prima sotto forma di fialetta, con l’aggiunta del vermifugo per combattere la filaria, malattia portata da un tipo di zanzara (verme del cuore)». Lo specialista sottolinea che sia la filaria sia la leishmaniosi sono comunque alle nostre porte: «Questo perché in Lombardia si sono già riscontrati alcuni casi e nei prossimi anni entrambe le malattie arriveranno sicuramente anche in Ticino». Ma la profilassi ha un alleato molto potente: il controllo sul nostro animale dopo ogni passeggiata: «Sappiamo che le zone d’attacco delle zecche sono muso, orecchie e ascelle che, quindi, bisogna sempre esplorare e controllare per escluderne la presenza». Se troviamo una zecca sul nostro cane: «Se risulta ancorata alla pelle si consiglia di toglierla con l’apposita pinzetta che si può acquistare da qualsiasi veterinario: basta afferrarla direttamente sulla pelle all’altezza della testa, e poi estrarla con una leggera rotazione». Lo specialista sconsiglia di affidarsi ai vecchi rimedi della nonna: «Ad esempio, è meglio non usare l’alcol o l’olio, perché si rischierebbe di soffocare la zecca che, nello spasmo del soffocamento, potrebbe passare i germi patogeni al nostro animale».
Nella bella stagione gli incontri ravvicinati possono contemplare anche api, vespe e calabroni: quale migliore spunto per solleticare la curiosità dei nostri amici a quattro zampe? «Cani e gatti possono facilmente correre appresso e saltellare attorno a qualsiasi insetto passi davanti a loro. Per questo è possibile siano punti da api o vespe, o siano presi di mira da parassiti come le pulci». Quindi, le raccomandazioni del veterinario sono sempre le stesse: «Bisogna prestare attenzione a eventualità come quelle descritte, valutarne la portata e prendersi cura correttamente del proprio malcapitato animale. Nell’eventualità di una puntura, è quindi sempre auspicabile avere a portata di mano un antiinfiammatorio da somministrare al cane, soprattutto se è già nota qualche sua allergia». Egli ricorda che il cane, ad esempio: «Tende ad essere punto sul muso perché, per giocare, si avvicina all’insetto e potrebbe essere punto su occhi, palpebre e tartufo». In casi più sfortunati: «Esso potrebbe addirittura ingerire l’ape il cui pungiglione rilascerebbe il veleno all’interno della laringe, con possibili conseguenti problemi respiratori che richiederebbero un immediato consulto dal veterinario di fiducia che potrà dare le cure tempestive adeguate».
Disavventure che, non dimentichiamolo, possono capitare anche ai gatti: «Questi si fanno pungere soprattutto sugli arti anteriori, perché tendono a giocare con la loro preda usando le zampette». Le conseguenze: «Oltre al rossore, il gatto punto da un insetto potrebbe sviluppare una sorta di nodulo che tende a diventare grave se comincerà a leccarlo in continuazione». Allora sarebbe meglio individuare subito la zona colpita, osservando dove tende a mordicchiarsi o a leccarsi: «Una soluzione di ammoniaca diluita in acqua (non usare mai pura perché potrebbe provocare irritazioni o ustioni!) potrebbe essere utile; poi bisogna tamponare con una garza la zona interessata». Se i sintomi fossero importanti, o se lo si ritenesse necessario, anche per micio sarebbe auspicabile una visita dal veterinario di fiducia.