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«Impegnati qui e ora»

Il Percento culturale Migros ha commissionato all’Istituto Gottlieb Duttweiler GDI lo studio (case study) Un impegno qui e ora – quattro esempi per mobilitare efficacemente nuove persone volontarie (autore: Jakub Samochowiec).

Nello studio, i volontari di quattro progetti forniscono informazioni su come riescono a mobilitare volontari sempre nuovi e ad avere così un impatto sulla società.

Dal 1957 il Percento culturale Migros si impegna per una società diversificata, solidale e responsabile. La promozione e il sostegno del volontariato sono sempre stati un punto focale di questo lavoro. Lo studio comprende anche una guida di autoverifica che consente di confrontare le proprie risposte con quelle dei progetti intervistati.

È inoltre possibile caricare suggerimenti su ciò che funziona bene nella propria organizzazione per attirare nuovi volontari. 15 buoni Migros da 100 franchi ciascuno saranno messi in palio tra le risposte inviate entro il 31 gennaio 2025.

https://engagement.migros.ch/it/volontariato

Aderenti a Critical Mass per le strade di Zurigo


«Le associazioni sono una scuola di democrazia»

Associazionismo e ricerca di nuovi volontari: ne abbiamo parlato con Jessica Schnelle
/ 02/12/2024
Monica Müller-Poffa

Come si possono trovare e motivare i volontari a impegnarsi in un’associazione o in un progetto? Occorre creare strutture che li attraggano. Ne abbiamo parlato con Jessica Schnelle, responsabile degli Affari sociali presso la Direzione Società e Cultura della Federazione delle Cooperative Migros, facendo riferimento al più recente studio commissionato dal Percento culturale Migros all’Istituto Gottlieb Duttweiler GDI: Un impegno qui e ora: quattro esempi per mobilitare efficacemente nuove persone volontarie.

Quanto è importante il volontariato in Svizzera?
Molto. Una Svizzera senza volontariato sarebbe inimmaginabile, afferma Markus Lamprecht, autore del monitoraggio dei volontari. Secondo questo studio, in Svizzera vi sono circa 100’000 organizzazioni. Una persona su quattro di età superiore ai 15 anni svolge almeno un’attività di volontariato non retribuita e tra le persone di età compresa tra i 40 e i 64 anni la cifra raggiunge un terzo. Nel 2016, 1,5 milioni di volontari hanno lavorato per un totale di 700 milioni di ore.

Che si tratti di politica, attività del tempo libero, movimenti sociali, organizzazioni umanitarie o aiuto al prossimo, rispetto ad altri Paesi, la Svizzera si distingue per il volontariato.

Perché?
Sicuramente per il sistema politico del nostro Paese, che valorizza la responsabilità personale. Il volontariato ci permette di funzionare come società. Le associazioni sono una scuola di democrazia.

Che si tratti degli scout o del club dello jass, in qualità di gruppo ci si deve chiedere come organizzarsi, come proporre un’idea e come raggiungere un obiettivo. Il volontariato permette anche di coltivare i valori democratici e di realizzare nuove idee volte a migliorare la convivenza sociale.

Perché allora associazioni, iniziative e gruppi sociali hanno difficoltà ad attirare volontari?
La crescente individualizzazione ha portato a un maggiore coinvolgimento professionale e a meno tempo. Anche la mobilità e la pressione economica sono aumentate. In generale, quindi, ci impegniamo di meno. La prospettiva di dover ricoprire una carica in un’organizzazione per tre anni piace a poche persone.

Le associazioni chiedono troppo alle persone?
In genere si muovono bene. Varrebbe forse la pena di chiedersi quali siano le aspettative «tacite», ad esempio in termini di disponibilità. Le associazioni potrebbero cominciare a valorizzare chi c’è al momento, in altre parole, l’idea di un impegno «globale» potrebbe essere sostituita da una forma di cooperazione più libera: chi ha voglia di impegnarsi, lo farà. Anche se solo per tre mesi, e non per tre anni.

Questa consapevolezza è maturata nelle organizzazioni che si affidano ai volontari?
Probabilmente molti ne sono consapevoli, ma poi è difficile passare alla pratica, poiché una certa continuità è necessaria. Sono necessarie persone che sposino l’idea, che sostengano la struttura dell’organizzazione o del movimento, ma allo stesso tempo c’è bisogno di forme di partecipazione diverse, dalle attività su piccola scala alle nuove idee. Deve maturare l’idea secondo cui l’impegno sociale può essere fatto anche in modo diverso.

Oggi vi è ancora interesse a partecipare?
Sì, lo notiamo soprattutto tra due gruppi: da un lato ci sono i giovani, interessati a temi come il cambiamento climatico. Dall’altro lato vi è un enorme potenziale tra i baby boomer, che sono ancora in forma e hanno un alto livello di istruzione. A muoverli è il desiderio di restituire qualcosa alla società, e allo stesso tempo dare forma alla propria vita.

Il case study del GDI Un impegno qui e ora analizza quattro progetti (Critical Mass, Haus pour Bienne, Gärngschee – Basel hilft, OpenStreetMap) che hanno avuto successo nella mobilitazione di nuovi volontari. Come ha fatto, ad esempio, «Critical Mass»?
È un movimento che tutti conoscono: il Critical Mass si svolge spesso a Zurigo e in numerose altre città del mondo l’ultimo venerdì del mese, ritrovandosi sempre nello stesso luogo. Le persone poi pedalano insieme per la città. È un modo per esprimere la necessità di avere più spazio per il traffico non motorizzato.

Non vi sono gerarchie e le persone si riuniscono spontaneamente con altre che la pensano come loro; ci si diverte senza obbligo di «impegno». Oggi però per il Critical Mass a Zurigo ci vuole una licenza e tutto è diventato più complicato.

Altri modelli di cooperazione volontaria?
La Haus pour Bienne a Bienne. L’edificio appartiene alla parrocchia riformata protestante di Bienne, ma è gestito dall’associazione FAIR! e svolge un lavoro di integrazione sociale. È a disposizione di tutti e vi si possono affittare gratuitamente delle stanze. Le persone vi si riuniscono per frequentare corsi di lingua, gruppi di cucito, laboratori di pittura o per giocare a ping-pong. Due organizzatori socio-culturali sono alle dipendenze dell’associazione FAIR! e gestiscono la Haus pour Bienne a tempo parziale.

Entrambi gli esempi hanno in comune una grande apertura.
Ci vuole una struttura, ma deve essere flessibile. In conclusione, tutti e quattro gli esempi di successo analizzati hanno un terreno comune e sono molto aperti di fronte a nuove idee e opportunità. Se si vogliono nuovi volontari, occorre metterli nella condizione di contribuire a plasmare l’organizzazione e di essere coinvolti nei progetti.

Perché il Percento culturale Migros sostiene il volontariato?
I nostri stili di vita, la demografia e la situazione geopolitica stanno cambiando. Il volontariato è uno spazio in cui possiamo negoziare e lavorare insieme per ottenere qualcosa. Lavorare per una società più coesa fa parte del DNA della Migros. Noi ci basiamo sulla decima tesi di Dutti, secondo cui un’azienda può stare bene solo nella stessa misura in cui sta bene la società.