Viale dei ciliegi
di Letizia Bolzani
Paloma Canonica, Amici, Bohem Press. Da 2 anni.
Un piccolo libro quadrato edito da Bohem, come quel Cappello di Topolina, di Eric Battut, che già abbiamo presentato in questa rubrica. Questa volta si tratta di Amici, opera prima dell’autrice ticinese Paloma Canonica: come indica il titolo, è un…
Fallire è auspicabile
di Eliana Bernasconi
Durante il Festival di filosofia di Modena, svoltosi in autunno, ci si è occupati del tema, sempre attualissimo, dell’agonismo, concetto che (insieme alla competitività) attraversa la storia e si intreccia con tutti gli aspetti della vita pubblica e del singolo, nei confronti e nei conflitti della…
Per ogni pecora perduta
di Marco Horat
La storia che racconta Il pastore d’Islanda di Gunnar Gunnarsson (1889-1975), edito ora da Iperborea – ma l’originale è del 1936 – è di una semplicità disarmante. Un pastore di 54 anni di nome Benedikt vive in un piccolo villaggio a sud est dell’isola, sul confine tra due mondi diversi: da una parte…
Non c’è nulla di kafkiano
di Mariarosa Mancuso
Abbiamo cominciato a guardare Franz Kafka con occhi diversi dopo un’intervista a Claudio Magris, parecchi anni fa. Parlando dei critici – e del loro accanirsi su dettagli non sempre fondamentali – fece l’esempio di Odradek. Non sforzate la memoria (che oggi si traduce «non cercate su google»): è la…
Il luna park di Copenhagen
di Stefano Vassere
«Il gioco delle superfici nelle farfalle ostacola, o favorisce, determinate lunghezze d’onda, che generano colori intensi, oppure iridescenti: come bolle di sapone, cambiano colore a seconda del punto di vista di chi le osserva».
Si sa, studiamo il linguaggio degli animali per tre fondamentali…
Viale dei ciliegi
di Letizia Bolzani
Elisabetta Gnone, Fairy Oak. Trilogia, Salani. Da 10 anni
La trilogia di Fairy Oak, uscita una decina di anni fa da De Agostini, è stato un autentico caso editoriale, con oltre un milione di copie vendute, soprattutto tra le giovani lettrici, non solo italiane. Elisabetta Gnone, l’autrice, conosce…
Parole che restano
di Stefano Vassere
«Guardando al mio mondo professionale, quello della linguistica e della storia della lingua, constato che sono sempre di più gli studiosi che si limitano a considerare la lingua soltanto come uno strumento per comunicare, e basta: l’immenso patrimonio storico, antropologico, affettivo, è tenuto in…
La morte oltre l’obiettivo
di Daniele Bernardi
La prima volta che capitai sul lavoro di Robert Mapplethorpe avrò avuto sì e no quindici anni. Mio fratello – era, allora, il mio diabolico educatore – tornò a casa con un grosso volume sottobraccio: Altari (Leonardo, 1996). Frequentavo i primi anni delle superiori e, avido di storie trasgressive,…