Asperiores, tenetur, blanditiis, quaerat odit ex exercitationem pariatur quibusdam veritatis quisquam laboriosam esse beatae hic perferendis velit deserunt soluta iste repellendus officia in neque veniam debitis placeat quo unde reprehenderit eum facilis vitae. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit. Nihil, reprehenderit!
Il gioco d’azzardo strizza l’occhio ai videogiochi
Dipendenze: alcuni meccanismi presenti nei videogames sono simili a quelli dei giochi d’azzardo, un rischio per i giovani secondo Ingrado che mette in guardia su conseguenze psicologiche e indebitamento eccessivo
Guido Grilli
I videogiochi? Sono sempre più travestiti da giochi d’azzardo. Gli esempi non mancano: casinò virtuali in cui è possibile scommettere con valuta di gioco su poker, blackjack o slot machine; oppure video games che celano meccanismi e dinamiche basate su ricompense intermittenti, attraverso le quali si ricevono premi in modo casuale e non prevedibile, mantenendo alta l’attesa e l’eccitazione. Un dato che dovrebbe far riflettere: il gioco problematico è aumentato negli ultimi anni dal 2,3 al 5,2% a livello nazionale e concerne quasi un giovane su cinque di età compresa tra i 18 e i 29 anni (fonte Dipendenze Svizzera, 2021). Ma anche i minorenni non ne sono immuni, anzi.
Approfondiamo il tema con Sara Palazzo, responsabile dei servizi ambulatoriali di Ingrado – fra cui il settore dei disturbi comportamentali – che da quest’anno incorpora anche l’allora Gruppo Azzardo Ticino-Prevenzione, fondato nel 1991 dallo psichiatra e psicoterapeuta Tazio Carlevaro, portando dunque la Fondazione Ingrado ad assumere sempre di più il ruolo di centro di competenza sulle dipendenze in Ticino.
Sara Palazzo, videogiochi e giochi d’azzardo sono dunque sempre più vicini e convergenti?
Non si tratta di demonizzare, ma i videogiochi sono sempre più accattivanti e attrattivi, strizzano sempre di più l’occhio alle nuove generazioni, ciò che predispone una facilità maggiore al gioco d’azzardo. Non dimentichiamo inoltre il rischio che, piccole perdite assommate nel tempo, possono raggiungere cifre importanti: dopo tre, sei, dodici mesi queste «micro puntate» possono diventare un problema per il giovane, magari apprendista, che si ritrova a dilapidare il proprio esiguo salario o per i genitori che scoprono fatture delle carte di credito dei propri figli di 1000 franchi e oltre con seri rischi futuri di indebitamento. Stiamo abituando i giovani, già in tenera età, a soglie di gioco preoccupanti. I giochi vengono inoltre concepiti dall’industria del gioco d’azzardo in maniera sempre più performante e bellissimi da un punto di vista grafico. E questo induce il giovane a voler ripetere l’esperienza in modo sempre più frequente e veloce, e a sviluppare atteggiamenti compulsivi. Ed è chiaro che il telefonino, se non vengono concordati dei limiti ben precisi di utilizzo, può portare facilmente il giovane, ma non solo, a giocare in maniera patologica.
Quali sono i tipici segnali d’allarme?
I genitori possono avvertire chiari comportamenti nei loro figli che rappresentano delle spie del problema, tra le più comuni menziono le seguenti: difficoltà nel gestire i paletti rispetto al tempo e al denaro da spendere online i quali sono stati precedentemente condivisi con entrambe le figure genitoriali; un cambiamento repentino dell’umore; un calo nel rendimento scolastico e un ciclo del sonno irregolare. Sono queste tutte avvisaglie che è necessario prendere in considerazione e in questo caso rivederne la gestione, eventualmente anche con l’aiuto di un professionista.
Come può avvenire concretamente il passaggio dai videogames al gioco d’azzardo?
Il ragazzo tende a voler aumentare l’esperienza di gioco e di conseguenza la posta, che, più è alta, e maggiormente cresce l’attrattività. Ecco che può succedere che abbandoni il giochino sul telefono per passare ad altro, dove si trova a scommettere somme di denaro sempre più importanti. Nel corso degli ultimi anni si registra una tendenza dove sempre più giovani frequentano – e questo per noi è fonte di preoccupazione – le scommesse sportive, nonché il trading online, l’andamento dei mercati finanziari, senza oltretutto averne la minima competenza. Non da ultimo di recente l’industria del gioco d’azzardo ha inoltre implementato nei propri giochi anche l’aspetto social, dove i ragazzi, dopo aver scommesso online, si vantano con i loro coetanei postando unicamente le loro vincite, dando così la falsa impressione che si può vincere facilmente e velocemente.
Le leggi a protezione dei giovani, a questo proposito, appaiono lacunose…
Questo, in effetti, è un punto dolente. Oggi la nuova Legge federale sui giochi in denaro, accettata alle urne nel 2019, presenta delle zone grigie non considerando come giochi d’azzardo le scommesse sportive e il trading online. Una nuova riforma della legge dovrebbe essere prevista nell’arco dei prossimi anni.
A Ingrado – Servizi per le dipendenze – avete riscontrato un aumento della presa a carico di giovani confrontati con problematiche legate al gioco?
In termini di numeri in realtà non abbiamo registrato grandi aumenti. C’è però nella popolazione una grande fetta di persone che, sebbene abbia sviluppato delle problematiche, non ha trovato il coraggio di interfacciarsi ai servizi proposti, quale il nostro. Uno tra i motivi è riconducibile al fatto che il gioco d’azzardo, come tutte le altre dipendenze comportamentali, viene molto spesso banalizzato a differenza dalla dipendenza da sostanze stupefacenti. Questo comporta che di frequente ci si rivolga al nostro servizio quando la situazione è già piuttosto compromessa sotto diversi punti di vista. Già a partire dai 13 ai 14 anni si riscontra di frequente un uso non del tutto consapevole del telefonino. Le fasce più sensibili a rischio di indebitamento sono sicuramente giovani che iniziano l’apprendistato e percepiscono il primo stipendio. Sia i giovani sia i familiari si possono rivolgere a noi, anche solo per dei consigli su come gestire i momenti di difficoltà e sulle regole da introdurre legate alla gestione dello smartphone, come – sembrerà una banalità – non utilizzarlo in certi contesti: a tavola, durante i pasti, e dopo un certo orario serale.
Come si può chiedere aiuto?
Per il gioco d’azzardo è attivo un numero verde nazionale (0800 040 080) a disposizione sia dei giocatori che dei loro familiari. È bene ribadire che agli utenti viene sempre garantito l’assoluto anonimato. Molte persone, per auto segnalarsi preferiscono scriverci direttamente sull’e-mail: disturbicomportamentali@ingrado.ch oppure entrando nel nostro sito raggiungibile all’indirizzo www.ingrado.ch è possibile trovare tutti i contatti telefonici del consultorio più vicino e le informazioni necessarie. Ad oggi, per i disturbi comportamentali, tutte le consulenze sono state centralizzate nelle sedi di Lugano, per il Sottoceneri, e di Bellinzona per il Sopraceneri. Da ormai diversi anni è inoltre possibile richiedere una consulenza online tramite il portale SafeZone.ch dove a rispondere sono sempre presenti dei consulenti di Ingrado.