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Cosa siamo disposti a sacrificare per il successo?
In questi giorni esce nelle sale ticinesi il lungometraggio Stars: il successo a costo dell’amore di Anna Spacio
Nicola Mazzi
L’idea è nata dalla mente di Paolo Meneguzzi, noto cantautore ticinese. Stiamo parlando di Stars: il successo a costo dell’amore, un film che – ricalcando alcune produzioni di genere (Step up, Saranno famosi e High School Musical) che negli anni scorsi hanno avuto un grande successo di pubblico e in particolare tra i giovani – ci immerge nello show-business musicale e nelle sue distorsioni. Vede protagonisti una trentina di giovani talenti ticinesi (scelti su oltre 300 partecipanti ai casting) che si esibiscono in una pellicola dove il ballo, il canto e la recitazione sono al centro della scena.
Dietro la macchina da presa c’è Anna Spacio (classe 1995), al suo primo lungometraggio, dopo aver frequentato il CISA (Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive) ed essersi laureata in regia nel 2018. Ha al suo attivo anche alcuni cortometraggi, video musicali e documentari.
Come ci conferma la stessa regista, quello di Stars è stato un lavoro molto lungo interrotto dalla pandemia: «Il progetto vero e proprio era iniziato nel 2018 nella scuola di Paolo, ma le riprese (dopo essere state posticipate di un anno a causa del Covid) sono state realizzate nel Mendrisiotto (Mendrisio, Chiasso e Balerna) e in parte a Lugano solo nell’estate del 2021». Fernando Coratelli è stato chiamato per elaborare l’idea di Meneguzzi e farne una sceneggiatura alla quale la stessa Anna Spacio e i ragazzi hanno poi messo mano durante le prove e le riprese. «In effetti – ci dice – mentre provavamo, siamo intervenuti su alcune parti per rendere le scene ancora più realistiche».
I trenta giovani scelti per partecipare a questa produzione ticinese (oltre allo stesso Meneguzzi ci sono anche il regista e produttore dei Frontaliers Alberto Meroni e la RSI) hanno effettuato un lungo percorso preparatorio lavorando con esperti del settore. «Gli attori hanno avuto a disposizione due acting-coach (Alberto Barbi ed Eleonora Giovanardi), mentre i ballerini erano seguiti quotidianamente dal coreografo Mauro Marchese. Le musiche interpretate dai ragazzi – aggiunge la stessa regista – sono tutte originali e scritte da Meneguzzi e dai suoi collaboratori».
Un film corale che ha messo a dura prova la giovane regista. «Essendo al primo lungometraggio mi sono circondata di validi professionisti. Personalmente la più grande difficoltà è stata quella di gestire un grande numero di persone presenti nello stesso momento sul set. In questo senso l’aiuto regista Emilio Romeo è stato essenziale, soprattutto nelle prima settimane di riprese quando ha insegnato loro la disciplina per stare sul set».
Interessante anche la collaborazione con i ragazzi. «Erano tutti alla loro prima esperienza. È stato impressionante il loro livello di apprendimento della macchina-cinema. Oltre a imparare perfettamente le battute hanno gestito molto bene il passaggio dalla scuola di Paolo al set. Si sono confermati dei giovani professionisti a tutti gli effetti. Tra di loro c’è chi, come Matilde Ardemagni, sa cantare, recitare e ballare molto bene, altri, come Crystel Hartmeier o Alice Lazzarin, si sono concentrati principalmente sul ballo. Inoltre, è stato importante lo sguardo di Marco Viale che ha curato la postproduzione sonora. È entrato nel progetto in un secondo tempo e, grazie ad alcune sue composizioni d’atmosfera che hanno dato maggiore tensione alle scene, ha arricchito il film di una chiave di lettura in più».
La trama è presto riassunta. Gli studenti di un’accademia sono sottoposti a regole rigide e ad ardue sfide in un clima di forte rivalità, mentre inseguono il sogno di diventare delle star. Tra di loro ci sono anche Lisa e il nuovo arrivato Damiano che, giorno dopo giorno, s’innamorano. Ma questa relazione deve restare clandestina perché rischia di costar loro la possibilità di partecipare all’importante contest finale. «Il film ci pone davanti a una domanda essenziale: che cosa siamo disposti a sacrificare per raggiungere il successo?
Le regole della scuola sono ferree e non permettono la nascita di una relazione tra gli allievi. Un sistema consolidato che appunto l’arrivo di Damiano mette in crisi. Il tutto si svolge in un’età particolare come l’adolescenza dove le decisioni da prendere non sono mai facili. I ragazzi si trovano quindi a un bivio e devono fare delle scelte che segneranno per sempre la loro vita. Perché, se da un lato sono desiderosi di lottare con le unghie per raggiungere l’obiettivo ed essere i migliori nella performance artistica, d’altro lato si confrontano con i sentimenti e gli sconvolgimenti emotivi che essi comportano».
Dopo la prima locarnese di venerdì scorso, Stars approda nelle sale cinematografiche proprio in questi giorni. Per ulteriori informazioni sulla produzione: www.starsthemovie.com.