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Phoebe Philo è tornata e fa già tendenza

Mode  ◆  Buona la prima per il lancio del suo nuovo brand a fine ottobre che ha fatto il tutto esaurito in poche ore
/ 04/12/2023
Virginia Antoniucci

Phoebe Philo ha il potere di trasformare tutto ciò che sfiora in oro. Per questo il mondo della moda ha aspettato con il fiato sospeso il suo atteso ritorno chiedendosi se la stilista ancora una volta sarebbe riuscita ad imporre il suo minimalismo alle tendenze del momento. E sembra esserci riuscita visto che la sua prima collezione lanciata sul sito phoebephilo.com è andata sold out in 24 ore alleggerendo molti portafogli. Insomma, le Philophiles hanno colpito ancora e ora si staranno godendo i nuovi capi con tanto di accessori esclusivi lanciati sul sito proprio in questi giorni.

Si racconta che possa trasformare un semplice polsino in una vera opera d’arte e che il taglio dei suoi pantaloni sia paragonabile a un capolavoro di Michelangelo

Per chi non la conoscesse, classe 1973, nata a Parigi da genitori inglesi, la designer ha lavorato prima per la casa di moda Chloé e poi per un decennio – dal 2008 al 2018 – è stata direttrice creativa di Céline. Quando ha lasciato la maison ha portato con sé l’inconfondibile identità del marchio, scatenando un’ondata di nostalgia che è ha capitalizzato nell’account social Old Céline, un archivio di immagini accuratamente selezionate dalla maison, intriso della malinconia di un amore ormai passato.

Per il suo ritorno non sono state necessarie fughe di notizie improvvise, campagne pubblicitarie o anticipazioni. A Phoebe Philo è bastato il suo nome per scatenare l’entusiasmo, perché, in fondo, non c’è niente di più umano che desiderare ciò che non si può avere. La designer, o meglio il suo astuto team di marketing, ha puntato tutto sulla ricerca dell’unicità: dall’obbligo di iscriversi alla newsletter per essere tenuti al corrente del nuovo lancio, al sito come vetrina e piattaforma di vendita, alla limitata disponibilità dei capi, fino ai prezzi a cui sono stati aggiunti troppi zeri.

E – ciliegina sulla torta – come partner di questa sua nuova avventura ha trovato Bernard Arnault e il suo LVMH che figura come socio di minoranza. L’equivalente fashion di un blockbuster che attornia solo i veri Re Mida.

La nuova collezione è lussuosa e funzionale, rappresenta il «power-dressing», un modo di vestire che comunica l’immagine di una persona affermata con un tocco di eleganza. Ma, dopotutto, non ci si aspettava altro dalla donna che il «Times» considera tra le cento persone più influenti al mondo, una sorta di dea dell’Olimpo della haute couture.

Non a caso sono tante leggende che la circondano, dicerie alimentate dalla riluttanza di Phoebe Philo a partecipare agli eventi mondani. Si racconta che possa trasformare un semplice polsino in una vera opera d’arte e che il taglio dei suoi pantaloni sia paragonabile a un capolavoro di Michelangelo. Se mai dovesse esporre alla National Gallery, il suo sarebbe un omaggio ai posteri. Per ora, possiamo solo riconoscere che ha il dono di rendere ogni abito un inno alla bellezza, dato dall’equilibrio tra caos e ordine. Un concetto quasi alieno in un’epoca in cui un capo diventa obsoleto nel momento stesso in cui lo si acquista.

Non è un segreto che Philo abbia sempre avuto un debole nell’utilizzare modelle simili alla sua musa e doppelgänger, Daria Webowy. In questo nuovo lancio, sembra aver fatto un salto evolutivo, mescolando etnie in un’esplosione cromatica. Eppure, nonostante l’abbondanza di colori, la sua visione estetica sembra ancora bloccata nella taglia XS.

Philo aveva già condiviso un’immagine di un lusso intellettuale senza tempo utilizzando il volto della scrittrice Joan Didion per una campagna di Céline, ma continua a prediligere un’unica dimensione del corpo femminile: quella mini size. Le sue creazioni esaltano figure snelle, prive di curve, che si discostano notevolmente dalla realtà di molte donne. Il messaggio pare cristallino: non solo non potete permettervelo, ma in realtà, non siete nemmeno considerate potenziali acquirenti.

La sua visione rappresenta un simbolo di emancipazione e potere femminile. Una donna che crea abiti per donne, che sa conciliare il suo lavoro con il ruolo di madre, amica, partner senza rinunce se non autodeterminate. E così come i suoi ideali, le sue collezioni sono concepite per resistere nel tempo. Ma quanto deve durare una borsa per giustificare gli oltre ottomila franchi spesi? Sapevamo che la designer inglese avrebbe alleggerito il portafoglio, ma molti hanno sospettato che volesse proprio svuotarlo.

Per il debutto del suo nuovo brand ha mirato all’esclusività creando una spaccatura tra chi ha profuso elogi definendola la nuova voce della moda e chi invece l’ha criticata per la promozione del marchio fatta con scelte poco chiare, vedi ad esempio la disponibilità limitata dei capi e la campagna promozionale.

È indubbio il genio creativo di Phoebe Philo e il coraggio con cui ha costruito una carriera che le ha permesso di lanciare un brand tutto suo che – nonostante le critiche – ha registrato il tutto esaurito in poche ore. Tuttavia, quel senso di elitismo irraggiungibile con cui si presenta è diverso dalla sensazione di aspirazione che ci si aspetterebbe da un marchio di lusso, che, invece, sembra rivolgersi a noi solo come spettatori di un’esibizione magnifica alla quale siamo chiamati solo ad applaudire ma non a partecipare.