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Dove e quando

Echi di storia – Il coraggio
Lugano, 6-9 giugno 2024.
Info: www.echidistoria.ch


La necessità del coraggio

Con il sostegno del Percento culturale Migros nasce a Lugano il primo Festival di storia
/ 20/05/2024
Redazione

ATIS, Associazione Ticinese Insegnanti di Storia, un po’ per festeggiare i primi vent’anni di attività, ma soprattutto per gettare le fondamenta di un confronto continuativo con quelle che sono le sfide di un’epoca complessa come la nostra, ha dato vita al primo festival di storia su suolo ticinese, Echi di storia. L’appuntamento si estenderà su quattro giorni, dal 6 al 9 giugno, in diversi luoghi della città di Lugano, tra cui l’Asilo Ciani, lo Studio Foce e la Biblioteca cantonale.

Attraverso il Festival di storia si cercherà di «abbracciare le grandi questioni del nostro tempo»

Durante le numerose conferenze previste interagiranno voci autorevoli del panorama storico-culturale svizzero e italiano per dialogare intorno al tema del coraggio.

Ne abbiamo parlato con Leonardo Marchetti, insegnante e appassionato di storia, fra gli organizzatori dell’evento, chiedendogli il perché di un Festival di storia: «Da quando mi è venuta l’idea, nel giugno di un anno fa, mi rimbalza in mente la frase di Voltaire dell’Encyclopédie in cui egli, a proposito degli storici, si chiede “se il vostro lavoro consiste nel dirci quale sovrano è subentrato al suo predecessore sulle rive del fiume Oxus, in che cosa siete voi utili al pubblico?”. L’archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli risponde a Voltaire qualche secolo più tardi, affermando che compito dello storico è quello di farsi capire».

Continua Marchetti, «Secondo Bianchi Bandinelli la divulgazione è forse l’apice del nostro compito di storici, ma dobbiamo studiare molto per non diffondere notizie rancide. Anche l’obiettivo del nostro Festival è quello di non diffondere “notizie rancide”, ma di portare il pubblico ad ascoltare una storia che sia ben ricercata, ben pensata e infine ben divulgata. La storia oggi deve favorire lo sviluppo di uno sguardo critico e abbracciare le grandi questioni del nostro tempo, non però per giudicarle, quanto invece per comprenderle con spirito critico, a partire dal passato. In fondo la storia, a chi vi si voglia avvicinare, insegna a guardare dalla finestra qualcosa che si può vedere pur non potendola toccare; e se la storia, descrivendo e interpretando gli eventi non può prevedere ciò che accade, consente di essere avvisati della possibilità che qualcosa accada».

Proprio per dare seguito a questa disposizione divulgativa, le conferenze di Echi di storia saranno gratuite. Prossimamente sulle pagine di «Azione» troverete maggiori dettagli riguardo al Festival.