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Spazio ManoVella: portineria di quartiere
Isolamento sociale: a Cassarate, un punto di incontro per un pubblico intergenerazionale, oltre che interculturale
Stefania Hubmann
Votato all’accoglienza e alla ricarica di chi è alla ricerca di relazioni sociali, oggi, a Cassarate, nella via intitolata al medico Vittorino Vella, si trova il rinnovato Spazio ManoVella: luogo d’incontro animato da un meccanismo sociale che vuole alimentare lo spirito di comunità nel quartiere luganese. Già nel nome sono quindi racchiusi molteplici significati dell’iniziativa promossa dall’Associazione Italiana di Lugano per gli Anziani (AILA) assieme a Pro Senectute Ticino e Moesano. In questo caso la denominazione dei due enti non deve trarre in inganno, perché a beneficiare del loro operato è un pubblico intergenerazionale, oltre che interculturale. L’incontro, la partecipazione attiva, la varietà dei progetti caratterizzano questo spazio ospitale, affacciato con grandi vetrate sulla strada. La porta è sempre aperta, meteo permettendo, per cui entrare a curiosare è un passo facile del quale cui non ci si può pentire.
Un arredamento ispirato al passato, con tavoli in legno e comode poltrone, un angolo biblioteca/libreria e una caffetteria rendono subito l’ampio locale di ManoVella un luogo piacevole dove bere qualche cosa, incontrarsi e fermarsi magari a leggere un libro. Aperto dalla scorsa primavera (dal lunedì al sabato dalle 9 alle 17), ha già attirato l’attenzione di diversi residenti e di alcune associazioni pronte a collaborare proponendo iniziative proprie. Lo Spazio ManoVella è infatti caratterizzato da due sale (denominate Brè e Boglia) che all’occorrenza possono essere unite ospitando fino a un centinaio di persone.
«Gli spazi sono appena stati rinnovati proprio con l’intento di promuovere un luogo d’incontro che potrà svilupparsi fino, speriamo, magari a diventare una portineria di quartiere», afferma il vicepresidente di AILA Roberto Fridel. «L’edificio, grazie a un lascito, è di proprietà di AILA che ha la sua sede al primo piano». La collaborazione con Pro Senectute è collaudata, essendo l’associazione luganese – ancorata ai principi ultracentenari che hanno animato la fondazione dell’Ospedale Italiano – già partner in altre attività di servizio sociale.
Questo progetto si distingue però per un accordo a medio termine fra i due enti che intendono sperimentarlo sull’arco di tre anni. È inoltre una novità per la Città di Lugano in quanto futura portineria di quartiere. Per garantirne la sostenibilità nel tempo senza pesare sull’ente pubblico (Spazio ManoVella è iscritto nelle attività sociali riconosciute per il 2024 dall’Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio del Dipartimento della sanità e della socialità) AILA ha concepito la locazione per eventi professionali e conviviali, soprattutto la sala Brè, che utilizza per le sue attività. «Si tratta di un aspetto al quale teniamo molto – prosegue il vicepresidente di AILA – perché in questo modo vorremmo riuscire a coprire i costi vivi del progetto sociale. Offriamo spazi attrezzati mettendo a disposizione anche una cucina semiprofessionale come pure i supporti necessari per svolgere al meglio conferenze, formazioni o cene, anche private». I principi legati al progetto trovano inoltre conferma nel valore accordato ai particolari come ad esempio la gestione dei libri. Possono essere presi in prestito oppure acquistati al simbolico prezzo di due franchi.
Il progetto sociale è affidato all’esperienza di un ente – Pro Senectute Ticino e Moesano – che negli ultimi cinque anni ha sviluppato diverse iniziative in questo senso, in particolare a livello di portinerie di quartiere. Partiti nel 2019 con l’osteria sociale Il Baratto a Morbio Inferiore, Carmine Miceli, responsabile del Servizio lavoro sociale e comunitario di Pro Senectute, affiancato da Eros Ciccone, educatore sociale, stanno ora costruendo il progetto ManoVella. «Ci basiamo su una metodologia di lavoro – spiegano i due rappresentanti di Pro Senectute – ma che va sempre adeguata al contesto e sviluppata in relazione a quanto emerge dalla vita di quartiere. Vi è in primo luogo un gruppo guida formato da membri dei due enti promotori, affiancati dagli operatori di quartiere che sono a diretto contatto con la popolazione e le organizzazioni già presenti nell’area. Il terzo elemento, pure fondamentale, è costituito dal gruppo di cittadinanza attiva. Non si può infatti costruire nulla senza le persone che vivono nel comprensorio. Sono i loro bisogni, le loro aspirazioni, i loro suggerimenti che in questi primi mesi cerchiamo di cogliere e stimolare per poi favorire al meglio gli incontri anche attraverso l’offerta di alcune attività. Queste ultime devono però rappresentare solo un piccolo stimolo rispetto alle proposte provenienti direttamente da chi frequenta ManoVella. È questo il senso della cittadinanza attiva».
La posizione dello Spazio ManoVella permette di coinvolgere con facilità anche i residenti della parte bassa del quartiere di Viganello, raggiungendo nel complesso un potenziale di diverse migliaia di abitanti. Ciò arricchisce ulteriormente il valore di questa iniziativa per Lugano, come afferma Sabrina Antorini Massa, direttrice della Divisione Socialità della Città: «In diversi quartieri collaboriamo con associazioni locali con l’obiettivo di evitare l’isolamento sociale e favorire l’integrazione a tutti i livelli attraverso luoghi d’incontro. A Cassarate non c’era nulla di simile, per cui il progetto di portineria di quartiere promosso da AILA e Pro Senectute Ticino e Moesano è molto importante. Ne beneficia una popolazione numerosa e variegata con la presenza di cittadini anziani, il cui rischio di isolamento è in generale maggiore. Oggi però le persone che vivono sole, oltre a essere aumentate, appartengono a ogni fascia d’età».
ManoVella può inoltre fungere da apripista per altre iniziative. Aggiunge al riguardo la rappresentante della Città: «A questo progetto guardano con attenzione altri quartieri come Breganzona e Barbengo, dove è già emerso l’interesse per uno spazio aggregativo. La popolazione esprime il bisogno di luoghi di ritrovo informali e facilmente accessibili proprio come ManoVella». Un altro aspetto rilevante è quello della collaborazione, perché «la Città promuove diverse attività, ma non può coprire ogni tipo di esigenza, per cui è di fondamentale importanza poter contare sul contributo di enti di varia natura instaurando con loro proficue sinergie. Per ManoVella siamo un punto di riferimento istituzionale attivo nella promozione».
A Cassarate i due enti iniziatori stanno ancora raccogliendo informazioni e spunti per favorire l’integrazione fra generazioni e culture, incoraggiando anche il volontariato. I contatti con le organizzazioni, ad esempio Cassarate Viva e l’Associazione Culturale Comunità Afghana in Ticino, promettono interessanti sviluppi volti a intensificare le proposte senza che prevalga da parte di nessuno un «uso esclusivo» degli spazi. Dal punto di vista pratico ManoVella garantisce un contatto diretto con gli operatori con la possibilità di ottenere informazioni amministrative semplici e affidabili. Va infine evidenziata la partecipazione nella gestione organizzativa di collaboratori in misura Aup (Attività di utilità pubblica) coordinati da Pro Senectute.
Il progetto Spazio ManoVella concretizza il principio di un’accoglienza di tutti da parte di tutti. Ogni persona che lo desidera può contribuire al suo funzionamento e nel contempo ognuno può trovare accoglienza. Valorizzando le competenze dei singoli, favorendo la nascita e lo sviluppo di gruppi informali e rafforzando il ruolo delle associazioni, l’innovativo progetto di partenariato fra AILA e Pro Senectute Ticino e Moesano promuove la vita sociale e culturale nel quartiere di Cassarate, fungendo da antenna per le necessità che emergono fra la popolazione e per le criticità che si possono presentare, rafforzando il senso di appartenenza comunitaria che sta a cuore anche alla Città.