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Un teatro inclusivo per un dialogo tra culture

Incontri  ◆  Demis Quadri racconta il progetto nato dalla collaborazionetra l’Accademia Dimitri, la SUPSI e il Teatro Zigoia
/ 08/01/2024
Natascha Fioretti

«Per noi il teatro è prima di tutto un’occasione di incontro che nasce lavorando sulle storie. Non si tratta soltanto di raccontarle ma di viverle. In questo senso lavoriamo sull’idea di un teatro applicato in cui usiamo le basi del teatro per lavorare in contesti che non sono per forza teatrali e coinvolgendo in modi diversi le persone che si fanno partecipi di un progetto comune». Parte da qui il racconto di Demis Quadri, professore di Ricerca e didattica in Physical Theatre, Responsabile dei settori Ricerca & Servizi, docente di teoria e storia del teatro all’Accademia Teatro Dimitri affiliata alla SUPSI. Con lui andiamo alla scoperta del progetto In dialogo. Lungo i fili dell’arte, del linguaggio e della comunicazione che ha avuto una prima parte in questi iniziali mesi dell’inverno e che riprenderà sulla stessa scia e con lo stesso spirito in primavera. Nata dalla collaborazione tra l’Accademia Dimitri, il Teatro Zigoia e il centro di competenze Bisogni educativi, scuola e società (BESS) del DFA/SUPSI la rassegna di eventi culturali intende creare un percorso tematico volto a promuovere la coesione sociale, il dialogo tra le culture e a riflettere su come diverse identità possano conoscersi e dialogare tra loro entrando in contatto. Un progetto ampio che accanto agli eventi prevede anche dei corsi laboratoriali di teatro: «l’idea è di far incontrare persone con provenienze, età, caratteristiche professionali diverse e farle lavorare insieme alla costruzione di percorsi narrativi attorno a dei racconti suggeriti dai luoghi in cui si trovano e da storie che invece scegliamo per l’occasione» dice Demis Quadri evidenziando come nel progetto siano state coinvolte anche persone richiedenti asilo o con statuto di rifugiato, oltre naturalmente alle persone appartenenti ai luoghi interessati.

Non ci sono soltanto gli eventi al centro di questo progetto che propone anche laboratori teatrali e artistici per le scuole

Per capire meglio è arrivato il momento di fare un esempio concreto raccontando Prepararsi all’inverno il primo dei tre eventi che hanno dato il via al progetto In dialogo. «Intanto è importante dire che il nostro percorso teatrale si svolge nei diversi territori compresi tra le Centovalli e Onsernone. Ad ispirare il primo appuntamento è stato Accendere un fuoco il racconto di Jack London in cui dove un uomo con il proprio cane si trova inaspettatamente esposto al freddo dell’inverno. Sulle orme di questa storia abbiamo costruito l’escursione teatrale intinerante con racconti e musica dal vivo percorrendo La via del Mercato da Palagnedra a Camedo. Tutto ha avuto inizio con una lenta cammniata finché passo passo ci siamo immersi nel bosco.». Nel secondo appuntamento invece i protagonisti della storia erano un gigante e una bambina «si, in questo caso a fare da fil rouge è stata la leggenda lappone di Naran, una ragazza sul ritorno verso casa viene sorpresa dal freddo e dal maltempo e trova rifugio sulle spalle di un gigante. I due iniziano a dialogare e su questa storia il gruppo teatrale ha iniziato a sviluppare delle attività naturalmente con la partecipazione del pubblico lungo gli itinerari del nostro cammino che in questo caso ci ha portati sul percorso degli antichi mestieri tra Borgnone e Lionza». Visto che la partecipazione del pubblico è un elemento fondamentale di questo teatro, sorge spontanea la domanda se per partecipare bisogna avere un bagaglio o delle conoscenze teatrali. «L’esperienza è aperta a tutti – ci tiene a sottolineare Demis Quadri – l’idea è proprio che sia un progetto inclusivo. Chiaramente coinvolgiamo persone che hanno un bagaglio teatrale per guidare le attività». L’altra curiosità che sorge è se il pubblico sin dall’inizio sa cosa avverrà. «Il pubblico partecipante quando giunge sul posto è consapevole del programma di massima e sa che si faranno delle attività di gruppo ma c’è anche l’effetto sorpresa che è parte di un teatro vivo e in divenire come quello che noi vogliamo proporre». Sembra chiaro a questo punto che un elemento fondamentale da instaurare sia quello della fiducia «le persone che arrivano sanno che parteciperanno ad un progetto comune. Per noi è importante lavorare sulle basi della relazione, sul concetto di prendere e restituire. Con degli esercizi e delle pratiche aiutiamo a creare e promuovere dinamiche di gruppo, dinamiche di ascolto. Il nostro è un teatro vivo che si basa anche sulle reazioni del momento».

I percorsi, le escursioni teatrali che l’Accademia Dimitri e il Teatro Zigoia propongono nascono dunque dal concetto cardine di «incontro interculturale – spiega Demis Quadri – che prende forma facendo riferimento alle tradizioni passate dei luoghi – dunque come le persone delle valli si preparavano all’inverno mettendo ad esempio da parte le provviste –, raccontando delle storie che ispirano diverse attività come la danza o la raccolta di materiali trovati in natura per la costruzione di una figura come quella del gigante della storia di Nara». Il confronto e il dialogo sono il cuore dell’incontro che si fa emozionante nel momento in cui una persona che porta la sua testimonianza di come ci si prepara all’inverno in Africa racconta di stagioni delle piogge, alluvioni e morti.

Non ci sono però soltanto gli eventi al centro di questo progetto che propone anche laboratori teatrali e artistici per le scuole che inizieranno a febbraio e per i centri anziani. «Abbiamo avviato anche una collaborazione con la Croce Rossa con cui stiamo facendo un percorso con persone che hanno differenti situazioni migratorie e retroterra culturali, ma che abitano nell’area delle due valli, del Locarnese o più in generale del Canton Ticino. L’idea è di creare un’antenna per l’integrazione coinvolgendo varie associazioni e enti e avviare insieme una riflessione teatrale allargata sulla coesione, l’identità e l’idea di comunità».

Non resta allora che attendere il programma di quest’anno che si potrà vedere sul sito dell’Accademia Dimitri.