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Viale dei ciliegi

/ 30/10/2023
Letizia Bolzani

Malcolm Bird, Il manuale delle streghe, Cliquot (Da 8 anni)

«Autore ed editore avvertono che le informazioni pratiche contenute in questo manuale devono essere usate solo da streghe patentate…», quindi se sei una strega (patentata) hai il permesso di andare oltre il frontespizio e sfogliare questo caustico e divertente libro. Puoi anche aprire le pagine a caso, e leggere consigli qua e là: ad esempio, se sei alla ricerca di una casa, vedrai che gli edifici in stile obelisco sono perfetti per le streghe pigre che non gradiscono togliersi il cappello, mentre da evitare sono le villette a schiera, perché i vicini tendono a essere un po’ ficcanaso. Una volta trovata la casa, bisognerà pensare all’arredamento, e soprattutto non dimenticare oggetti fondamentali come il posatoio per pipistrelli, o il lanciascopa ausiliario, particolarmente adatto a streghe non più giovani. In giardino, meglio evitare ogni tipo di fiore gradevole e far prosperare erbe e funghi velenosi; quanto agli animali da compagnia, ragni, gatti e rospi andranno per la maggiore. Una gran parte del manuale è dedicata poi ovviamente a incantesimi, ricette e arti magiche, nonché alle maggiori festività stregonesche. Halloween in primis, ma anche il Natale, perché no: «Il Natale non è una festività che le streghe celebrano in prima persona, ma si divertono moltissimo a rovinarlo agli altri…». Uscito per la prima volta in italiano nel 1985, da Rizzoli, torna ora in libreria, dall’editore Cliquot – che non a caso ha come mission il «recupero dei classici mancati, delle belle opere dimenticate» – questo The Witch’s Handbook del celebre illustratore inglese Malcolm Bird. Ironia mordace, in perfetto stile Halloween. Ma le giovani streghe (patentate) lo sfoglieranno con gusto tutto l’anno.

Tom Watson, Stick Dog. Dolcetto o scherzetto?, Interlinea (Da 7 anni)

Se volete storie da «ribaltare dal ridere», come ha commentato un giovane lettore, la serie di Stick Dog non delude. Vivaci, leggeri sin dalla grafica, con le pagine che simulano un quaderno a righe e i testi intervallati da illustrazioni schizzate come fossero fatte da un bambino, gli episodi raccontano con umorismo le vicende di un gruppo di cani, rigorosamente randagi, capitanati da colui che dà il titolo alla serie. Capitanati non è forse il termine giusto, perché il cane Stick Dog vive per i fatti suoi in un grosso tubo vuoto sotto il cavalcavia dell’autostrada, e sono i suoi quattro amici, Babà, Meticcio, Striscia e Karen, che spesso passano a trovarlo, ad attribuirgli questo ruolo. Insieme, con sguardo furfante, ma anche tenero e ingenuo, i cani vivono le loro avventure on the road. L’autore, Tom Watson, con questo episodio ambientato a Halloween, è giunto al quinto episodio della serie, tradotta in milioni di copie in molte lingue.

I romanzi sono scritti in terza persona ma la prospettiva è sempre quella dei cani, e ciò aggiunge humour alle vicende: «Sono un cane. Devo sempre andare in bagno. Non posso farci niente, con tutti questi tronchi d’albero che ci sono e tutto il resto». Dal punto di vista dei cani, soprattutto di chi non ha comode ciotole regolarmente riempite a disposizione, la cosa più importante del mondo è il cibo, ed è sempre la ricerca di cibo il motore delle peripezie dei nostri randagi. Anche stavolta i cinque vagano per il parco, sperando di poter sgraffignare qualche salsiccia agli umani che fanno i barbecue, ma stavolta è autunno, e purtroppo di gente che mangia nel parco non ce n’è. Trotterellando sconsolati (e sempre più affamati) per il quartiere, vedono una cosa strana: «Una dozzina di piccoli umani che camminavano sui marciapiedi e sui vialetti o che erano in piedi sui portici. Nessuno di loro indossava abiti normali». Sarà Stick Dog a fare l’ipotesi giusta: «Penso che si stia svolgendo una specie di bizzarro rituale umano […] i piccoli umani si avvicinano alla porta d’ingresso e gridano “dolcetto o scherzetto”. Poi la porta si apre e i grandi umani all’interno lasciano cadere roba nelle loro borse…». È molto invitante questa «roba», e i nostri randagi dovranno inventarsi un piano per poterne gustare un po’. Ognuno di loro proporrà la propria strampalata idea, e tutte faranno ridere i piccoli lettori, che non vedranno l’ora di scoprire come andrà a finire!