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A teatro a prezzi come 100 anni fa

Per festeggiare il suo centenario la Migros invita agli spettacoli di DAS ZELT.  In quindici città svizzere verranno rappresentati nove spettacoli diversi, dai comici alla magia, dalla danza contemporanea alla pantomima.

Ogni biglietto costa 9 franchi. È quanto costava un ottimo posto all’Opernhaus di Zurigo nel 1925.  Il tuo spettacolo preferito è già andato esaurito? Nessun problema.  Una parte dei biglietti viene venduta solo poco prima dello spettacolo stesso.


La Svizzera ai tempi di Duttweiler

100 anni Migros: nel 1925 scarseggiavano frigoriferi ed elettricità, di ferie ce n’erano poche e si doveva lavorare molto
/ 18/04/2025
Pierre Wuthrich

Quando si immagina la Svizzera del 1925, si è tentati di pensare a un Paese improntato a una semplice vita contadina. Un errore. «Un secolo fa era uno dei Paesi più industrializzati del mondo», precisa Matthieu Leimgruber (52), professore di storia all’Università di Zurigo. «Già a partire dal 1880, grazie a industrie come quella tessile, dell’orologeria e anche del turismo si venne a determinare un grande slancio dell’economia.»

Negli anni Venti, dopo la Prima guerra mondiale, la Svizzera tornò rapidamente a crescere, fino al crollo delle borse della grande crisi del 1929. Nonostante la situazione economica favorevole, le disuguaglianze erano grandi. La Svizzera non era una società consumistica e ben pochi parteciparono al clima dei «ruggenti anni Venti». Quel clima frivolo di ottimismo e prosperità era più un cliché che una realtà, spiega lo storico.  «Solo una minoranza di ricchi ballava regolarmente il Charleston». È però vero che quel decennio fu caratterizzato dall’americanizzazione della società: furono introdotti il jazz come pure nuove tecniche di produzione e distribuzione, che ispirarono Gottlieb Duttweiler (Dutti) nella fondazione della Migros.

La classe operaia rialza la testa

A livello politico, nella prima metà degli anni Venti la Svizzera visse un periodo di tensione. Si trattava di far fronte alle conseguenze della Prima guerra mondiale. «Durante lo sciopero generale del novembre 1918, 250’000 lavoratori scesero in piazza per chiedere migliori condizioni di lavoro e una migliore politica sociale. In quell’occasione fu mobilitato l’esercito per sedare lo sciopero», spiega Leimgruber.

La maggioranza borghese al potere ricorse a una dura repressione. I leader dello sciopero generale vennero processati. In questo clima la presa di potere di Mussolini nel 1922 fu vista da molti conservatori come un salutare ritorno all’ordine. Un anno dopo la grande borghesia zurighese ricevette Hitler, che cercava denaro per il suo partito reazionario; questo accadeva due anni prima che pubblicasse il Mein Kampf.

Bisognerà attendere il 1925 perché in Svizzera torni una certa calma politica. «L’introduzione di elezioni basate sul sistema proporzionale ha portato a una rappresentanza più equa dei partiti», spiega Matthieu Leimgruber.

Un Paese poco popolato
La Svizzera aveva 3’940’000 abitanti, oggi ne ha più di 9 milioni. Nelle città viveva meno del 30% della popolazione, cioè circa 1,1 milioni di persone. Oggi nelle aree urbane vive più del 75% della popolazione.

2,2 figli per donna 
La media nazionale del numero di figli per donna era di 2,2. Questa cifra è inferiore a quella registrata durante il baby boom tra il 1946 e il 1964 (fino a 2,7 figli per donna). Nel 2023, il numero di figli per donna era di 1,3.

Attenzione, tubercolosi!
Nel 1925, l’aspettativa di vita era di 61 anni per le donne (86 anni nel 2023) e di 58 anni per gli uomini (82 anni nel 2023). La causa di morte più comune era rappresentata da malattie infettive come la tubercolosi, e non da arresti cardiovascolari o tumori, come avviene oggi.

Settimana di 50 ore
Un operaio qualificato guadagnava circa 12 franchi al giorno e lavorava poco meno di 50 ore alla settimana: già questo costituiva un progresso conquistato con dure lotte. Prima dello sciopero generale del 1918, gli orari di lavoro di quasi 60 ore erano ancora comuni.

Le ferie una rarità
Le ferie erano un lusso e non erano regolate dalla legge. Quasi sempre si lavorava sei giorni alla settimana. Solo dopo la Seconda guerra mondiale la maggior parte dei lavoratori dipendenti ha ottenuto un minimo di due settimane di ferie all’anno. Nel 1966 le ferie retribuite sono state inserite nella legge federale.

Tanta birra
Nel 1925 in Svizzera si consumavano circa 50 litri di vino e 55 litri di birra pro capite, una quantità significativamente inferiore rispetto al 1900 (rispettivamente 89 e 62 litri). Nel 2024, il consumo di vino è stato di 33,7 litri di vino a persona. I bevitori di birra, invece, sono più assetati oggi che in passato: l’anno scorso il consumo pro capite è stato di oltre 60 litri.

Né elettricità né riscaldamento centralizzato 
Negli anni 20 del Novecento solo pochissime economie domestiche erano allacciate alla rete elettrica. Si cucinava a legna o a gas. Non c’erano frigoriferi, lavastoviglie o televisori, e i telefoni erano ancora merce rara: nel 1920 c’erano tre apparecchi ogni 100 abitanti. Bisognerà attendere fino agli anni 50 perché gli elettrodomestici diventino accessibili al grande pubblico.

L’amore per il pendolarismo
Il 1925 è stato l’anno in cui le FFS hanno trasportato per la prima volta nella loro storia più di 100 milioni di passeggeri; nel 2024 questa cifra ha superato i 507 milioni. Per inciso, anche Gottlieb Duttweiler era profondamente legato alla ferrovia. È infatti su un treno che nel 1911 conosce Adele Bertschi, che diverrà sua moglie.

Un chilo di farina per 80 centesimi
Una famiglia doveva spendere più della metà del proprio budget per il cibo. Oggi per cibo e bevande si spende solo il 6% del reddito lordo. Nel 1925 un chilogrammo di farina bianca costava circa 80 centesimi. Potrà non sembrare molto, ma per guadagnarli si doveva lavorare in media 30 minuti. Oggi per comprare un chilo di farina, che costa circa 2 franchi, bastano mediamente 3 minuti di lavoro.

Treni veloci
La rete ferroviaria svizzera era estesa quasi quanto quella odierna e l’elettrificazione era molto più avanzata rispetto ai Paesi vicini. Nel 1928 il 55% della rete era già elettrificato. Cent’anni fa per percorrere la tratta Yverdon-Losanna occorrevano 33 minuti. Oggi il viaggio in treno tra le due città dura 26 minuti.

Viva il cinema, viva Chaplin!
La maggior parte delle persone non poteva permettersi le vacanze. La radio, invece, era in rapidissimo sviluppo e stava diventando un mezzo di comunicazione di massa. Il cinema (muto) era molto popolare. Nel 1925 uscì La febbre dell’oro di Chaplin.

No alle auto
All’inizio del XX secolo le automobili erano molto malviste. Si riteneva infatti che producessero troppa polvere e rumore, tanto che su un certo numero di strade ne era vietata la circolazione. Nei Grigioni le auto rimasero vietate in tutto il cantone addirittura fino al 1925.

Si sviluppa la sicurezza sociale
Il 6 dicembre 1925 il popolo svizzero – all’epoca cioè solo gli uomini – approva un nuovo articolo costituzionale che pone le basi dell’Assicurazione vecchiaia e i superstiti (AVS) e dell’Assicurazione per l’invalidità (AI). Il testo di legge viene adottato nel 1947. L’assicurazione per invalidità viene introdotta nel 1960.

 

L’industria tessile si è sviluppata precocemente nell’alta valle della Töss, nel Canton Zurigo, grazie all’energia idroelettrica.

Fine del turno alla Escher Wyss di Zurigo: la forza lavoro era prevalentemente maschile.

 

 

 

 

Agricoltori che caricano un carro di fieno