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Alzi, il ladro che ruba i ricordi

Pubblicazioni – Un libro per l’infanzia scritto da Moira Frapolli racconta il legame fra una nipotina e suo nonno, affetto da Alzheimer
/ 13/09/2021
Stefania Hubmann

La nonna o il nonno sembrano smemorati o si comportano in modo strano? Forse è Alzi che ha rubato loro i ricordi, ma l’amore reciproco con i nipoti non è in discussione. La relazione è più profonda, riguarda le emozioni, per cui prosegue con i secondi in grado di risvegliare nei primi ricordi più lontani, legati ai momenti belli e importanti della vita. Ad offrire un messaggio di speranza e consolazione a tutti coloro che affrontano la malattia di Alzheimer – ai bambini in primis, ma anche ai loro genitori – è un nuovo libro per l’infanzia, Il ladro di ricordi, firmato dalla studentessa Moira Frapolli per le edizioni Salvioni. Alzi è il ladro di ricordi, ma la protagonista è la piccola Léonie il cui legame con nonno Arthur si rivela più forte della malattia che l’ha colpito. Sostenuta da Alzheimer Ticino, la pubblicazione sarà presentata in occasione della Settimana Café Alzheimer che prenderà il via martedì 21 settembre, giornata mondiale dedicata a questa forma di demenza.

Le cifre riguardanti la demenza in Svizzera sono sempre più preoccupanti essendo l’età il maggiore fattore di rischio del deterioramento cognitivo. L’invecchiamento della popolazione fa prevedere che si passerà da circa 140mila persone affette oggi a oltre 300mila nel 2050. In Ticino attualmente i malati sono circa 7700. A fronte di queste cifre allarmanti, le strategie per affrontare questa patologia offrono spiragli di luce, come è il caso della storia scritta da Moira Frapolli. Il libro è destinato a un pubblico più vasto delle bambine e dei bambini di scuola elementare per i quali è stato concepito. Pubblico che negli anni a venire sarà sempre più coinvolto nell’assistenza a una persona cara con diagnosi di Alzheimer.

Con questo termine si definisce la forma più comune di demenza associandola al suo scopritore, Alois Alzheimer, che la descrisse per la prima volta nel lontano 1906. Dopo oltre un secolo, non solo non si è riusciti a trovare una cura per questa patologia, ma purtroppo in determinati contesti si fatica ancora ad affrontarla apertamente e a individuare come accompagnare nel miglior modo possibile le persone malate.

Moira Frapolli, riprendendo il nome Alzheimer, trasforma Alzi in un elfo furfante che ruba i ricordi soprattutto agli anziani. Nel magico mondo di questa tenera e profonda storia tutta da scoprire prevalgono però il coraggio della piccola Léonie, il suo amore per il nonno e la sua spontaneità. Certo, i ricordi di nonno Arthur e dei suoi viaggi che tanto affascinavano la nipotina non torneranno più, ma saranno compensati da altre forme di memoria legate all’infanzia dell’anziano signore. Così è capitato anche a Moira che ha vissuto in prima persona l’esperienza di essere vicina al nonno colpito dalla medesima malattia. Spiega l’autrice: «Da bambina avevo notato come a volte bastasse un bicchiere di vino o una fotografia per risvegliare in mio nonno ricordi lontani. Ricordi belli che offrono momenti piacevoli alla persona malata e ai suoi familiari». Appassionata di scrittura, la giovane ticinese frequenta l’ultimo anno di formazione all’Alta Scuola pedagogica di Coira per diventare insegnante di scuola elementare. Lì ha potuto sviluppare il progetto di questa storia che si conclude con un messaggio di speranza. La magia della storia è amplificata dalle illustrazioni, opera di un’altra giovane ticinese: Lucrezia Marnoni di Vaglio. Diplomata al CSIA nel 2014 è oggi iscritta all’Università di Firenze.

Nel caso di Moira la famiglia ha giocato un ruolo non solo nell’ispirazione iniziale, ma pure nel sostegno ricevuto e nel confronto con i professionisti che si occupano dei malati di Alzheimer. Il padre Danilo Frapolli è infatti direttore della residenza per anziani Ca’ Rezzonico di Lugano, dotata di un centro terapeutico per le persone affette da disturbi cognitivi. Determinante per il buon esito di questa sua prima pubblicazione – racconta Moira Frapolli – anche «l’appoggio dell’insegnante e scrittore Vincenzo Todisco. Con lui ho frequentato un primo corso di scrittura creativa e poi un corso di letteratura per l’infanzia. Il libro rappresenta il lavoro conclusivo di quest’ultimo ciclo nel quale il tema Alzheimer è stato trattato a livello di gruppo con due compagne». Seguendo la sua passione per la scrittura, Moira è riuscita a realizzare un progetto che, come spiega lei stessa, le sarà utile anche nel suo futuro professionale. Il ladro di ricordi è infatti un valido strumento per affrontare questo tema con i bambini.

Simona Mazzagatti, rappresentante di Alzheimer Ticino, lo conferma precisando che il libro ha già suscitato interesse anche oltre i confini cantonali. L’associazione nazionale intende infatti tradurlo in francese e tedesco. Aggiunge la portavoce dell’associazione: «Moira lo presenterà durante i Café Alzheimer organizzati martedì 21 settembre a Lugano e venerdì 24 a Locarno. È importante poter riprendere questi appuntamenti pomeridiani, perché sono molto mancati ai nostri soci durante la pandemia. Per sottolineare la giornata mondiale, abbiamo pensato di organizzarne sei su tutto il territorio. Oltre a Lugano, Bellinzona e Locarno, sono previsti incontri al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto per il Mendrisiotto, ad Airolo e a Ponte Tresa. Café Alzheimer Malcantone è una novità che sarà riproposta ogni terzo mercoledì del mese per facilitare i residenti di una zona un po’ discosta». Da segnalare inoltre, il 18 ottobre presso la Sala Aragonite a Manno dalle 16, la presentazione del docufilm Carpe Diem – un approccio di cura portato in Ticino dall’infermiera Joséphine Marrocco – prevista l’anno scorso (vedi «Azione» del 9 marzo 2020), ma sospesa a causa dell’emergenza sanitaria.

Fondata nel 1992, Alzheimer Ticino si è sviluppata fino a realizzare, unitamente a Pro Senectute, un centro di competenza per le diverse forme di demenza, punto di riferimento per i malati e le loro famiglie. L’associazione propone molteplici forme di sostegno che spaziano dai gruppi di Auto Aiuto a quelli destinati a chi deve affrontare una diagnosi di demenza in fase iniziale (TIncontro), dai citati Café alle vacanze, dai gruppi di attivazione cognitiva al sostegno ai familiari curanti a domicilio, questi ultimi in collaborazione con Pro Senectute. Al centro di questi interventi vi è sempre la persona piuttosto che la malattia. «A lei e ai suoi familiari – conclude Simona Mazzagatti – va dimostrata pazienza, sensibilità e solidarietà. Si tratta per tutti di riuscire ad entrare nel mondo della persona malata e non di attendersi il contrario. Se ha nipoti, questo legame è essenziale anche quando cambiano i codici sui quali si basa la relazione. Con il libro Il ladro di ricordi desideriamo incoraggiare le famiglie ad affrontare la malattia senza paura favorendo questo rapporto facilitato dalla spontaneità dei più piccoli». Proprio come nella storia ideata da Moira Frapolli le diverse generazioni di una famiglia possono riunirsi attorno ad un ricordo condividendo la serenità che ne deriva.

Informazioni
www.alz.ch/ti – Tel. 091 9121707