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Autenticità, tradizioni e cultura

I Villaggi degli alpinisti, Bergsteigerdörfer in tedesco, è un’iniziativa nata da un progetto del Club alpino austriaco nel 2008, quando aderirono i primi 16 villaggi. Nel 2015 c’è stata l’adesione del primo dei quattro comuni tedeschi (Ramsau bei Berchtesgaden), seguito nel 2017 da Match, nel Sud Tirolo, a cui per l’Italia se ne sono aggiunti più tardi altri sette. L’anno seguente, nel 2018, anche la Slovenia ha ottenuto il riconoscimento del suo primo dei tre villaggi (Jezersko), mentre «solo» nel 2021 è entrata nella rete dei villaggi la Svizzera, con St. Antönien, seguito da Lavin-Guarda-Ardez nello stesso anno e, tra poco, si aggiungerà Onsernone.

Come indicato sul portale, «i Villaggi degli alpinisti si sono affermati a livello locale e nella percezione dell’opinione pubblica come un progetto di attuazione concreta ai sensi della Convenzione delle Alpi». I punti salienti caratteristici dei Villaggi sono infatti strettamente legati agli obiettivi della Convenzione, il trattato internazionale che, in vigore dal 1995, considera un’area montana transnazionale nella sua interezza geografica e mira alla sua protezione e al suo sviluppo sostenibile.

Essendo l’attestazione di Villaggio degli alpinisti anche un marchio di qualità, i candidati devono soddisfare dei chiari criteri per potersi fregiare ufficialmente della denominazione. Tra i requisiti principali ci sono per esempio la tutela dei villaggi, della natura e del paesaggio, una mobilità e dei trasporti ecocompatibili, la comunicazione e lo scambio di informazioni, ma anche un impegno a preservare i valori culturali e naturali del posto. Pure l’agricoltura di montagna e la selvicoltura, con la commercializzazione dei loro prodotti, trovano la loro importanza e contribuiscono a sviluppare delle strategie di sviluppo sostenibile, dove il turismo gioca un ruolo importante.

Il potenziale dei Villaggi degli alpinisti, che s’impegnano nell’attuazione del protocollo del citato trattato, sta quindi nella loro autenticità, e nel mantenimento delle loro tradizioni e della loro cultura.

Link utile

Villaggi degli alpinisti

 


Una meta speciale per gli amanti delle Alpi

È Onsernone il primo comune ticinese a ottenere il riconoscimento di Villaggio degli alpinisti, grazie all’impegno verso un turismo di montagna sostenibile; la cerimonia avrà luogo il 4 maggio
/ 22/04/2024
Elia Stampanoni

In Valle Onsernone il 4 maggio 2024 sarà un giorno di festa, un momento in cui avrà luogo la cerimonia che suggellerà l’entrata del Comune nella rete dei Villaggi degli alpinisti, andando ad aggiungersi alla quarantina di località europee che già vi fanno parte, di cui due nei Grigioni, e tra le quali finora non ve n’era invece alcuna del Ticino.

Un riconoscimento fortemente voluto e che permetterà a Onsernone di correlarsi ad altri comuni aventi peculiarità simili, trovando quindi spunti, sinergie e possibili idee o soluzioni, come ci conferma Stéphan Chiesa, sindaco di Onsernone: «Ogni villaggio aderente ha un suo rappresentante. Ci s’incontra regolarmente per affrontare problematiche condivise e per un proficuo scambio di esperienze, le quali possono essere utili nel trovare e attuare possibili strategie di sviluppo sostenibile nelle località di montagna, dove un’attenzione particolare è riservata all’ambiente, alla natura, ma anche agli aspetti sociali e culturali dell’intero territorio».

L’adesione permetterà anche di ottenere una visibilità importante verso un pubblico particolarmente attento al turismo sostenibile in zone di montagna. Un’opportunità per dare ulteriore risalto alla regione, già ricca di tutte quelle caratteristiche richieste dal marchio, come un paesaggio autentico e preservato il più possibile dall’intervento umano e dalle sue attività troppo invasive.

Il processo che ha portato alla candidatura di Onsernone è cominciato a inizio 2023 su invito del Club Alpino Svizzero (CAS), che aveva individuato solo altre due o tre regioni adatte in Ticino. Tra di queste, per l’appunto, Onsernone che, come racconta Chiesa, è rimasto subito entusiasta dell’opportunità: «Abbiamo colto al volo l’occasione di diventare il primo Villaggio degli alpinisti in Ticino e nel giro di un anno siamo riusciti a produrre tutta la documentazione necessaria. Dopo un importante lavoro di preparazione, svolto anche in sinergia con il CAS, la delegazione preposta è giunta in valle per una visita, da cui è scaturita l’accettazione della candidatura».

Particolarmente apprezzate sono state quelle qualità che rendono la valle Onsernone «unica», come l’assenza di grandi infrastrutture ricettive (per esempio grandi alberghi), di dighe o d’imponenti impianti di trasporto, quindi più «invasivi». Favorevoli all’accettazione sono stati pure alcuni progetti già intrapresi o in corso nella regione in questi anni (tra cui il Progetto Onsernone 025 «Una Valle per scoprirsi») o alcune caratteristiche del territorio, come per esempio la presenza della Riserva forestale o l’assenza di un’ingombrante rete stradale.

Amanti dei picchi

L’ottenimento del marchio, come detto, si spera possa avere positive ricadute anche nel settore turistico, attirando nella regione gli amanti delle montagne. I Villaggi degli alpinisti non sono infatti da intendere come luoghi dove praticare l’alpinismo nel senso stretto della disciplina sportiva, ma bensì luoghi dove si può apprezzare in modo naturale tutto quanto è in relazione con le montagne, quindi passeggiate, camminate, escursioni in alta quota, gite in mountain bike e arrampicata, ma anche attività invernali come giri con le racchette da neve, sci alpinismo o sci di fondo.

I villaggi offrono poi anche una serie di altre proposte culturali e sociali, come musei o visite, che pure Onsernone già offre e in futuro offrirà anche nella rete dei Villaggi degli alpinisti. Ogni località ha infatti la possibilità di presentarsi con delle interessanti pubblicazioni che si ritrovano sul sito del progetto (alcuni documenti sono solo in tedesco).

Onsernone preparerà dunque in questi mesi il suo opuscolo dove, accanto a una presentazione generale, agli accenni storici, culturali e sociali, saranno elencate le diverse attività da svolgere in sintonia con la natura, offerte nuove o già esistenti. Il tutto sempre nel rispetto della filosofia dei Villaggi degli alpinisti, ossia per esempio si avrà una limitazione nello sviluppo tecnico dell’area montana, la sistemazione in piccole strutture ricettive dove si promuovono i fornitori locali, così come la conservazione e valorizzazione a lungo termine dei rifugi ad alta quota.

I Villaggi associati prestano inoltre particolare attenzione anche alla qualità delle costruzioni, garantendo che gli edifici e le strutture mantengano le caratteristiche e l’aspetto tipico del luogo (dimensioni, scelta dei materiali e progettazione). Onsernone, con i sui 106 km2 di territorio e una densità di soli 6,5 abitanti per km2, è stata considerata una regione adatta proprio anche per questi aspetti, non dovendo effettuare delle migliorie per adeguarsi alle esigenze del marchio. L’unico dilemma, inizialmente, è stata la presenza delle cave di estrazione, come spiega Stéphan Chiesa: «Le cave potevano rappresentare una criticità ma, non essendo state ritenute troppo invasive, si sono rilevate un valore aggiunto per la regione e non hanno quindi pregiudicato la candidatura, anzi l’hanno completata».

Nell’agricoltura e nella gestione delle foreste e dei pascoli alpini, leggiamo infine nel materiale informativo, si tratta di trovare un equilibrio tra le moderne tecniche di gestione, una redditività ragionevole, una condizione globale ecologicamente stabile e un paesaggio culturale armonioso dal punto di vista turistico. L’obiettivo è stabilire uno stretto legame tra produttori e consumatori, mantenendo la conservazione e la cura degli elementi tipici del paesaggio.