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Orsi, balene e volpi liberi nello Zoo di Mesocco

Street art: il bestiario dei Nevercrew torna in patria per animare un percorso visivo che si estende fino a San Bernardino
/ 22/04/2024
Natascha Fioretti

«Cantami o musa. No, cantami o muso, di cane, gatto o cavallo, tigre, orso o scimmia, asino, mucca o cammello, l’ira funesta della Terra contro l’uomo. Chi sono io? Chiamatemi Filelfo. Si può credermi? Non ha importanza. Non dico nulla di mio. Ripeto, come nei tempi ai quali con umiltà mi ispiro, parole altrui. Dettate non dalle muse, ma da una progenie altrettanto antica: gli animali. Sono stati loro, abitanti delle foreste, del cielo e dei mari, a parlarmi della natura, dell’anima del mondo, dell’arca che l’uomo ha dentro di sé. Di come ritrovarla. È una storia vera? È un racconto morale, un mito, una fiaba? Giudicate voi. Al nessuno che sono, nell’Anno del Topo, le bestie hanno affidato un messaggio: semi e raccolti, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno – ma solo finché dura la Terra». L’avete già riconosciuto? È l’incipit de L’assemblea degli animali. Una favola selvaggia di Filelfo, uscita per Einaudi nel 2020, in piena pandemia. E se nella favola è Filelfo, correttore di bozze, traduttore e redattore di enciclopedie, a farsi portavoce del messaggio degli animali a un mondo che ha perso la rotta e il senso della convivenza, del rispetto e della reciprocità, nella realtà i nostri ambasciatori moderni, intenti a sensibilizzarci sulla necessità di un nuovo rapporto con la natura che non sia antropocentrico, sono Christian Rebecchi e Pablo Togni, in arte Nevercrew.

Dal mondo a casa nostra

Il duo di street artist ticinesi che da anni crea opere murali artistiche in formato monumentale sulle superfici degli edifici dei centri urbani sparsi per la Svizzera e per il mondo – da Madrid a Berlino, da Nuova Delhi a Phoenix e Miami, solo per citarne alcuni – nelle prossime settimane tornerà ad animare le pareti di casa nostra per un progetto nuovo e completamente differente rispetto a quanto realizzato finora.

Stiamo parlando dello Zoo degli animali, originale e diffuso, che prenderà vita e forma in quel di Mesocco, piccolo comune dei Grigioni a 769 m di altitudine, famoso per il Castello. Pensando alla conformazione e alle caratteristiche del luogo, è un po’ come se la tribù degli animali dei Nevercrew, dopo aver portato in giro per il mondo il messaggio per una maggiore sostenibilità e coesistenza nel rispetto di un ecosistema condiviso, tornasse a casa, in mezzo alla natura per riposarsi nel suo habitat naturale. Così, ora, le balene di Close up realizzate a Lugano nel 2020 in Viale Stefano Franscini 27, gli orsi disegnati a Estavayer-le-lac, nel canton Friburgo nel 2022 insieme a quello solitario dipinto lo scorso anno sulla facciata del palazzo in via Geretta a Paradiso, con gli elefanti, le volpi, le giraffe e tutti gli altri animali, si riuniranno e si distribuiranno nell’ampio comprensorio di Mesocco che comprende anche San Bernardino. «Di questo progetto – ci dicono i Nevercrew – oltre alla tematica di fondo che ci è molto vicina, ci piace in modo particolare la possibilità di pensare a un concetto che si sviluppi su diversi punti in uno spazio così ampio, ma unito, e che presenta già di suo una bellissima integrazione tra presenza umana e naturale. Ci piace molto che si tratti di un vero percorso, elemento che troviamo interessante sia dal punto di vista della fruizione delle opere, specialmente per la modalità per cui è pensato, sia da un punto di vista concettuale».

L’ideatore del progetto

Ideatore e promotore del progetto è Luca Cereghetti, presidente dell’Ente turistico regionale del Moesano e responsabile del mMoMAm (mini Museum of Modern Art Misox) che sul suo profilo Linkedin dice di poter contare su «un buon mix tra nozioni di base da allrounder (sostenute da buone capacità pianificatorie e strategiche) e una buona dose di “fantasia innata”» che gli hanno permesso di effettuare un bel percorso di crescita personale.

Questa fantasia, che permette ai piccoli pensieri di farsi grandi, è il trait d’union tra questa iniziativa e le mura di quella che una volta era la vecchia panetteria di Ulisse Albertini, figura conosciuta da tutti in paese e soprannominata «l’Ulissino». In altre parole, «laddove l’Ulissino sfornava il pane, ora si coltiva la cultura» recita il motto del mMoMAm, uno spazio e un centro culturale aperto a tutti, che si propone di accogliere mostre e iniziative di piccole dimensioni promosse con cuore e ingegno.

Ad aprire le danze al Museo, dal 25 al 27 aprile, sarà Marilyn and friends, l’esposizione dedicata al maestro della Pop Art Andy Warhol. «Il museo ha preso la forma di associazione – ci dice il suo fondatore – con il proposito di animare e colorare il nostro comune che ci sembrava un po’ grigio. Abbiamo pensato a uno zoo, ci siamo immaginati degli animali dipinti sulle pareti. Conoscevo i Nevercrew, la loro street art, e mi sono messo in contatto con loro. In dicembre abbiamo inviato una lettera a tutti i fuochi annunciando la vendita di cento stampe dei Nevercrew che corrispondevano a cento azioni dello zoo. Le stampe – risograph, in formato A3, firmate e numerate dai Nevercrew – anticipavano i dipinti che nelle prossime settimane prenderanno forma sulle mura e sulle superfici degli edifici di Mesocco. È stato un successo, le persone non solo hanno acquistato le stampe, ma hanno iniziato a offrirci i muri delle loro case private».

In equilibrio con la natura

Come si spiega nel sito del mMoMAm, i Nevercrew hanno lavorato «su un progetto unico che rappresenta una coabitazione armoniosa tra animali e abitazioni umane, destinato a diventare la parte visiva finale dello Zoo. Questa iniziativa mira a promuovere un equilibrio tra umanità e natura, tema caro agli artisti. Per sottolineare l’idea di viaggio, arrivo e connessione, si è integrato l’elemento del trenino BM (Bellinzona-Mesocco), non più in uso, ma ancora capace di affascinare, richiamando così i concetti di collegamento tra le diverse zone dello Zoo e tra chi proviene da altre località e Mesocco. L’obiettivo principale è unire luoghi, animali e persone in una sorta di stazione di arrivo, che rappresenta una struttura da esplorare, simile a uno zoo». Se si aguzza la vista, sullo sfondo, avvolto dalla nebbia, si intravvede anche la sagoma del Castello di Mesocco. La riproduzione di questa stampa è di soli cento pezzi e chi volesse può ancora acquistarne qualcuna per sostenere il progetto. Il disegno sulla stampa dal titolo Unboxed raffigura una torre di animali, impilati e distribuiti gli uni sugli altri, stretti tra le case come l’orso, l’elefante e la balena. La volpe, invece, campeggia curiosa sul tetto di una casa.

Luca Cereghetti non riesce a nascondere l’entusiasmo: «Sarà uno zoo colorato nel mondo grigio dei Grigioni. Uno zoo fantastico e fantasioso in cui c’è spazio per balene, orsi polari, piccoli animali del bosco e altri amici del mondo animale». Uno zoo libero, senza gabbie e costrizioni che inviterà le persone a immergersi nel territorio per entrare in contatto con queste opere d’arte e riflettere sul rapporto tra umani e animali. «E sarà sostenibile, al passo coi tempi, perché i protagonisti sono rappresentati sui muri del Comune grigionese grazie a un progetto artistico che unisce le sue frazioni in un percorso dedicato alla sostenibilità».

Si comincia dalle marmotte

A dare inizio al progetto nell’agosto del 2023 sono state le tre marmotte disegnate sui piloni della scuola di Mesocco. Perché le marmotte? Ce lo dicono i Nevercrew: «Dal momento che il primissimo intervento doveva fungere da indizio, ma senza che fosse rivelato ancora nulla del progetto, abbiamo scelto di utilizzare un animale presente sul territorio svizzero che potesse essere rappresentato a grandezza naturale, per creare un’interazione più diretta con il luogo scelto, quasi verosimile. La marmotta si inserirà poi anche nel concetto globale dello Zoo di Mesocco e si collegherà alle altre opere». Anche il luogo non è casuale, l’intento infatti sarà quello di coinvolgere il più possibile le scuole della regione e i giovani.

I lavori dello Zoo partono in queste settimane e li seguiremo da vicino per raccontarvi quali sono le sfide per i Nevercrew, che non si troveranno a dipingere solo le superfici di case e edifici cittadini, ma anche strutture particolari che per ora non possiamo svelare. Luca Cereghetti però anticipa che «da qui all’estate verrà realizzata una dozzina di opere murali, una per ogni frazione di Mesocco, compreso San Bernardino che ne avrà due e Pian San Giacomo. Gli animali saranno distribuiti su una ventina di chilometri, per vederli tutti a piedi ci vorrà una giornata».

Torneremo presto in queste pagine per raccontarvi di più sullo Zoo di Mesocco (inaugurazione prevista il 24 agosto) insieme ai Nevercrew che per «Azione» hanno creato il disegno pubblicato nella copertina di questo numero, uno schizzo preparatorio per il concetto generale del progetto.