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Condividere la fatica di cambiare casa

Pro Senectute – Il Servizio aiuto trasloco con i suoi cinque incaricati regionali fornisce assistenza alle persone anziane soleper organizzare e gestire al meglio il trasferimento in una nuova residenza
/ 12/12/2022
Barbara Manzoni

Ogni cassetto nasconde un ricordo, ogni ripiano custodisce oggetti riposti con cura, ogni oggetto ha una storia. Se vi è capitato di aiutare un nonno, un genitore o un parente anziano durante un trasloco vi siete sicuramente trovati ad aprire quei cassetti e a svuotare quei ripiani che rispecchiano una generazione per la quale l’usa e getta non era neanche lontanamente concepibile. Così il lavoro di inscatolamento diventa laborioso, in equilibrio tra i tempi dettati dai termini di disdetta del contratto locativo e quelli dell’emotività di chi lascia ambienti famigliari. 

Il trasloco per una persona anziana non è mai indolore, lo sanno i parenti e lo sanno anche gli operatori di Pro Senectute Ticino e Moesano che si occupano di aiutare chi di parenti su cui contare non ne ha. Il Servizio aiuto trasloco della fondazione è attivo dal 2018, ha avuto una battuta d’arresto durante la pandemia, ma ora ha ripreso la sua normale attività e gestisce una quindicina di traslochi all’anno, come ci conferma Paola Lanfranchini, referente amministrativa del Servizio aiuto trasloco di Pro Senectute Ticino e Moesano. Le richieste di aiuto arrivano sul suo tavolo da tutto il Cantone e sono valutate singolarmente, «non sempre possiamo assumere l’incarico – spiega Paola Lanfranchini – a volte le tempistiche non sono adeguate oppure la richiesta si sovrappone ad altri incarichi, per coordinare al meglio un trasloco abbiamo infatti bisogno di circa un mese. Altre volte, dopo una prima presa di contatto con la persona interessata al nostro servizio quest’ultima rinuncia». Va detto subito che il servizio non è gratuito, ma è anche vero che Pro Senectute attraverso il suo servizio sociale offre alle persone con difficoltà economiche la possibilità di ottenere un aiuto finanziario individuale.

Ma chi sono le persone che chiedono un aiuto per traslocare? «Principalmente sono persone sole – continua Paola Lanfranchini – della terza o quarta età che devono lasciare il proprio domicilio perché ricevono una disdetta o perché l’abitazione non è più adeguata alle loro esigenze attuali o perché vogliono rientrare nel loro Cantone o Paese d’origine, c’è chi cambia casa per trasferirsi in un appartamento più piccolo e funzionale, c’è chi sceglie di trasferirsi in un appartamento protetto, più raramente, ma ci è capitato, sono “accumulatori” che decidono di voler cambiare il loro modo di vivere e in questo caso lo sgombero è davvero impegnativo, ma una volta presa la decisione e portato a termine il trasloco, per questi utenti inizia veramente una nuova vita. Ogni situazione comunque è diversa, ogni trasloco è un caso a sé e la persona va aiutata non solo dal punto di vista organizzativo, ma anche da quello emotivo».

Ed è qui che entrano in gioco gli incaricati regionali. Pro Senectute Ticino e Moesano ne ha cinque, ognuno responsabile per una zona: Mendrisiotto, Luganese, Locarnese, Bellinzonese, Biasca e Valli. Sono loro a essere il vero punto di riferimento per l’utente. Manuela Peverelli è l’incaricata per il Locarnese e mi spiega che per lei il primo importantissimo passo appena ricevuto il mandato è quello di conoscere la persona interessata: «Il primo contatto è sempre delicato, in fondo si entra nelle case e nell’intimità della persona anziana e lo si deve fare con il dovuto tatto, per questo motivo se la persona è già un utente di Pro Senectute organizzo la prima visita in modo da essere accompagnata dal collega del servizio sociale che la segue normalmente. È molto importante che l’anziano si senta a proprio agio, nonostante lo stress che un trasloco può causare. Inoltre il rispetto della privacy è un aspetto assolutamente prioritario. Per la parte pratica mi accerto che disdetta e nuovo contratto siano a posto, chiedo se la persona vuole trasportare tutto nella nuova casa o desidera eliminare qualcosa, mi occupo di valutare il tempo e il materiale necessario per inscatolare, contatto le ditte di trasloco e richiedo dei preventivi, organizzo il personale che aiuterà a inscatolare e a volte anche a svuotare le scatole nella nuova casa. Insomma coordino tutto affinché il trasloco si svolga nel migliore dei modi. Poi si deve ancora provvedere alla pulizia dell’appartamento da riconsegnare, anche in questo caso chiedo dei preventivi a ditte di pulizia. Spesso l’utente preferisce anche essere accompagnato al momento della riconsegna delle chiavi della vecchia casa e, a volte, mi è capitato di riconsegnarle io stessa».

Nonostante un’organizzazione ormai collaudata nel tempo, non mancano le difficoltà: «c’è chi ha paura del cambiamento – racconta Manuela Peverelli – o ha difficoltà ad accettare la nuova situazione, chi esprime un sentimento di incertezza e di instabilità. È normale e comprensibile: lasciano appartamenti dove hanno vissuto molti anni, la loro quotidianità viene un po’ stravolta. L’unico modo che abbiamo per aiutarli è mettersi in ascolto e dimostrarsi disponibili». Non ha dubbi poi, Manuela Peverelli, quando le chiediamo cosa le piace del suo lavoro: «spesso si crea davvero un bel rapporto con l’anziano, il mio lavoro mi arricchisce e mi fa diventare una persona migliore anche se a volte mi arrabbio davvero molto di fronte alla poca sensibilità che amministratori o proprietari dimostrano». E il più bel ricordo legato ai tanti traslochi? «Direi il primo in assoluto che ho organizzato – ci confida – non posso ovviamente entrare nel dettaglio della situazione personale dell’utente che era piuttosto complicata, ma dopo un po’ di tempo mi è capitato di incontrarlo nuovamente per caso e nei suoi occhi ho colto una gratitudine che mi è rimasta nel cuore».

Una gratitudine che esprime anche Lario Bognuda, 83enne di Lodrino, che qualche anno fa si è avvalso del Servizio aiuto trasloco. «Abitavo al quarto piano in una palazzina senza ascensore – ci racconta – a 80 anni e con qualche problema di salute mi sono reso conto che era troppo faticoso soprattutto quando dovevo portare la spesa o qualsiasi cosa di pesante. Ho avuto la fortuna di trovare un appartamento di proprietà del patriziato di Lodrino, vicino a dove abitavo, sempre a un piano alto ma con l’ascensore. Ho deciso subito che era l’occasione giusta, ma restava l’incognita del trasloco e di quei quattro piani di scale! Per fortuna gli assistenti sociali mi hanno aiutato, mi hanno suggerito di contattare Pro Senectute e alla fine io sono rimasto letteralmente a guardare. Si sono occupati di tutto, in modo efficiente, discreto e rispettoso, e poi hanno anche disposto il mio nuovo appartamento molto bene, anche meglio di come l’avrei fatto io. Vivo da solo e davvero non ce l’avrei mai fatta senza un aiuto così professionale». Oggi il signor Bognuda si dice molto felice della scelta, il nuovo appartamento lo definisce «un luogo bellissimo». A riprova che anche i cambiamenti che sembrano quasi insormontabili dopo averli affrontati presentano dei lati positivi e a volte, come per Lario Bognuda, anche belle camere con vista.