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Mostra - Dove e quando

Giacomo Braglia, Conversations with Sustainability, Monte Generoso, Fiore di pietra; orari: vedi box, orari Fiore di pietra. Fino al 29 ottobre 2023. Apertura: da domenica 26 marzo 2023; ingresso gratuito; www.giacomobraglia.com

Concorso

«Azione» mette in palio 5x2 biglietti andata e ritorno Capolago-Monte Generoso Vetta a bordo dell’unica cremagliera del Canton Ticino. Per partecipare al concorso inviare una mail a giochi@azione.ch (oggetto: «Monte Generoso») entro domenica 19 marzo 2023, ore 24.00.

Informazioni
Le informazioni in merito alle attività e agli eventi previsti sul Monte Generoso si trovano sul sito internet www.montegeneroso.ch o scrivendo all’indirizzo mail info@montegeneroso.ch

25 e 26 marzo: sconto 50% sui ticket per tutte le tratte e menù della tradizione ticinese al Buffet Bellavista a prezzo speciale. Al Fiore di pietra esibizione dei Corni dal Generus e del Circo del Mago Tonino.

Orari Buffet Bellavista
10.00-16.30 (25.3-26.5)
10.00-17.30 (27.5-29.10)
Tel. +41 (0)91 6493333

Orari Fiore di pietra
10.00-16.30 (25.3-26.5)
10.00-17:30 (27.5-29.10)
Tel. +41 (0)91 6497722


Le sostenibilità di Giacomo Braglia

Mostra - Protagonista di Conversations with Sustainability, che aprirà al pubblico il 26 marzo, sarà il giovane artista scultore e fotografo luganese
/ 13/03/2023
Simona Sala

Il Monte Generoso, oltre a offrire opportunità di svago, bellezza naturalistica e punti di ristoro, in linea con la filosofia Migros, propone anche quest’anno una mostra d’arte. Protagonista di Conversations with Sustainability, che aprirà al pubblico il 26 marzo, sarà il giovane artista scultore e fotografo Giacomo Braglia. Denotando una sensibilità sottile e consapevole per le crisi della nostra epoca, Braglia si occupa nei suoi lavori di natura e del nostro rapporto con essa, obbligandoci, seppur con gentilezza, a intraprendere un percorso di riflessione che tocca anche il nostro vivere quotidiano. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare la mostra.

Come dobbiamo immaginarci queste «Conversazioni con la sostenibilità»?
Ogni mia opera non è mai fine a sé stessa, ma è concepita come uno strumento per comunicare. Dialogare, stimolare, accendere una discussione offrendo nuovi spunti di riflessione.
Lo spirito delle mie Conversations, il titolo che amo dare alle mostre, è proprio quello di sottolineare la necessità di aprire un dialogo con il fruitore su temi di straordinaria attualità come il rapporto uomo-natura, l’inquinamento e la sostenibilità ambientale. In questi anni, ho fatto conversazioni con terre lontane come l’Etiopia (Conversation with Ethiopia, 2017), con la natura ma anche con la tecnologia, come nel progetto Tablet: Tune Off & Converse (2017), un invito a spegnere i nostri dispositivi elettronici per conversare con le persone senza media tecnologici.

Crede che in questo momento sia particolarmente importante l’aspetto politico dell’arte?
L’arte è sempre il riflesso della società che la produce. Oggi il tema dell’inquinamento ambientale è al centro del dibattito artistico-culturale, così come il concetto di sostenibilità. In questo senso, l’arte può diventare un potente mezzo di comunicazione per parlare di temi importanti, spesso non trattate adeguatamente dai media, che invece richiedono una risposta urgente come la migrazione dei popoli, l’uso consapevole della tecnologia e la salvaguardia del nostro pianeta. Sculture e dipinti possono essere il veicolo di messaggi importanti! La bellezza dell’arte è proprio questa… l’arte lascia agli artisti la libertà di raccontare il loro punto di vista sul mondo.

Dove si trovano le sue fonti di ispirazione?
I miei modelli artistici sono Steve McCurry e Sebastião Salgado per la fotografia, Igor Mitoraj e Pablo Atchugarry per la scultura. Ma la mia fonte di ispirazione è la realtà che ci circonda. Mi occupo da sempre di temi di attualità di matrice ambientale e sociale. I miei progetti fotografici nascono così, dal mio interesse per un tema o una problematica specifica alla quale mi avvicino con la fotografia, il mio occhio per filtrare il mondo, per poi trasformare gli scatti fotografici in sculture e installazioni complesse che abbracciano e incorporano l’immagine.

Cosa si auspica provi il lettore davanti alle sue opere?
L’arte è libertà. Il fruitore è libero. Tuttavia lo scopo più alto dell’arte è la riconquista della sua funzione sociale: la capacità di porre interrogativi sul mondo, scuotere le coscienze fino a indurre l’uomo ad agire sul mondo, guidandone il cambiamento.
Al Fiore di pietra espongo un ciclo di opere presentate nel 2021 a Parma, in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21, che riflettono sulle problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti e al riciclo dei materiali. Una questione urgente che rappresenta una sfida importante per il futuro del nostro pianeta. Vorrei che le mie opere non fossero fruite passivamente: mi piacerebbe aprire un dialogo con chi osserva, stimolare il suo interesse nell’approfondire certe tematiche. Essere da stimolo al cambiamento.