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Servizio di sostegno a domicilio:
tel. 091 912 17 75
servizio.sostegno@prosenectute.org


Un aiuto per gli anziani

Pro Senectute – In Ticino la fondazione affronta l’attuale emergenza sanitaria con un nuovo Servizio di sostegno a domicilio e con una buona collaborazione con i tanti enti solidali
/ 30/03/2020
Stefania Hubmann

Sul territorio ticinese la solidarietà per ovviare alle difficoltà del forzato isolamento al domicilio, soprattutto delle persone anziane, si è attivata nel giro di pochi giorni. È una solidarietà che deve però andare nei due sensi: enti pubblici e associazioni forniscono nuovi servizi di sostegno, ma da parte loro gli anziani, in particolare i cosiddetti giovani anziani, devono rispettare le direttive cantonali e restare a casa propria per ridurre i contagi. È una questione di settimane e più tutti si adeguano alle regole di prevenzione, prima si tornerà agli amati rituali quotidiani. Pro Senectute Ticino e Moesano fa fronte all’emergenza Coronavirus attraverso una riconversione di alcuni servizi e il potenziamento di altri. Nuovo è il Servizio di sostegno a domicilio, attivato in breve tempo nel pieno rispetto delle direttive emanate dall’Ufficio del medico cantonale.

Il Servizio pasti a domicilio, già presente in modo capillare in tutto il cantone, assicura agli anziani più fragili un’alimentazione equilibrata ed adeguata con pasti caldi a mezzogiorno (freddo in atmosfera protettiva la domenica e nei giorni festivi). Oggi sono però bloccati nelle loro abitazioni anche anziani ancora autosufficienti per i quali uscire a fare la spesa rappresenta sovente, al di là di una necessità, un piacevole momento di svago e un’occasione d’incontro. A loro vengono chiesti buona volontà e senso di responsabilità. Per rifornirsi di beni di prima necessità come alimenti e farmaci o per un appoggio morale di fronte alla solitudine, Pro Senectute offre ora il Servizio di sostegno a domicilio. Avendo dovuto chiudere i centri diurni socio-assistenziali e i centri diurni terapeutici, il personale e i volontari impegnati in queste attività e in altri servizi, al momento sospesi, sono stati assegnati ai nuovi compiti da svolgere a domicilio. Da rilevare, che questo servizio presta aiuto anche per l’accudimento delle persone affette da malattie legate al degrado cognitivo, persone che prima della pandemia potevano beneficiare dei centri diurni terapeutici.

«Durante la prima settimana di attivazione del servizio – spiega Laura Tarchini, responsabile della comunicazione di Pro Senectute Ticino e Moesano – è stato stabilito un contatto telefonico con circa mille utenti. Coloro che hanno chiesto un aiuto per la spesa sono stati oltre cento, ma al momento vi è un’impennata di richieste. Si tratta nella maggior parte dei casi di persone già seguite da Pro Senectute, ma cerchiamo di offrire le nostre prestazioni a tutti coloro che ne hanno bisogno, nel limite della nostra capacità di azione attuale». Laura Tarchini evidenzia subito come la Fondazione informi le persone su altre iniziative che in queste settimane hanno organizzato prestazioni analoghe. Nuovi servizi sono stati approntati a livello comunale (sovente facendo capo ad associazioni presenti sul territorio) con l’obiettivo di raggiungere tutte le persone bisognose evitando doppioni.

Per quanto riguarda la spesa, per la quale non possono uscire le persone oltre i 65 anni, Pro Senectute sostiene la drastica misura decisa dal Consiglio di Stato. Ora, grazie alle nuove prestazioni messe a disposizione degli anziani, gli acquisti alimentari possono essere fatti una volta alla settimana senza denaro contante, il cui uso è stato ridotto perché veicolo di contagio. Precisa Laura Tarchini: «Invieremo una fattura a lunga scadenza, perché un altro rischio è che l’anziano corra subito all’ufficio postale a pagarla!».Sul comportamento degli anziani che purtroppo non facilita la gestione dell’attuale emergenza sanitaria, la nostra interlocutrice evidenzia come sia possibile che alcuni fatichino a comprenderne la portata, poiché vivendo soli hanno minori occasioni di confronto con relativo scambio di opinioni. «La tendenza a relativizzare può essere in parte riconducibile a questa situazione. È pertanto utile ripetere e spiegare con esempi concreti che le sempre più rigide disposizioni adottate in Ticino sono indispensabili. Il medico cantonale Giorgio Merlani si è rivolto agli anziani con chiarezza, affermando che se sentono il bisogno di uscire devono limitarsi ad alcuni passi attorno a casa».

La presidente di Pro Senectute Svizzera e già consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf in un’intervista al «Tages Anzeiger» ha da parte sua ribadito che gli anziani devono seguire in maniera rigorosa le disposizioni e rimanere a casa il più possibile. Lei ha 64 anni e, malgrado stia bene, prende la situazione molto sul serio; lavora da casa e ha fortemente ridotto i contatti sociali anche a livello familiare. Al pericolo di solitudine – afferma nell’intervista – ovviano le strutture e le prestazioni come quelle messe in atto da Pro Senectute anche attraverso il contatto telefonico. Il suo appello giunge dopo aver constatato personalmente che diverse persone oltre i 70 anni pensano solo a se stesse. Tendono purtroppo a non temere di ammalarsi, perché hanno già vissuto la loro vita. Sorpresa da queste reazioni, la presidente di Pro Senectute ha pure osservato che per capire le conseguenze del loro comportamento, gli anziani necessitano di spiegazioni accurate.

Pro Senectute Ticino e Moesano in questo delicato momento è pronta a raccogliere la sfida e cerca nel limite del possibile di rispondere alle richieste della popolazione anziana. Bisogni pratici, ma anche consulenza e sostegno morale possono essere garantiti grazie a professionisti che operano per la Fondazione e non solo. La rete di enti impegnati su questo fronte a livello cantonale è ampia e ben collegata, così come diffusa è la solidarietà. Tutte note positive in un contesto d’emergenza.