di Mariarosa Macuso

Critica dell’arte contemporanea. Moralismo insopportabile. Sconnesso e noioso. Lungo e senza trama. Non ho capito dove vuole andare a parare. Preferivo Force majeure, il suo film sulla valanga e il padre di famiglia che acchiappa lo smartphone per darsela a gambe, mentre la madre cerca di mettere in…


di Fabio Fumagalli

*** Non ho l’età, di Olmo Cerri, doc. con Gigliola Cinquetti, Carmela Schipani, Gabriella Brasson, Lorella Previero, Gregorio Montillo (CH 2017) Non proprio per tutti, ma il 1964 era l’anno di un boom economico già ben assestato, dell’inaugurazione dell’Autostrada del Sole, di un Sessantotto che si…


di Marinella Polli

Die Dreigroschenoper (L’Opera da Tre Soldi) di Bertolt Brecht, liberamente ispirata alla Beggar’s Opera (L’opera del mendicante) di John Gay, autore inglese del Settecento, e del musicista Pepush John, è sicuramente il testo più famoso di Bertolt Brecht e, per molti, una sorta di primo Manifesto…


di Giovanni Fattorini

Erano due gli aspetti che più vistosamente caratterizzavano Il giardino dei ciliegi che Lev Dodin portò a Milano nel 1998: uno era l’atmosfera notturna e a tratti luttuosa che avvolgeva la casa e il giardino di Ljubov Andreevna Ranevskaja; l’altro, il contrasto fra la recitazione realistica di…


di Giorgio Thoeni

La parola di Stefano Massini è ormai da considerare come un consolidato tracciato del verbo teatrale italiano. Dai primi anni del nuovo secolo a oggi la sua fortunata e perfetta macchina drammaturgica lo ha portato a firmare opere che hanno raccontato le tele di Van Gogh, la tragica storia della…


di Giorgio Thoeni

«Vitalità e apertura» sono le nuove parole d’ordine dell’Accademia di Verscio che sta moltiplicando le occasioni per alimentare l’interesse degli allievi verso nuove frontiere della conoscenza, portandoli a vedere spettacoli di pregio e «diversi», facendo loro conoscere da vicino personaggi di…


di Giovanni Fattorini

Nella locandina de L’importanza di chiamarsi Ernesto inscenata da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, il nome «Ernesto» è cassato con un frego nero, per richiamare l’attenzione sulla difficoltà (sull’impossibilità?) di tradurre adeguatamente l’inglese «Earnest», che si pronuncia come «earnest»,…


di Nicola Falcinella

Novant’anni dopo il primo film parlato, Il cantante di jazz di Alan Crosland uscito nelle sale americane nell’ottobre 1927, il cinema muto non smette di incantare e fare miracoli. Lo sanno bene a Pordenone, dove da 36 anni organizzano Le giornate del cinema muto. Una città di poco più di 50’000…