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Viale dei ciliegi

/ 13/05/2024
Letizia Bolzani

Sara B. Elfgren, illustrazioni di Emil Maxén, Il banchetto del secolo, Edizioni Lupoguido (Da 8 anni)

«Molto tempo fa» sono le prime parole del libro, e il genere è quello di un fantasy, perché un ruolo importante lo giocano le creature fantastiche che abitano la foresta, come il basilisco, la manticora, i blemmi, presenti già nella mitologia e nei bestiari antichi. L’autrice svedese Sara Elfgren riesce a fare di questa storia, ambientata in un tempo lontano e abitata da creature antiche, un romanzo fresco, attuale, umoristico e profondo, che conquisterà, con la sua immediatezza, i cuori dei ragazzini. Due ragazzi sono anche i personaggi principali: Ottilia, una duchessina ribelle, e Amund, un orfano coraggioso. Ottilia non è ribelle solo perché preferisce i libri alle danze e al lusso, ma soprattutto, e questo sì che è originale nei libri per ragazzi, perché si rifiuta di mangiare «qualsiasi cosa grufolasse, beccasse, pascolasse, volasse, nuotasse o corresse». È meravigliosa questa duchessina vegetariana, ma tutt’altro che vegetariano è l’esagerato banchetto che suo padre, il duca Ludbert, per pura smania di ostentazione, organizza per i suoi nobili amici. Peccato che tra i commensali ci sia anche un misterioso personaggio che insinua il dubbio che questo banchetto non sia poi granché, visto che manca la pietanza più lussuosa in assoluto, ossia l’aspic à la babilonia. L’aspic à la babilonia richiede però ingredienti che andrebbero sottratti alle pericolose creature fantastiche che abitano la foresta. A questo punto entra in scena l’eroe maschile di questa storia, l’orfano Amund, l’ultimo degli sguatteri del duca. Da qui l’avventura prende un ritmo trascinante, che ci porta dentro boschi, scintillanti saloni e oscure prigioni del castello, con elementi fiabeschi – come il viaggio dell’eroe, le tre prove, i talismani, la lotta contro il male – veicolati da un linguaggio contemporaneo di grande immediatezza, ben tradotto dalla più esperta traduttrice italiana dallo svedese, ossia Laura Cangemi. Un romanzo per il puro piacere della lettura, che tuttavia fa anche trapelare (senza esplicitarlo con grevità, e questo è un valore aggiunto) un profondo invito al coraggio, alla gentilezza e all’amore.

Klara Persson-Charlotte Ramel, Tuttomio!, Beisler Editore (Da 4 anni)

Svedesi sono anche le autrici di questo delizioso albo, che coglie con folgorante vividezza un tratto tipico della prima infanzia: quel momento della vita in cui ogni bambino, chi più chi meno, si trova a dire «no! è mio!», e si rifiuta caparbiamente di cedere in prestito per un attimo, o anche solo di far toccare, un giocattolo suo, a cui si aggrappa con ostinazione disperata. La piccola Sally, protagonista di Tuttomio!, radicalizza tutto ciò rendendo questa storia un esilarante esempio di iperbole: da una situazione di partenza realistica, in cui la mamma annuncia a Sally che Nico verrà a giocare da lei, Sally risponde che però Nico non potrà toccare lo scoiattolo, «perché quello è mio e basta», e quindi la mamma per prevenire scenate accondiscende a mettere lo scoiattolo nell’armadio, si passa a un crescendo di cose nascoste nell’armadio in autonomia da Sally. Il risultato è un climax surreale e divertentissimo: Sally ficcherà nell’armadio non solo gli altri giochi, ma anche il letto, perché è suo, e poi pure gli oggetti che stanno fuori dalla stanza, il frigo, la vasca da bagno, il water, il divano, tutto, e infine anche la mamma, perché la mamma è sua più di ogni cosa. Poi finalmente arriva Nico, ma in fondo anche Nico «è suo», perché se per caso arrivasse Eva e volesse giocare con lui? Ovvio, pure Nico finisce nell’armadio! Adesso però Sally è un po’ troppo sola, e la casa un po’ troppo vuota. Non resta che procedere a una liberatoria, chiassosa, caotica riapertura dell’armadio, che apre a un’altra ventata di allegria, e a un ulteriore sorriso suscitato dalle nuove sorprese che ci attendono nelle pagine finali. Un ottimo esempio di come parlare di «condivisione» senza nominarla pedantemente. Un libro che i piccoli lettori e le piccole lettrici adoreranno sentirsi rileggere.