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I prossimi appuntamenti

Chiasso, mercoledì 10 aprile dalle 14.00 alle 15.30, Istituti sociali, Casa Giardino, via S. Franscini 9

Locarno - Solduno, giovedì 18 aprile dalle 14.00 alle 16.00, Centro diurno «Insema» Via D. Galli 50

Bellinzona, giovedì 25 aprile dalle 14.00 alle 15.30 Centro abitativo e di cura Tertianum «Bistrò Turrita», via San Gottardo 99

Melano, giovedì 16 maggio dalle 15.00 alle 16.30 Sala del Consiglio Comunale, via Cantonale 89

Stabio, martedì 21 maggio dalle 13.30 alle 15.30 Sala del Municipio, via Ufentina 25


Muoversi in sicurezza anche col passare degli anni

Terza e quarta età: sei associazioni in collaborazione con la Polizia cantonale propongono una serie di incontri di prevenzione e sensibilizzazione per continuare a sentirsi a proprio agio negli spostamenti quotidiani
/ 08/04/2024
Guido Grilli

Che si giri in auto o a piedi, muoversi in sicurezza si traduce vieppiù in una sfida. Se sei in là con gli anni, il primo ostacolo si chiama traffico, sempre più intenso e con mezzi nuovi che si aggiungono all’orizzonte. E così mettersi al volante, come pure affrontare la strada come pedone o a bordo dei mezzi di trasporto pubblici, non rappresenta propriamente una passeggiata. Lo sanno bene le associazioni in aiuto agli anziani che, con la polizia cantonale, hanno inaugurato con successo un utile ciclo di conferenze dedicato alla terza e quarta età, allo scopo di informare, sensibilizzare sui pericoli e al contempo promuovere nuove forme di mobilità in sicurezza. A prodigarsi in questa iniziativa, Pro Senectute Ticino e Moesano, Associazione ticinese della terza età, GenerazionePiù, AILA-OIL, Generazione&Sinergie e Opera Prima. I primi incontri, piuttosto partecipati, sono avvenuti a marzo e altri sono già in agenda nei prossimi mesi, saranno un’occasione di aggiornamento e scambio per affrontare l’importante tematica con persone qualificate (agenti e responsabili delle sei organizzazioni).

Ma in che misura è centrale, per gli anziani, la mobilità in chiave di autonomia? E come affrontano di riflesso questo tema? Lo abbiamo chiesto a Laura Tarchini, responsabile comunicazione e marketing di Pro Senectute Ticino e Moesano. «La mobilità, per anziani e persone più giovani, significa qualità di vita. Per questo motivo per Pro Senectute (ma anche per le altre associazioni coinvolte nel progetto) è importante conservarla anche in età avanzata e sostenere le persone con delle limitazioni in questo ambito. Dei corsi specifici su questo tema, in piccoli gruppi, esistono già sotto il nome “Essere e rimanere mobili”. Gli anziani hanno a cuore la propria indipendenza: muoversi e spostarsi significa anche poter partecipare ad attività di vario genere e poter mantenere i contatti sociali. Muoversi nei centri urbani diventa sempre più difficile. Le persone devono essere rassicurate, occorre fornire loro spiegazioni per raggiungere questo obiettivo. Un incontro con agenti della polizia cantonale competenti su queste tematiche, per le persone anziane è un momento privilegiato per ascoltare ma anche per uno scambio. Sul tema della guida, vi sono da un lato persone che faticano a rinunciare all’auto in età avanzata, ma ve ne sono anche molte che di loro iniziativa e senza un consiglio specifico del medico curante abbandonano il mezzo privato e optano per quello pubblico. Questo permette di muoversi in sicurezza e in maniera tranquilla, dal momento che, di regola, si ha anche più tempo a disposizione rispetto a chi lavora».

Il nuovo ciclo di incontri appare più di una semplice conferenza e piuttosto un’opportunità di condivisione tra gli anziani, un confronto tra coetanei su un tema che può anche suscitare frustrazioni in relazione a un dilemma cruciale: rinunciare definitivamente alla patente di guida o mantenerla? Come vengono allora percepite dai partecipanti queste occasioni di incontro? Patrick Cruchon, responsabile del servizio comunicazione, media e prevenzione della polizia cantonale: «Questi eventi sono per la polizia dei momenti privilegiati di incontro con una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile. I temi trattati sono molteplici e legati alla sicurezza nella terza e quarta età nell’ambito della circolazione stradale. Si passa, ad esempio, dal rendere attento il partecipante al corretto modo di insegnare l’attraversamento delle strada ai più giovani, visto che una persona anziana potrebbe trovarsi confrontata a dover accompagnare i propri nipoti a scuola a piedi, all’importanza di indossare indumenti ad alta visibilità, come pure all’attenzione ai nuovi veicoli di tendenza ( e-bike e monopattini) con i quali spesso bisogna trovare il giusto compromesso nella condivisione della strada. La campagna Meno fatica più attenzione, del progetto Strade sicure ne è un esempio. Altri temi riguardano l’arredo urbano, le zone 20 e 30 km/h e le loro specificità in merito al diritto di precedenza, il giusto comportamento nei percorsi rotatori a più corsie oppure la differenza tra superamento (oggi consentito) e sorpasso in autostrada. Solo una minima parte della conferenza viene riservata a trattare il tema della rinuncia spontanea alla licenza di condurre, ma non in termini di “è ora di consegnare la licenza di condurre” ma piuttosto nel prepararsi a questa possibilità, fornendo ai partecipanti un fascicolo sull’autocertificazione ideato da UPI, oltre ad un catalogo di Strade sicure per la nuova campagna di prevenzione che dà anche il titolo a questa serie di incontri Guidare in tutta sicurezza nella terza e quarta età. Un catalogo nel quale si trova una serie di consigli e indirizzi per chi vuole partecipare a dei corsi pratici, emozionali, teorici e tecnici. Questo con la finalità di evitare che un o una conducente si trovi all’improvviso a dovere abbandonare la licenza di condurre a seguito di una revoca, una situazione che non permetterebbe la necessaria preparazione al cambiamento, e la mancanza dell’auto potrebbe così essere avvertita come debilitante, con tutta una serie di conseguenze negative».

Come valuta, in termini di interesse, l’esito della vostra proposta di scambio e informazione? «I partecipanti, proprio per la trasversalità dei temi trattati – assicura Patrick Cruchon – hanno dimostrato un grande interesse con domande puntuali, anche sulla questione relativa alla rinuncia spontanea della licenza di condurre. Alcuni hanno, ad esempio, ammesso di averci già pensato, mentre altri hanno affermato che per questo aspetto c’è ancora tempo. Per noi l’importante è che vi sia una consapevolezza delle possibilità che la società oggi offre tramite il sostegno della comunità, come pure tutta una serie di offerte mirate con degli sconti specifici legati ad esempio all’acquisto di un abbonamento nel trasporto pubblico».

Significativo è il numero di associazioni attive nell’ambito della terza e quarta età che ha aderito al progetto. Quale tipo di collaborazione esiste fra i sodalizi e quali sono stati gli input che vi hanno convinti della necessità di istituire la serie di conferenze-incontri? Ancora Laura Tarchini: «Il sodalizio tra le nostre organizzazioni è nato, su input del Dipartimento della sanità e della socialità, durante la pandemia. A quel tempo si era reso necessario sapere cosa facevamo in questo periodo particolare, in ottica di complementarità. La sinergia è poi continuata con l’obiettivo di collaborare su progetti specifici a favore degli anziani, diversi dai servizi che offriamo sul territorio. Abbiamo così riflettuto su tematiche attuali, affrontando, come primo tema, quello della sicurezza e delle truffe telefoniche, con la collaborazione della Polizia cantonale».