di Pietro Montorfani

Tornasse per miracolo tra noi, Aristotele di Stagira si guarderebbe attorno dapprincipio con aria stordita, salvo iniziare poi a interpretare il mondo secondo le sue rassicuranti categorie. È da credere che, dopo una breve immersione nella nostra società e nella nostra cultura, giungerebbe presto a…


di Natascha Fioretti

Pesantemente leggera, così definerei la prosa e la poesia di Thilo Krause in cui ogni cosa fluttua come fosse sospesa, trasportata da leggere e costanti correnti che all’improvviso formano mulinelli d’acqua per risucchiarci in un vortice denso di immagini e significati provenienti dal passato dove…


di Marta Morazzoni

Eppure ho un po’ di nostalgia del tempo delle sigarette! L’affermazione è del tutto in controtendenza, il fumo fa male, il tabacco fa male. Se torno sull’argomento il merito, o la colpa, è dello scrittore norvegese Dag Solstad: nel suo non romanzo Armand V. uscito qualche tempo fa per Iperborea…


di Elda Pianezzi

James di Percival Everett (classe 1956, scrittore e illustre professore di letteratura alla University of Southern California) è una storia legata a un’altra storia o, meglio ancora, è una storia che è già stata raccontata 140 anni fa da un altro autore, Mark Twain, ne Le avventure di Huckleberry…


di Angelo Ferracuti

Pubblicato in Norvegia con il titolo Stargate, il nome di un pub frequentato da emarginati e alcolisti che si trova all’uscita della metropolitana di Grønland, il quartiere multietnico di Oslo, La porta delle stelle (Iperborea, 2024) racconta la storia di un padre vedovo, disoccupato e spesso in…


di Paolo Di Stefano

Ernesto Franco (nella foto) era il più tipico degli einaudiani, pur non essendo cresciuto dentro Einaudi. Nato nel 1956 a Genova, dunque ligure come Italo Calvino, l’einaudiano per eccellenza. Franco amava Calvino e scriveva romanzi e racconti calviniani: diceva di essere debitore soprattutto…


di Stefano Vassere

Mettiamo che vi troviate a girare in lungo e in largo per New York City in compagnia della vostra figlia più giovane – diciamo sui diciott’anni – e che quest’ultima sia di recente competente un po’ aristocratica della lingua locale. Dei cui particolari lessicali e formali si è dotata abbondantemente…


di Natascha Fioretti

«Un uomo semplice, che voleva solo andar per la sua strada, passando davanti all’ingresso di un hotel si sente rivolgere la parola da un valletto che, con disinvoltura un po’ ostentata, se ne sta lì, all’ingresso, su un tappeto dai disegni confusi. Il valletto gli assicura che qualcuno ha prenotato…