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Più aiuti per rimanere a casa

Anziani – Presentata la nuova Pianificazione cantonale per rispondere ai bisogni della terza e quarta età in collaborazione con gli enti attivi sul territorio
/ 21/03/2022
Stefania Hubmann

Ogni cambiamento tende a rappresentare per la persona anziana una sfida e una fonte di ansia. Quando si vive ancora a casa propria per affrontare queste problematiche occorre sovente l’accompagnamento di familiari e/o servizi di appoggio. Un esempio attuale sono i nuovi bollettini di versamento con codice QR, sistema che diventerà definitivo a partire da ottobre. La Fondazione Pro Senectute Ticino e Moesano, verificato l’interesse dell’utenza della terza e quarta età, ha deciso di proporre (in collaborazione con la Posta e l’associazione GenerazionePiù) diversi incontri utili anche per chiarire il funzionamento dei servizi finanziari e postali online. Attenta alle nuove esigenze degli anziani, la Fondazione risponde tempestivamente ai piccoli e grandi mutamenti della vita quotidiana con l’obiettivo di permettere loro di rimanere al proprio domicilio il più a lungo possibile. Una tendenza in sintonia con la strategia del Cantone di cui la Fondazione, come altre organizzazioni, è partner sul territorio. Proprio di recente è stata presentata dal Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) la nuova Pianificazione integrata per il decennio fino al 2030, volta a rispondere in modo adeguato ai bisogni presenti e futuri di questa fascia della popolazione.

Al di là delle difficoltà legate alla salute, la digitalizzazione è sicuramente una delle sfide più impegnative per chi si trova in età molto avanzata. Laura Tarchini, portavoce di Pro Senectute Ticino e Moesano, spiega che i giovani anziani sono invece sempre più aggiornati: «L’ultimo studio di Pro Senectute sui digital senior relativo al 2020 conferma che la percentuale degli “anziani digitalizzati” è in continuo aumento e che circa l’80% degli interpellati utilizza quotidianamente questi dispositivi. La pandemia ha inoltre intensificato tale pratica. Per quanto concerne il primo incontro dedicato alle fatture con codice QR, svoltosi lo scorso novembre a Lugano, numerosi erano i partecipanti muniti di tablet e smartphone. In realtà il nuovo sistema facilita il pagamento digitale. Si tratta per gli anziani di capire come funziona e abituarsi alla novità. Va ricordato che sarà comunque possibile continuare a pagare le fatture allo sportello o a utilizzare il libretto di ricevute». I prossimi incontri saranno organizzati il 30 marzo e il 27 aprile a Sant’Antonino, il 14 aprile a Mendrisio, il 12 maggio a Solduno e il 2 giugno a Lugano.

Anche altre questioni – rileva la nostra interlocutrice – necessitano tuttavia di supporti specifici per le persone anziane. «Uno dei cambiamenti più significativi è il trasloco. Disponiamo di un servizio ad hoc per aiutare chi deve cambiare casa. Per le questioni amministrative correnti abbiamo istituito il Servizio fiduciario che conta al momento una quarantina di utenti. Nel 2022 parte inoltre il Servizio dichiarazione d’imposta. Questi servizi mirati vanno a sgravare la consulenza sociale sugli aiuti finanziari che segue ogni anno oltre 4500 persone in età di pensionamento».

L’impegno di Pro Senectute Ticino e Moesano – che comprende numerose altre attività come il servizio pasti a domicilio e i cinque Centri diurni terapeutici – rientra nel settore Mantenimento a domicilio dell’Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio, il quale si occupa pure di Assistenza e cure a domicilio e delle Strutture per anziani sotto l’egida della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie del DSS. Tre settori che nella Pianificazione integrata 2021-2030, presentata alla fine dello scorso anno, per la prima volta sono oggetto di una visione unitaria.

«Servizi di assistenza e cure a domicilio e Servizi di appoggio da un lato e Case per anziani dall’altro sono regolati da due leggi diverse», spiega il direttore della divisione Gabriele Fattorini. «Per i primi si tratta della Legge sull’assistenza e cura a domicilio (LACD, che include tutti i casi in cui è necessario un aiuto per facilitare la permanenza a domicilio), per le seconde della LAnz, specifica per la popolazione residente in casa anziani. La nuova visione d’insieme permette una valutazione coordinata di tutte le prestazioni erogate a favore degli anziani con la possibilità di considerare gli effetti di un cambiamento in un settore sull’altro e viceversa. Vengono inoltre favorite la continuità della presa a carico delle persone e la funzionalità della rete dei servizi». Qual è il vantaggio di lavorare sul lungo termine? Risponde il direttore Fattorini: «Anche il periodo pianificatorio di dieci anni è una novità, perlomeno per i servizi di assistenza e cura a domicilio e di appoggio. In questo modo, attraverso aggiornamenti periodici, è possibile risolvere potenziali criticità che emergono con il tempo tenendo conto di nuove variabili. Sarà per esempio il caso della pandemia e del suo notevole impatto in questo delicato settore».

Il DSS propone così una visione d’insieme della presa a carico della persona anziana secondo cinque principi ispirati, oltre che ai diritti contenuti nelle leggi in vigore, alla «Carta Europea dei diritti e delle responsabilità delle persone anziane bisognose di cure ed assistenza a lungo termine», il cui fine è preservare la dignità umana in ogni circostanza. Più precisamente si tratta di favorire l’autodeterminazione degli anziani tenendo presenti le caratteristiche e le esigenze di chi sarà in questa condizione fra alcuni anni, di trasformare i luoghi di cura in luoghi sociali senza peraltro venir meno alle risposte specifiche di cui determinate persone hanno bisogno e di assicurare prestazioni di alta qualità. Questo per quanto concerne direttamente i destinatari, mentre altri due punti riguardano il potenziamento della presa a carico domiciliare e la gestione integrata dell’offerta basata su reti di collaborazione regionali. Il funzionario evidenzia come in Ticino il principio «ambulatoriale prima di stazionario» sia già applicato da un ventennio. «La nuova pianificazione mira a uno sviluppo contenuto del settore stazionario compensato da un rafforzamento dei settori ambulatoriali. Rafforzamento che vede l’aumento più significativo nell’ambito dei servizi di appoggio».

In quest’ultimo settore l’attenzione si concentra sui centri diurni terapeutici, i quali rispondono a tre obiettivi: preservare le risorse e le competenze residue degli utenti, sostenere il mantenimento a domicilio e sgravare i familiari curanti. Gabriele Fattorini: «Queste strutture – dieci in totale – sono presenti in modo piuttosto capillare sul territorio; quattro sono situate all’interno di case per anziani, sei in sedi autonome. Il fabbisogno a questo livello risulta al momento scoperto se si tiene in considerazione quanto indicano, fra gli altri, i medici geriatri, per i quali un reale beneficio sul mantenimento delle funzioni cognitive necessita una frequenza di almeno tre giorni la settimana. Si vuole quindi portare la capacità ricettiva da quasi 40mila giornate a 76mila, introducendo una turnistica più ricettiva e/o l’apertura nei week-end. L’ampliamento degli spazi delle strutture esistenti viene considerato, senza necessariamente prevedere nuovi centri. Con queste modifiche si potrebbero accogliere anche le richieste delle persone affette da patologie somatiche croniche e neurodegenerative, mentre oggi i posti sono quasi esclusivamente occupati dai casi legati alle demenze».

Altra questione importante è quella delle collaboratrici e dei collaboratori familiari che da una decina d’anni sono presenti nelle case delle persone anziane contribuendo a prolungare la loro permanenza a domicilio. Qui la Pianificazione desidera poter definire i parametri necessari per inserire queste figure nella rete di sostegno esistente. In questo modo mansioni e tariffe verrebbero uniformate e la prestazione potrebbe essere riconosciuta dalla LACD, facilitando l’accesso a questa forma di aiuto. Sfide personali e familiari da affrontare nella terza e quarta età e sfide dell’ente pubblico nel cercare di rispondere al meglio ai bisogni di questa fascia della popolazione. Sono le due facce di una stessa medaglia legata all’invecchiamento della popolazione. A fronte di un aumento del 6% di quest’ultima fra il 2018 e il 2030, le previsioni indicano un aumento del 50% delle persone con 80 o più anni, del 23% della fascia 65-79 e del 31% di coloro che supereranno i 65 anni. La Pianificazione integrata presentata dal DSS offre una strategia d’insieme flessibile pronta ad adattarsi all’evolvere della situazione e soprattutto a sfruttare tutte le possibili soluzioni per permettere alle persone anziane di continuare a vivere a casa propria.