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Il gelato Crème d’Or è più sostenibile

Di recente la confezione dei gelati Crème d’Or di Migros è stata modificata: è monocromatica ed è composta da un solo tipo di plastica, il polipropilene (PP). Un cambiamento che garantisce degli indubbi vantaggi per l’ambiente, sia a livello di produzione, sia a livello di riciclo.

In precedenza, essendo realizzati in parte in polistirolo e l’etichetta in polipropilene, gli imballaggi non si potevano riciclare; ora invece possono essere raccolti e recuperati adeguatamente, per esempio con l’apposito sacco per la plastica della Migros.

Il processo di riciclaggio per le confezioni in polipropilene, come queste dei gelati Crème d’Or, avviene tramite processi chimici, grazie ai quali il materiale viene ritrasformato nei suoi componenti per produrre plastica e creare nuove confezioni.

Progettato e affinato da Delica, una delle industrie di Migros, il processo è, sì, dispendioso, ma genera comunque meno emissioni di CO2 rispetto all’incenerimento, contribuendo nel contempo a risparmiare energia e il petrolio necessari per la produzione di nuova plastica.

Il polipropilene attualmente usato può inoltre essere ridotto in fogli più sottili, permettendo la creazione di confezioni più piccole, con coperchi più esili e risparmiando pertanto materiale. Le nuove confezioni di gelato, che si trovano da aprile nei negozi Migros, sono già realizzate con una percentuale di plastica riciclata, proveniente principalmente dalle pellicole dei grandi magazzini utilizzate ad esempio per avvolgere i prodotti sulle «palette».

Cosa si raccoglie e cosa no

Le materie plastiche, come indicato anche nella scheda informativa correlata al sacco di Migros, sono costituite da polimeri miscelati con svariate sostanze ausiliarie. Il loro uso è ampio e le troviamo negli imballaggi (in media 33%), nell’edilizia e genio civile (25%), in apparecchi elettrici ed elettronici (25%) e in altri prodotti (17%).

Per classificarle è in uso un sistema che distingue le varie tipologie con una sigla e un numero indicato dentro e sotto un triangolo. Il numero uno è per esempio per PET, il tre per il PVC, mentre il due e il quattro sono per due tipi di PE.

Con queste plastiche sono costituti borse e sacchetti, pellicole, imballaggi, vasetti, vaschette o confezioni, nonché bottiglie o flaconi di plastica. Tutti prodotti che, se non eccessivamente sporchi con residui del loro contenuto, vanno quindi separati e messi nel sacco di raccolta delle plastiche di Migros, assieme al tetrapak (utilizzato, per esempio, per alcuni tipi di involucri per il latte), il quale verrà separato dalle plastiche in fase di riciclaggio.

Non vanno invece raccolte nel sacco Migros gli elettrodomestici, il polistirolo (il «sagex»), il PET, i giocattoli in plastica e tutte le confezioni con ancora un contenuto. Tutti questi materiali trovano un loro canale di raccolta e riciclaggio separato.

Rimane sempre possibile, presso tutte le filiali di Migros Ticino (nelle pareti del riciclaggio), il sistema di raccolta già in atto da diversi anni che permette di consegnare gratuitamente presso i punti vendita i flaconi di plastica vuoti, oltre a batterie, lampadine, PET, capsule d’alluminio e molti altri rifiuti domestici.

Maggiori informazioni su

migros.ch/plastica

 


Plastica? Assieme ricicliaMone un sacco!

Migros ha sviluppato un proprio sistema che migliora ulteriormente il bilancio ecologico, abbassa i costi e ottimizza i trasporti dell’intero processo di recupero
/ 10/06/2024
Elia Stampanoni

È risaputo che dal 1° giugno dello scorso anno tutti i comuni ticinesi hanno l’obbligo di raccogliere separatamente le plastiche in polipropilene (PP) e polietilene (PE), due tipi di plastica che prima finivano nei rifiuti solidi urbani, oppure in alcuni centri di raccolta «facoltativi». L’obbligo in vigore dimostra che PP e PE, così come avviene da diversi anni per il PET, si prestano, da un profilo tecnico, ambientale ma anche economico, a essere riciclati.

Le nuove direttive emanate dalla Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo del Dipartimento del territorio (maggio 2023) hanno obbligato i comuni a trovare delle valide alternative, laddove questa raccolta separata non era ancora stata attuata. La normativa stabilisce anche che tutte le operazioni e l’impianto nel suo insieme devono essere conformi allo stato della tecnica per la raccolta, la separazione, la triturazione e il seguente lavaggio, così come per la creazione di nuovi prodotti (da triturato o da granulo). Pure lo smaltimento degli scarti deve avvenire in modo da garantire la completa sostenibilità ambientale e la regola oggi vuole che sia effettuato presso l’Azienda cantonale dei rifiuti (Acr).

Di fronte a questa necessità, in Capriasca s’è optato per il sistema proposto da Migros Ticino al fine di ottemperare alle nuove disposizioni. A partire da gennaio 2024, infatti, è stata introdotta la raccolta di plastiche miste e tetrapak, grazie alla collaborazione tra il Comune e la Cooperativa regionale Migros Ticino, promotrice del progetto, ideato da Migros a livello nazionale (già presente nelle Cooperative di Zurigo, Lucerna, Vaud, Neuchâtel-Friborgo e Aare).

Un sistema che ha convinto anche Val Mara (seguito poi da altri Comuni) che, pur avendo già un diverso sistema di raccolta, vi ha aderito. Da inizio anno, presso le due filiali Migros di Tesserete e Melano, è quindi possibile acquistare gli appositi sacchi che, una volta riempiti, sono da riconsegnare direttamente presso il supermercato Migros coinvolto (vedi riquadro).

Le plastiche non finiscono pertanto nei rifiuti solidi urbani, ma ottengono una seconda opportunità di «vita», prendendo la via del riciclaggio. Questo avviene presso una ditta specializzata a Riva San Vitale, dove i sacchi vengono trasportati sfruttando anche i camion Migros di ultima generazione, che in precedenza tornavano dalle filiali in parte senza carico, come ci conferma Romeo Gianinazzi, responsabile del progetto per Migros Ticino assieme a Miranda Etienne Busacchi: «I camion che forniscono le filiali con la merce ritornano alla centrale carichi di contenitori vuoti riutilizzabili e rifiuti, tra cui anche i sacchi con le plastiche, senza quindi generare trasporti supplementari. Dalla centrale, le plastiche prendono poi la via per l’impianto di riciclaggio».

La seconda vita delle plastiche

Ma quali sono, quindi, il destino e il percorso delle innumerevoli plastiche che ogni giorno vengono utilizzate e che ora possono essere gettate negli appositi sacchi? La F.lli Puricelli SA di Riva San Vitale, pur trattando anche altre tipologie di rifiuti (come carta, cartone, metalli o vetro), si è specializzata proprio nelle plastiche oggetto del cambiamento avvenuto a livello cantonale e, già oggi, lavora ogni anno oltre 1500 tonnellate di materiale plastico, proveniente da circa cento comuni ticinesi, «anche grazie ai contenitori appositi disponibili sul territorio, che sono una frequente e valida alternativa al citato sacco per le plastiche», specifica Aron Puricelli, membro di direzione dell’azienda.

Ogni giorno vengono così separati 60-70 quintali di materiali plastici (recuperandone il 70%) che verranno usati per la creazione di nuovi prodotti. Il restante 30% circa, costituito da rifiuti residui, arriva invece all’impianto di termovalorizzazione di Giubiasco. Il tutto, sempre in un contesto in cui si cerca di ottimizzare i trasporti e, di conseguenza, abbassare i costi e migliorare ulteriormente il bilancio ecologico dell’intero processo di riciclaggio, che rimane il fattore determinante.

Separare per tipologia

Installato nel 2021, l’impianto di Riva San Vitale consente di selezionare per tipologia i diversi polimeri (le differenti plastiche), grazie a innovativi sistemi automatizzati e a operatori specializzati. Nel 2023 l’azienda ha poi completato la filiera del riciclaggio con la messa in funzione del macchinario di lavaggio e granulazione che, unico nel suo genere in Ticino, permette di ottenere un prodotto finale pronto per la successiva lavorazione.

Il completamento della struttura ha rilanciato anche il progetto di Migros Ticino, che ha così potuto portare a sud delle Alpi un concetto già attuale in diversi cantoni elvetici, come ci conferma Miranda Etienne Busacchi: «Esatto, nel corso del 2023 abbiamo rilanciato il progetto e abbiamo trovato in Capriasca e Val Mara i primi due Comuni interessati, che hanno aderito a partire dal 2024. In seguito, si sono aggiunti anche Savosa, Paradiso e Maggia, tre comuni che, pur avendo già dei sistemi di raccolta come Val Mara, hanno voluto implementare sul loro territorio anche il sacco di Migros».

Il macchinario di Riva San Vitale è dotato di una serie di differenti tipi di selettori come vagli, magneti, separatori di flusso o selettori ottici che, sfruttando le caratteristiche fisiche dei rifiuti e della plastica, permette di dividere fino a sette tipi di plastica (oltre che allontanare i rifiuti «estranei»). Un importante tassello è pure garantito dai due punti di controllo manuali dove i dipendenti verificano (e semmai correggono) che vengano smistati sulla linea corretta. Infatti, per essere riciclata e riutilizzata, la plastica deve innanzitutto essere separata per qualità, dopodiché viene triturata e lavata.

I generi di plastica o le sue miscele – come per esempio il «PE-PP Mix» (un miscuglio di polietilene e polipropilene), – sono così pronte per essere cedute ad altre aziende e generare dei nuovi prodotti in plastica riciclata. «I granulati vengono per ora venduti prevalentemente a ditte attive sul territorio cantonale per l’elaborazione di confezioni a scopo non alimentare, ma si sta pure valutando l’opzione di chiudere ulteriormente il ciclo, ritornando il granulato alle Industrie Migros e poi produrre nuovi imballaggi plastici per prodotti a marca propria», conclude Puricelli.

Un gesto per la sostenibilità

Dal 2021 la Migros sta ampliando progressivamente il riciclaggio della plastica nelle sue filiali e attualmente in tutta la Svizzera sono circa 140 i luoghi in cui è già possibile consegnarla con l’aiuto dei sacchi di raccolta. Dal 2024, come detto, anche le prime filiali ticinesi hanno potuto aderire e si pensa che altre possano seguire, come ci conferma Miranda Etienne Busacchi: «Abbiamo inviato una lettera a tutti i comuni ticinesi in cui abbiamo una filiale Migros per verificare il loro interesse e, in caso affermativo, saremo felici di instaurare questa collaborazione anche con loro».

Un progetto in cui Migros ha investito molte risorse, consapevole dei suoi benefici: «Questo riciclaggio permette di chiudere un ciclo tramite il concetto di economia circolare, di incrementare l’uso di plastiche riciclate (rPlastic), di sfruttare la logistica per i trasporti e anche di informare i clienti sulle opportunità», conclude Miranda Etienne Busacchi.

L’acquisto e l’utilizzo del sacco per la plastica di Migros va infatti visto come un gesto sostenibile, ulteriormente comprovato dall’associazione Riciclatori della plastica svizzeri, la quale certifica che la raccolta e il riciclo avvengano in modo accorto e nel rispetto delle relative esigenze qualitative.

A Tesserete e Melano il sacco piace

Ma come ha reagito la clientela al progetto di Migros Ticino? Molto bene se si considerano i riscontri e i primi dati sulle quantità raccolte che, solo per Tesserete, ammontano a 20 kg giornalieri di plastica: «Il cassonetto dobbiamo svuotarlo da una a due volte al giorno, a dimostrazione del successo di questa iniziativa, che ha trovato un ottimo riscontro nella popolazione, disposta a spendere un po’ di più per smaltire nel modo migliore questi rifiuti; un gesto a favore dell’ambiente insomma. La praticità del fatto che il cittadino possa fare la spesa e allo stesso tempo riportare i sacchi pieni, gioca anche a favore del progetto», racconta il gerente Luigi Maggiotto.

Nei primi quattro mesi, da gennaio ad aprile, sono stati venduti quasi 4200 sacchi delle varie misure (17, 35 o 60 litri), che possono essere depositati nei pressi della filiale durante gli orari di apertura. Un avvio che soddisfa quindi il gerente: «Sì, tutti i nostri dipendenti sono stati formati e sono in grado di fornire le necessarie istruzioni ai clienti, che inizialmente avevano molte domande, mentre ora il sistema sembra essere stato assimilato e contribuisce al “benessere” ambientale», conclude Maggiotto.

Alla filiale di Melano

Presso la filiale di Melano il progetto è iniziato qualche settimana dopo rispetto a Tesserete, ma sono già stati raccolti diversi sacchi, consegnati da parte dei clienti che hanno approfittato di quest’iniziativa, come racconta il gerente Alessandro Galizia: «Notiamo una tendenza che indica un allargamento costante della percentuale di clientela interessata, con sacchi riempiti correttamente e senza problemi logistici o di altro tipo».

Delle buone prospettive per Melano e la Val Mara, dove inoltre, a differenza di Tesserete, era in precedenza già possibile eliminare la plastica presso l’ecocentro: «Esatto, probabilmente anche per questo, all’avvio del progetto non abbiamo assistito a un boom di adesioni da parte della clientela, ma una parte trova molto comodo poter smaltire la plastica mentre fa la spesa, senza dovere raggiungere appositamente l’ecocentro. Inoltre, cerchiamo d’illustrare ai consumatori interessati che il costo dei sacchi viene principalmente investito nello sviluppo e messa in atto del progetto stesso, spiegando anche i vantaggi del riciclaggio dal punto di vista ecologico», conclude Galizia.

La scelta di Capriasca

Capriasca, con i suoi circa 6800 abitanti, è stato il primo Comune ad aderire al progetto e la scelta s’è rilevata ideale, come spiegano Sandro Pagnamenta e Giuliano Frapolli dell’Ufficio Tecnico: «Inizialmente avevamo valutato anche altre possibilità, ma l’opzione di Migros s’è rilevata la migliore, sia dal punto di vista economico, dato che non abbiamo dovuto investire in infrastrutture, sia da quello ambientale, poiché l’intero processo avviene in Ticino (sfruttando tra l’altro i veicoli che già si spostano per rifornire i negozi), assecondando le direttive poste dal Cantone».

Il sistema adottato consente alla popolazione d’optare per uno smaltimento facile ed ecologico: «La collaborazione con Migros e l’attuazione del sistema sono stati per noi semplici ed efficaci, permettendoci di aderire in tempi brevi e garantendo un servizio di qualità che ci soddisfa ed è certificato», conclude Pagnamenta.

In Val Mara il sacco è un’opzione in più

Il Comune di Val Mara, avendo invece già un sistema per la raccolta differenziata della plastica negli ecocentri comunali, è stato un ottimo precursore e ha fornito l’occasione per sperimentare il metodo anche in questo contesto, come racconta Georgia Ghidoni, a capo del dicastero Protezione ambiente e che ha seguito il progetto sin dall’inizio, da settembre del 2023: «Abbiamo accolto molto favorevolmente la proposta d’introdurre un altro punto di raccolta, nonché un metodo alternativo, anche perché il nostro comune è assai sensibile alle politiche ambientali, dimostrando una forte volontà e impegno nel promuovere e attuare misure volte alla protezione e alla gestione sostenibile dell’ambiente».

Val Mara, con i suoi circa 3mila abitanti, è infatti costantemente impegnato nell’implementazione di politiche per la gestione dei rifiuti che favoriscano il riciclo, il compostaggio e la riduzione della produzione dei rifiuti. Il progetto del sacco di Migros ha quindi trovato «terreno fertile» nel Comune, istituito nell’aprile del 2022 in seguito all’aggregazione di Maroggia, Melano e Rovio: «Riteniamo che il servizio di Migros sia un valore aggiunto per il cittadino che può ottimizzare il suo tempo: mentre si reca al negozio può smaltire in modo corretto e sostenibile la propria plastica», conclude Ghidoni.