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Pacchetto ambiente
I tre messaggi messi in consultazione il 1° ottobre 2020 e parte del «Pacchetto ambiente» aggiornano e applicano la politica energetica e climatica cantonale. Oltre al credito netto di 50 milioni, con la relativa spesa lorda di 130 milioni di franchi per il periodo 2021-2025 di cui sopra, gli altri messaggi approvati a inizio maggio e ad esso strettamente correlati sono quello concernente la modifica della legge cantonale sull’energia dell’8 febbraio 1994 (Len) e quello per il rinnovo dei prelievi sulla produzione e consumo di energia elettrica a favore del Fondo per le energie rinnovabili (FER), incluso lo stanziamento di un credito straordinario di 5 milioni, pure destinato ad alimentare il fondo.
I messaggi, come indicava in una nota il Dipartimento del Territorio in sede di presentazione del Pacchetto ambiente, «mirano a mettere a disposizione dei cittadini maggiori risorse per accelerare il cambiamento necessario per raggiungere una società al 100% rinnovabile. L’intento è anche di favorire l’indotto economico locale e dare un ulteriore impulso allo sviluppo di un’economia verde, con tecnologie sostenibili, innovative dal profilo energetico, climatico e ambientale».
Ulteriori sostegni per far fronte alle sfide energetiche sono poi previsti in alcuni settori legati al risanamento degli edifici, alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica con misure a livello federale, cantonale o comunale.
Sostegno al calore rinnovabile
Politica ambientale - Incentivi comunali, cantonali e federali per produrre e distribuire energia termica «verde»
Elia Stampanoni
Presentato a fine 2020, il nuovo decreto governativo sugli incentivi alla popolazione per il miglioramento energetico dei propri stabili è stato accettato a inizio anno e il 12 luglio 2021 è entrato in vigore il nuovo Programma promozionale per il periodo 2021-2025. Per questo quinquennio il Dipartimento del territorio ha previsto un credito quadro netto di 50 milioni di franchi e l’autorizzazione alla spesa di 130 milioni di franchi a favore di nuovi impianti o della conversione di quelli esistenti. Incentivi che rientrano nel «Pacchetto ambiente», il quale contempla pure il Fondo per le energie rinnovabili e la modifica della legge cantonale sull’energia (vedi qui di fianco).
Il credito con la relativa spesa lorda permette la continuazione del programma d’incentivi avviato nel 2011 e concernente l’efficacia ed efficienza energetica, la produzione e la distribuzione di energia termica da fonti indigene rinnovabili e la conversione delle energie d’origine fossile. Accanto alla conferma degli incentivi, sono pure state introdotte alcune novità rispetto alla disposizione precedente, come i contributi per la sostituzione delle pompe di calore esistenti e installate prima del 2000, la possibilità di beneficare di un incentivo per l’installazione di un impianto a pellet, oppure per diversi servizi di consulenza e per la certificazione. Lo scopo del programma cantonale d’incentivi consiste infatti anche nell’orientare il cittadino verso scelte più sostenibili dal profilo energetico e climatico e più rispettose dell’ambiente, oltre che nell’eliminare le barriere conoscitive sia a livello di domanda (proprietari di edifici) sia di offerta (imprese, artigiani o architetti).
Le quattro tecniche attualmente più efficaci e applicabili per la sostituzione dei combustibili fossili sono le pompe di calore, gli impianti solari termici, il teleriscaldamento (alimentato con energia rinnovabile) o i sistemi a legna.
Le pompe di calore traggono la loro energia dall’aria, dal sottosuolo, dalla falda freatica, da acque di scarico o superficiali come i laghi. «Di regola sono contraddistinte da costi d’investimento più elevati rispetto a una tradizionale soluzione a nafta o gas, ma producono spese d’esercizio inferiori. Se si considerano i costi complessivi dell’impianto sulla sua durata di vita (investimento, funzionamento, manutenzione) risultano quindi più convenienti», spiega Michela Sormani, responsabile del Centro di coordinamento di SvizzeraEnergia per la Svizzera di lingua italiana.
Un grande potenziale c’è nell’energia solare, come già emerso per il fotovoltaico (vedi «Azione» no. 8 del 22.2.2021 e no. 21 del 24.5.2021). Nel solare termico non si produce però elettricità, ma si fornisce acqua calda all’edificio tramite collettori solari dotati di un corpo metallico nero attraversato da canaline in cui circola acqua addizionata con un antigelo ecologico. Il calore solare viene così trasportato attraverso uno scambiatore di calore.
Le reti di teleriscaldamento sono spesso alimentate con centrali termiche a legna o con pompe di calore. Anche il calore residuo dagli impianti di incenerimento dei rifiuti può essere sfruttato con il teleriscaldamento, e la Teris, valorizzando l’energia prodotta dalla termovalorizzazione dei rifiuti dell’Impianto Cantonale di Termovalorizzazione dei Rifiuti di Giubiasco, ne è un esempio («Azione» no. 03 del 13 gennaio 2014).
Nel teleriscaldamento, l’acqua calda, o quella «fredda», viene trasportata agli utenti attraverso una rete di condotte isolate e interrate, poste a circuito chiuso. Una volta raggiunto lo stabile, il calore viene ceduto attraverso uno scambiatore, che sostituisce la caldaia, all’impianto di distribuzione interna.
Il legname è una risorsa ampiamente presente sul nostro territorio e può essere sfruttata in pezzi oppure sotto forma di truciolato o pellet. Il pellet è prodotto da scarti di legno (segatura, trucioli e scarti non trattati), provenienti principalmente dall’industria della lavorazione del legno che, una volta secchi vengono sottoposti a un’elevata pressione per creare dei piccoli cilindri. Tutte queste fonti rinnovabili provenienti dal legname sono adatte per usi diretti tramite stufe e caldaie e in generale, come indica il sito del programma Calore rinnovabile di SvizzeraEnergia, «i riscaldamenti a ceppi di legna sono l’ideale per le case monofamiliari, quelli a pellet sono adatti anche alle piccole case plurifamiliari e agli insediamenti, mentre i riscaldamenti a truciolato sono più indicati per gli edifici di medie e grandi dimensioni».
Anche per alimentare una rete di teleriscaldamento si predilige solitamente il cippato (truciolato) e sono molti gli esempi che l’Associazione per l’energia del legno della Svizzera italiana (AELSI) riporta sul suo portale (www.aelsi.ch): Airolo, Tesserete, Quinto, Caslano, Intragna, Poschiavo, Madonna del Piano, Gordola, Coldrerio, Prato Sornico, Poschiavo, oppure la centrale termica di Losone, presentata su «Azione» no. 49 del 3.12.2018.
Il programma «Calore rinnovabile» di SvizzeraEnergia vuole dare il suo contributo nel ridurre le emissioni di CO2 del nostro Paese. «Il parco edifici svizzero genera un terzo di tutte le emissioni di CO2 in Svizzera e, a lungo termine, i sistemi di riscaldamento a energia rinnovabile sono più convenienti», citava il lancio del programma Calore rinnovabile sul sito di SvizzeraEnergia.
Promosso a partire dal 2020 dall’Ufficio federale dell’energia, dai Cantoni e da numerose associazioni del settore, «Calore rinnovabile» si rivolge principalmente ai proprietari privati di immobili ma anche a installatori e consulenti, come spiega Michela Sormani: «Ai primi si dà la possibilità di richiedere una consulenza specifica per la sostituzione degli impianti di riscaldamento, ma anche di trovare altre indicazioni utili, tra cui il calcolatore dei costi di riscaldamento con paragone fra le diverse tecnologie, i sette passi per sostituire il riscaldamento e anche diversi “buoni esempi”. Ai tecnici e ai consulenti si offre la possibilità di diventare collaboratori attivi del programma accreditandosi attraverso specifici corsi di formazione gratuiti (organizzati in Ticino dall’Associazione TicinoEnergia in collaborazione con suissetec), per svolgere la “prima consulenza” e quindi apparire sulla mappa online disponibile sul sito del programma».
La promozione del programma «Calore rinnovabile» viene gestita a livello nazionale da SvizzeraEnergia, coinvolgendo le varie antenne cantonali. TicinoEnergia, un’associazione neutrale e senza scopo di lucro fondata nel 2008 su iniziativa della Repubblica e Cantone Ticino, si occupa invece di formare i futuri consulenti «Calore rinnovabile». L’Associazione vuole sostenere con misure concrete la politica energetica cantonale, operando negli ambiti dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile, in collaborazione con gli attori sul territorio.
I proprietari immobiliari che richiederanno una prima consulenza «Calore rinnovabile» potranno ora beneficiare di un sostegno finanziario grazie al Programma promozionale in ambito energetico, come ci conferma Luca Pampuri, responsabile del settore Consulenza per l’Associazione TicinoEnergia: «Per quanto riguarda gli incentivi legati alla consulenza in ambito residenziale – aggiunge Luca Pampuri – il programma prevede l’incentivazione dell’etichetta CECE e del rapporto di consulenza CECE, della certificazione Minergie e dei relativi prodotti SQM Costruzione e SQM Esercizio. È inoltre programmata l’incentivazione di due recentissimi prodotti, la già citata “prima consulenza” del programma Calore rinnovabile e la Bussola Energia, uno strumento sviluppato dalla nostra Associazione e sostenuto sia dal Cantone sia da SvizzeraEnergia».