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Viale dei ciliegi
Letizia Bolzani
Marc Ter Horst, Controcorrente, La Nuova Frontiera (Da 12 anni)
Ultimamente, molti degli autori per ragazzi più originali e interessanti provengono dai Paesi Bassi. Edward Van De Vendel, Annet Schaap, Guus Kuijer, per fare solo tre nomi. A cui possiamo aggiungere Marc Ter Horst, finora conosciuto per le sue opere di divulgazione scientifica e adesso, con questo romanzo, al suo debutto nella narrativa. Una narrativa che tuttavia mantiene ben saldo lo sguardo scientifico sul futuro del nostro pianeta, sul cambiamento climatico e sull’urgenza di arginare i danni perpetrati alla Terra dall’umanità, ma lo fa con ironia, acuta leggerezza, e soprattutto, come ben espresso sin dal titolo, con una prospettiva critica e ribaltata. Quella di una dodicenne, Nora, esasperata dall’attivismo esasperato dei suoi genitori, sempre presi a fare riunioni con altra gente impegnata come loro, a organizzare manifestazioni di protesta, cortei, cartelloni, azioni di dissenso. Nora è stanca di essere coinvolta in queste cose, alle soglie dell’adolescenza si vergogna di questo integralismo, non è più disposta ad essere usata con indosso un costume da orso polare e reggendo un cartello con scritto «Salvami». Come ogni adolescente Nora ha bisogno di differenziarsi dai suoi genitori, e di prendersi dei momenti per concentrarsi su sé stessa. Solo che questo distanziamento viene preso per depressione e Tanja e Bert (sono i nomi degli alternativi genitori, che peraltro non vogliono essere chiamati mamma e papà) decidono di spedirla in un campo estivo. Il che scatenerà un’altra ribellione in Nora e da qui partirà anche la parte più avventurosa della storia (avventurosa e un po’ sentimentale, visto che acquisirà molta importanza l’amicizia con Tim, un compagno di classe outsider come lei), in cui la ragazza raggiungerà più consapevolezza su sé stessa, sulle responsabilità che tutti abbiamo nei confronti del pianeta, e pertanto sull’impegno dei suoi genitori («magari i leader mondiali fossero stati così coraggiosi»), anche se la scintilla critica resta ben viva in lei: «Ah, lo fate per noi!» risponde sarcastica all’affermazione che tutto questo attivismo è per lasciare ai figli un mondo migliore. Sarcastica, tuttavia ben consapevole di quanto sia necessario impegnarsi e sentirsi responsabili: tra questi due poli si muove con coraggio il romanzo, controcorrente appunto, senza mai cedere all’ingenuità (come quando, alla vista di un bimbo in passeggino con un ciuccio con scritte le parole «no future» si chiede «che ne sa lui? Perché scaricargli addosso una cosa così?»), mantenendo una prospettiva scientifica (anche nei dialoghi, ben ritmati e argomentati, dei ragazzi tra loro), illuminata però da una componente emotiva e quasi filosofica, nelle riflessioni della giovane protagonista sui suoi sentimenti e nell’atteggiamento profondo di meraviglia verso tutte le cose.
Tom Lichtenheld illustrato da Julie Rowan-Zoch, Bobo, Il Castoro (Da 4 anni)
Un orsacchiotto, come ogni peluche del cuore, può rivestire molti ruoli e finire in vari contesti, non tutti propriamente gradevoli: a volte diventa un cuscino, o peggio un fazzoletto, o magari un damerino ingioiellato al party dei giocattoli; a volte viene steso con le mollette ad asciugare, o dimenticato sull’autobus, o ricucito con un ago. Per questo Bobo vorrebbe fuggire, ma rimanda sempre il momento, finché… «ripensandoci… questa vita non è poi così male». Stare tra le braccia del suo bambino è qualcosa a cui non si può rinunciare! È questa la storia semplice che Tom Lichtenheld e Julie Rowan-Zoch ci raccontano, tuttavia «semplice» lo è qui, nel mio riassunto fatto solo di parole, ma Bobo è un albo illustrato, in cui ciò che conta è la sinergia di parole e immagini, due linguaggi complementari, non ridondanti. Così, ad esempio, mentre il testo dice che Bobo è usato «come cibo per bestie preistoriche» l’immagine ci mostra il bambino che fa lottare un dinosauro con l’orsacchiotto, o quando è «gettato in un uragano» l’immagine ce lo mostra nella lavatrice. L’io narrante è lui, Bobo, che ammicca al piccolo lettore, sin dalla copertina, che lo ritrae, all’inizio di tutto, mentre esce dal pacco dono, per giungere infine, dopo tutte le peripezie, al ritrovarsi con il bambino nel momento della nanna. Ma chi dorme è il bambino, mentre Bobo, tra le sue braccia, ammicca felice.