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Il regno di ghiaccio della Manciuria

Reportage - In viaggio verso l’estremo Nord-Est cinese, con tappa ad Harbin, capoluogo dell’Heilongjiang
/ 18/03/2024
Marco Cortesi, testo e foto

Partire per la Cina non deve significare per forza partire per il classico giro attraverso il centro del Celeste Impero, tra guerrieri di terracotta e panda giganti; esistono luoghi molto meno conosciuti ancora tutti da scoprire come il Nord-Est del Paese, e soprattutto il festival del ghiaccio di Harbin.

Il nostro viaggio in Oriente inizia da Pechino (Beijing) – letteralmente la capitale del Nord – e grazie a un treno ad alta velocità, che può superare i 300 km/h, ci lasciamo rapidamente alle spalle il Tempio del Cielo e la Città Proibita. La linea ferrata ci porta fino alla regione del Dōngběi, conosciuta storicamente come Manciuria.

Tutto il ghiaccio proviene dal fiume congelatodalle correnti siberiane: Harbin da una media di -20°C e arriva fino a -40°C

Attraversando pianure via via sempre più bianche giungiamo ad Harbin, il capoluogo del Heilongjiang, la provincia più nord-orientale della Cina che confina con la Siberia. Harbin è cresciuta fino a diventare una mega-città di dieci milioni di abitanti, proprio grazie alla sua funzione di snodo della Ferrovia Orientale Cinese che la collegava a Vladivostok fin dagli inizi del XX secolo; ora fa parte della linea ad alta velocità che la Cina ha iniziato a costruire nel 2007 e che conta già oltre 42mila chilometri di linee.

Nascita di un mondo di ghiaccio

Il festival internazionale del ghiaccio e della neve di Harbin ha le sue origini nel lontano 1963 come festival delle lanterne di ghiaccio, una popolare arte del Nord-Est della Cina. Ufficialmente prende però il nome attuale nel 1985 dopo la sua restaurazione, a seguito della sospensione dovuta dalla Rivoluzione Culturale.

Il festival include vari eventi, quello principale e sicuramente più iconico è il Mondo del ghiaccio e della neve, che ha luogo dal 1999 sulla Sun Island, un’isola situata nel fiume Songhua che attraversa la città. L’attuale edizione si estende su circa 810mila metri quadrati, l’equivalente di oltre 110 campi di calcio, e per la realizzazione sono stati utilizzati all’incirca 250mila metri cubi di ghiaccio scolpito, l’equivalente di un centinaio di piscine olimpioniche. Ghiaccio del tutto proveniente dal fiume che durante l’inverno si solidifica, dato che – grazie alle correnti siberiane – la temperatura media di Harbin è di circa -20°C e può raggiungere anche i -40°C.

Una curiosità: il ghiaccio viene prelevato e tagliato con un anno di anticipo, per poi essere coperto per evitarne la fusione con le temperature miti di primavera ed estate. Tale operazione permette l’avvio della costruzione del parco in tempi più ristretti rispettando l’apertura ufficiale del 5 gennaio.

Alla scoperta del regno delle fiabe

Si raggiunge l’isola su cui si trova il parco a tema con la moderna metropolitana di Harbin, poi una fila di bus portano i visitatori fino all’ingresso vero e proprio. Oltrepassati i controlli di sicurezza e dei biglietti, si esce dall’edificio passando delle porte-tende che mantengono il calore all’interno. Qua inizia la magia: si viene accolti da una martellante musica pop cinese e da un orso di neve alto almeno cinque metri, oltre il quale svettano altre sculture di neve e di ghiaccio. Al di là di un tunnel di neve, in lontananza, s’inizia a intravvedere la gigantesca ruota panoramica con i suoi 120 m di altezza e famosa per la sua decorazione a fiocco di neve tempestata di luci LED. In realtà in questo momento ci troviamo ancora nella parte periferica del parco, dove diverse case di neve fungono da hotel e circondano un albero di Natale composto da enormi mattoni di ghiaccio alto svariati metri e sulla cui cima si trova… un vero albero di Natale.

Camminando verso il centro del parco si ha l’opportunità di entrare all’interno di igloo sparsi qua e là. Ma non è necessario soffermarsi troppo, in breve tempo si raggiunge una delle aree principali di questa edizione: il Regno delle Fiabe.

Il 2024 è segnato dal 60esimo anniversario delle relazioni diplomatiche sino-francesi che condiziona e giustifica la coesistenza delle due importanti sculture di ghiaccio quali attrazioni centrali del parco intero: stiamo parlando della realizzazione della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi e del Tempio del Cielo di Pechino, collegati tra loro da un ponte che rappresenta l’amicizia tra i due Paesi. A poca distanza sui lati opposti troviamo anche l’Arco di Trionfo e la Grande Muraglia.

Continuando l’esplorazione di questo mondo, in cui i passi sono costantemente ovattati dalla neve, si possono incontrare scultori che lavorano alle loro effimere opere d’arte: vediamo cavalli, cigni e anche Lao Tzi, il leggendario filosofo cinese fondatore del taoismo, a cavalcioni di un maestoso toro dalle lunghe corna.

Sicuramente non passa inosservata la torre più alta del parco e posta al suo centro: la corona di ghiaccio e neve. Alla sinistra di quest’ultima si trova una delle costruzioni più grandi del parco in termini di superficie: un castello russo con alte mura su cui si può salire grazie a delle scale anch’esse di ghiaccio, terrazze panoramiche e, come è facile intuire, non possono mancare delle matrioske di ghiaccio. Mentre se si volge lo sguardo sulla destra della torre centrale si resta affascinati da un’enorme scultura di neve del Buddha. Dietro di esso: centinaia, o forse addirittura migliaia di persone sono in coda per salire sullo scivolo di ghiaccio più lungo del parco; un cartello indica che da questo punto – ma la coda continua ben oltre – ci vogliono sei ore di attesa.

Sono appena le 15 ma il sole inizia già ad abbassarsi passando tra i raggi della ruota panoramica; la luce radente del tramonto attraversa il ghiaccio creando dei bellissimi riflessi dorati. In poco tempo diventa notte, ma non ci si trova al buio, anzi l’assenza del sole accentua ancora di più la magia di questo incantevole posto, perché all’interno delle costruzioni, delle sculture e perfino al di sotto delle strade lastricate di ghiaccio, si illuminano milioni di led colorati che danno vita al regno delle fiabe e rivelano la vera essenza di questi luoghi.