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La protezione civile

La protezione civile è disciplinata a livello federale dal 1963; come recita il sito dell’amministrazione federale, «può essere chiamata in servizio soprattutto per interventi in caso di eventi maggiori, catastrofi e situazioni d’emergenza». In Ticino la protezione civile è organizzata in sei sezioni: Tre Valli, Bellinzonese, Locarno e Valle Maggia, Lugano Campagna, Lugano Città e Mendrisiotto.

I militi della Protezione Civile si suddividono in cinque servizi: Pionieri, istruiti nell’utilizzo dei vari attrezzi a loro disposizione; Aiuto alla condotta, dove si gestiscono gli interventi dal punto di vista delle comunicazioni, della ricerca e della diffusione delle informazioni per il comando e per gli organi di condotta; Logistica, dove ci si occupa dei trasporti, della cucina e della manutenzione e la preparazione dei vari attrezzi e del materiale; Assistenza, dove si assistono le persone minacciate o bisognose d’aiuto; Protezione dei beni culturali/PBC, dove si aiuta ad assicurare la protezione dei beni culturali (beni mobili e immobili di grande importanza per il patrimonio culturale). Oltre a disporre di numerosi attrezzi manuali, per spostarsi e garantire i propri interventi, la protezione civile ha in dotazione una serie di mezzi di trasporto, tra cui pickup, SUV e furgoni.

La protezione civile di Locarno-Valle Maggia occupa dieci professionisti a tempo pieno, e può contare su circa 750 militi.

Finora nell’intervento in Valle Maggia sono entrati in servizio 405 militi per un totale di quasi 2’000 giorni di servizio.


Un ringraziamento a chi sta ancora lavorando

Migros Ticino incontra i militi impegnati nel ripristino delle regioni disastrate della Valle Maggia
/ 29/07/2024
Redazione

Fino a qualche settimana fa la nostra estate è stata indubbiamente caratterizzata da una serie di eventi eccezionali che non hanno mancato di riverberarsi sulle biografie di molte cittadine e cittadini del nostro cantone e della Mesolcina. Negli occhi di tutti sono rimaste impresse le immagini delle ferite inferte dalla natura al paesaggio, di massi che si sono trascinati appresso case, alberi e vite, di volumi d’acqua che sono riusciti a isolare le persone demolendo ponti e strade, dell’immensa desolazione che è diventata tratto distintivo di luoghi che fino a poche ore prima del maltempo non era eccessivo definire idilliaci.

Per stare sin dal primo istante al fianco di soccorritori e persone colpite, Migros si è attivata immediatamente stanziando d’urgenza un milione di franchi. La Cooperativa Migros Ticino, attraverso la sua cellula di crisi diretta da Rosy Croce e dal vice Silvio Vassalli, si è poi preoccupata di organizzare una serie di forniture di beni di prima necessità (come riportato in modo esaustivo nei reportage pubblicati su «Azione» del 15 luglio), mentre nei giorni successivi alla tragedia ha versato 50’000 CHF al Comune di Cevio per il ripristino delle zone interessate dall’alluvione.

Oggi, a qualche settimana di distanza e con le situazioni di emergenza ormai quasi superate – grazie all’instancabile lavoro di protezione civile, militari e soccorritori, ma anche alle adesioni di aiuto spontanee di semplici cittadine e cittadini – ci si può concentrare sull’ulteriore ripristino delle zone colpite, sgomberando strade, edifici e pascoli da detriti e massi, e mettendoli in sicurezza.

Ne abbiamo parlato con il Capitano Patrick Filipponi, istruttore e responsabile del servizio Aiuto alla condotta della protezione civile di Locarno e Valle Maggia. «Anche quella del ripristino è una fase molto importante delle operazioni legate al maltempo, attualmente militi della Protezione civile provenienti da tutte e sei le regioni del Ticino (v. BOX), stanno pulendo strade e pascoli (anche loro colpiti duramente, con perdita di animali) da detriti, legnami e sassi. Ci stiamo soprattutto concentrando sulla Valle Bavona. Siamo presenti anche al Piano di Peccia, a Cevio, con l’ufficio tecnico, e presidiamo la passerella tra Cevio e Visletto. Nel frattempo, i militi dell’esercito, in collaborazione con alcune ditte private, hanno creato un passaggio che permette ai mezzi di intervento di accedere alla Val Bavona dopo la frana di Fontana».

Anche se il peggio pare passato, dunque, resta ancora molto da fare, e soprattutto da lavorare, senza scordare che l’estate così attesa è finalmente arrivata, con tanto di temperature elevate e rischio canicola. «Per questo motivo» continua Patrick Filipponi, «lo Stato Maggiore regionale di condotta ha fatto un appello ai grandi distributori attivi su suolo ticinese, chiedendo loro se non fosse possibile organizzare la distribuzione di una piccola sussistenza per i militi della protezione civile e i soldati dell’esercito ancora impegnati a svolgere duri lavori fisici».

Migros Ticino non si è fatta ripetere due volte l’appello, e ha così organizzato un furgone che sull’arco di quattro giornate potesse raggiungere le piazze di lavoro in cui operano i militi per distribuire loro beni semplici. L’iniziativa ha preso avvio mercoledì 24 luglio ed è continuata venerdì 29; questa settimana (lunedì e mercoledì) il furgone si recherà in Valle Bavona.

«I nostri furgoni portano ai militi dei beni semplici, bibite, frutta e snack» spiega Rosy Croce, responsabile della cellula di crisi di Migros Ticino, «ma il nostro sostegno non si riduce all’approvvigionamento. Abbiamo voglia di interagire con i militi che stanno lavorando sotto il sole per ripristinare il nostro territorio così duramente colpito, ringraziandoli così a nome di tutta la popolazione».

Una sorta di sostegno morale espresso attraverso piccoli ma significativi gesti. Ma come stanno oggi i militi impegnati nei lavori di ripristino? «Lo spirito è sempre buono», racconta ancora Filipponi, «e la voglia di aiutare è ancora molta. Per chi proviene dalla regione vi è in gioco anche l’aspetto relazionale, a me è successo ad esempio di aiutare una compagna di classe che non vedevo da oltre trent’anni, ed è stato emozionante».