di Daniele Bernardi

Nonostante Robert Walser (1878-1956) lo descrivesse semplicemente come «un estratto della vita quotidiana svizzera», L’assistente è un romanzo che, fin da subito, presenta qualcosa di ben più profondo di una pacificante cartolina. Pubblicato negli anni Sessanta da Einaudi nella versione di Ervino…


di Pietro Montorfani

Raccontare la guerra è da sempre una sfida per la lingua letteraria, costretta se non proprio a reinventarsi ogni volta da zero, quantomeno a tornare con un occhio nuovo a considerare i suoi strumenti espressivi. Nonostante questo, alcune metafore tutto sommato banali e ispirate al campo semantico…


di Letizia Bolzani

Alex G. Griffiths, Il collezionista di insetti, Edizioni Clichy (Da 3 anni) George va con il nonno al Museo di Storia Naturale, ma non è la scontata sala dei dinosauri che il nonno vuole fargli ammirare: l’illustrazione in doppia pagina mostra il bimbo che ovviamente resta colpito da queste…


di Manuela Mazzi

«Era questo, lo scopo del dolore: la sua cura». Un dolore generativo, più che generato dalla violenza del vivere, la malattia, la perdita, i conflitti di genere e interiori, le parti estreme dei desideri, la carnalità e il corpo, la ricerca del male (dal quale, la radice di Malvasia, malvagia); un…


di Luigi Forte

Hans Magnus Enzensberger non finisce mai di stupirci. Nel 2018, a quasi novant’anni, questo maestro del paradosso e dell’ironia, figura simbolo della letteratura tedesca contemporanea, ha pubblicato un’affascinante antologia di ritratti di scrittori del Novecento, Artisti della sopravvivenza, che…


di Manuela Mazzi

Anche nella più mite quotidianità, anche durante una domenica tranquilla, anche se il male si manifesta in un lento progredire, arriva sempre un momento in cui qualcosa spezza la linea della narrazione, crea una frattura insanabile tra un prima e un dopo. Sospende le vite, le cambia, a volte le…


di Letizia Bolzani

Antonia Murgo, Miss Dicembre e il clan di luna, Bompiani (Da 9 anni) «Dicembre spalancò la bocca e si stropicciò gli occhi. C’era un bambino nel comignolo della casa». Un incipit efficace, che mette subito nel ricco piatto della storia l’inconsueto che cattura. Dicembre, che nome è? Scopriremo…


di Paolo Di Stefano

Non gli piaceva Pasolini perché lo considerava un predicatore. Non amava i «maîtres à penser», tanto meno «le astrazioncelle che dai maestri passano ai discepoli cretini: i cretini con le idee sono terribili». Il suo modello era l’intellettuale che definiva «equicontrastante», tipo il suo amico…