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Il sondaggio rappresentativo sui comportamenti dei risparmiatori

Banca Migros ha commissionato a un’azienda specializzata un’inchiesta, nel corso della quale sono state realizzate 1503 interviste a persone di età superiore ai 18 anni residenti in tutta la Svizzera.

Per quello che riguarda le abitudi legate al risparmio, il 14% degli interpellati non risparmia assolutamente niente. Il motivo più addotto è la mancanza di soldi. Una grossa percentuale di anziani afferma di avere già abbastanza risparmi e quindi di non volerne accantonare ulteriormente. D’altro canto, il 54% degli intervistati risparmia senza riflettere: la maggior parte di loro non pensa a come raggiungere nel modo più efficiente il proprio obiettivo di risparmio.

Tra coloro che dicono di risparmiare regolarmente il 1° posto dei depositi è occupato dal conto risparmio: è il metodo di accantonamento più comune tra gli interpellati. Il 62% del patrimonio liquido disponibile resta lì nonostante i tassi d’interesse siano bassissimi. Al secondo posto c’è il cosiddetto conto privato (in pratica un conto corrente). Chi, invece, risparmia specificamente per la previdenza per la vecchiaia e il pensionamento anticipato, lo fa molto spesso con versamenti al 3° pilastro.

Ma quanto risparmiano, coloro che hanno scelto questa modalità? Il 59% dei risparmiatori mette da parte fino a mille franchi al mese, mentre il 7% risparmia mensilmente oltre 3000 franchi. In media, gli uomini accantonano importi maggiori delle donne. Per quello che riguarda i motivi degli accantonamenti, in generale il 25% della popolazione elvetica risparmia in primo luogo nella previdenza per la vecchiaia e per eventuali imprevisti. Per un quarto la previdenza pensionistica è il principale obiettivo di risparmio, mentre un quinto risparmia soprattutto per la casa di proprietà.

Se si chiede loro come valutano la propria situazione finanziaria, l’83% degli intervistati la definisce come buona. Rispetto a due anni fa, il 40% la giudica altrettanto buona e per il 43% è addirittura migliorata. Tra i più positivi ci sono le persone più giovani e gli uomini. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le spese per il tempo libero sono diminuite durante la pandemia da coronavirus.

D’altro canto il 58% degli interpellati continua a risparmiare come prima nonostante gli interessi bassi, principalmente su conti risparmio e privati. Solo un 33% ha modificato il proprio modo di risparmiare. La maggior parte degli altri crede di avere troppo poco denaro per poter investire in prodotti finanziari. Per le donne gioca un ruolo anche la mancanza di conoscenze in materia. Infine, molti semplicemente preferiscono la sicurezza alla rendita.

Il fattore che sembra più importante nella scelta degli investimenti è il rischio: il 31% degli interpellati vede un rischio basso come il criterio più importante. Per il 18% invece la cosa importante è un’alta flessibilità, mentre per il 17% sono i profitti elevati e per il 13% la sostenibilità dell’investimento. Per quanto riguarda le nuove forme di investimento, il 14% ha, o ha già avuto (una volta), del denaro investito in cripto valute. La maggior parte di queste persone l’ha fatto per curiosità.

Più in generale, è significativo notare che Il 47% dei partecipanti al sondaggio giudica «per niente buone» le proprie conoscenze su temi finanziari. Il 59% delle donne ammettono di non sapere come muoversi per gestire in modo oculato i propri risparmi.

Come curiosità finale, è interessante osservare che alla domanda «cosa farebbe nel caso ereditasse 200’000 franchi», il 28% degli intervistati ha risposto che investirebbe in una casa di proprietà.

 

 


La Svizzera risparmia così

Gestione del rispamio ◆ Come emerge da un sondaggio della Banca Migros, nonostante i tassi d’interesse siano nulli o addirittura negativi, la maggior parte del denaro va a finire su un conto risparmio o un conto corrente. Intervista a Jeannette Schaller, responsabile Pianificazione finanziaria di Banca Migros
/ 06/12/2021
Benita Vogel

Signora Schaller, nonostante la pandemia la gente giudica la propria situazione finanziaria migliore di due anni fa. Perché?
Anche a me sorprende un po’. Tuttavia, le generose misure di sostegno dello Stato hanno palesato il loro effetto. La disoccupazione è bassa e i redditi non hanno quasi sofferto. La ripresa economica si è consolidata. La Svizzera si trova in una situazione invidiabile.

Sul conto non si incassano quasi interessi. Perché allora i conti correnti e di risparmio costituiscono i metodi di accantonamento più popolari?
Molti pensano che il loro patrimonio sia insufficiente per poter investire. Ma spesso si sbagliano. Chi ha più di due o tre salari mensili sul conto risparmio, dispone di mezzi liquidi sufficienti per investire in fondi.

Quanto perde qualcuno che al posto di azioni sceglie il conto risparmio?
Chi investe i propri soldi in prodotti finanziari percepisce molto di più. Se, ad esempio, negli ultimi 25 anni si è investito in azioni svizzere, il patrimonio è quintuplicato. Al contrario, con il conto risparmio il patrimonio si è incrementato appena del 20%.

Incredibile. Forse gli svizzeri non sono propensi al rischio?
È solo una delle tante ragioni. Finora, per vivere bene non abbiamo dovuto prenderci dei rischi. Ma cambierà. Il nostro sistema previdenziale si trova in una condizione delicata. Saremo costretti a occuparcene da soli e a investire in prodotti dove si corrono rischi. Un altro motivo è la scarsa preparazione su questioni finanziarie. Il 53% dei giovani non sanno niente di investimenti. Una cosa allarmante, anche perché avrebbero un orizzonte d’investimento lungo e potrebbero far lavorare i loro soldi a profitto della loro pensione.

Oltre ai giovani, spesso anche le donne ne sanno poco di investimenti. Che cosa dovrebbe cambiare?
Budget, finanze e previdenza devono diventare parte dei programmi scolastici, al più tardi nelle scuole secondarie. Bisogna sensibilizzare la gente su questo tema. Le donne, in particolare, potrebbero evitare di avere lacune pensionistiche se ne sapessero di più e prendessero delle precauzioni tempestivamente.

Le donne sono svantaggiate perché hanno meno soldi da risparmiare rispetto agli uomini. La differenza di genere colpisce anche i salari.
Assolutamente. I salari più bassi così come le interruzioni di carriera e il lavoro a tempo parziale portano a versamenti minori nel sistema previdenziale e di conseguenza a rendite pensionistiche più basse. Il problema è aggravato dalla maggiore speranza di vita delle donne, che sono quindi a rischio di povertà in età avanzata.