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Se avete domande su alimentazione e nutrizione potete scrivere a Laura Botticelli, dietista ASDD, all'indirizzo info@azione.ch indicando come oggetto "La nutrizionista" 


I metalli pesanti negli alimenti

/ 20/01/2025
Laura Botticelli

Buongiorno signora Botticelli,
ho letto che una nota marca Svizzera di cioccolata (che amo pure io) è stata accusata in America di aver venduto dei prodotti di cioccolata contenente alte dosi di metalli pesanti (l’azienda in questione respinge pubblicamente le accuse, ndr.). Mi sono molto vergognato e arrabbiato per la notizia. E mi chiedo inoltre che danni possono fare al nostro corpo queste sostanze? Eviterò la loro cioccolata ma un dubbio mi assale, quanti altri alimenti ne contengono e come possiamo tutelarci da queste contaminazioni noi semplici cittadini? La ringrazio e saluto cordialmente
. / Luigi

Buongiorno Luigi,
ho letto pure io la notizia e me ne sono rammaricata. In generale posso dire che il cioccolato, soprattutto quello scuro, può contenere metalli pesanti come il cadmio e il piombo. Questi elementi possono provenire dal suolo inquinato in cui vengono coltivati gli alberi di cacao come pure dai processi di lavorazione.

L’esposizione costante e a lungo termine anche a piccole quantità di metalli pesanti può portare a una serie di problemi di salute. L’esposizione frequente al piombo è pericolosa negli adulti perché può accumularsi nel corpo e nel tempo può causare danni al sistema nervoso, può portare all’ipertensione e alla soppressione del sistema immunitario. Il cadmio invece è tossico per i reni e può influenzare la densità ossea oltre ad avere effetti sul sistema riproduttivo. Il pericolo è maggiore soprattutto per le donne incinte e per i bambini piccoli, perché i metalli possono causare problemi di sviluppo, influenzare lo sviluppo del cervello, con tutte le complicazioni facilmente intuibili.

Anche se non si è un consumatore frequente di cioccolato, i metalli pesanti possono comunque essere un problema perché si trovano in quantità più o meno elevate in molti altri alimenti come per esempio il pesce, soprattutto quello grasso (tonno e pesce spada) che possono contenere mercurio. La frutta a guscio a volte può contenere alti livelli di aflatossine e metalli pesanti a causa delle condizioni di crescita e stoccaggio. Anche alcune verdure coltivate in terreni contaminati possono accumulare piombo e cadmio come pure il riso, che può accumulare arsenico specialmente se coltivato in regioni dove l’acqua è contaminata.

Come tutelarci? Tutti gli alimenti contengono almeno una piccola quantità di minerali, poiché sono componenti essenziali della maggior parte degli alimenti. In generale è importante assumere una dieta varia, in modo da ridurre il rischio di esposizione a livelli elevati di un singolo contaminante. Una prima piccola strategia potrebbe essere comprare alimenti di stagione e locali, poiché questi alimenti sono spesso freschi e quindi meno soggetti a un lungo stoccaggio o trasporto che possono influenzarne la qualità. In secondo luogo, è utile ricordarsi di lavare sempre frutta e verdura prima del consumo perché l’acqua può aiutare a rimuovere alcune sostanze tossiche superficiali. Controllare poi le etichette e acquistare da fonti affidabili scegliendo per esempio marchi che riportano garanzie di tutela dell’ambiente, controlli ecc., e accertarsi della provenienza. Esistono alcuni alimenti che generalmente presentano livelli molto bassi di metalli pesanti e sono considerati più sicuri dal punto di vista della contaminazione da sostanze tossiche. Sono la frutta e la verdura biologica e locale, poiché questi alimenti sono meno inclini alla contaminazione da fertilizzanti chimici e pesticidi.

Mangiare frutta e verdura congelata è anche una buona abitudine perché spesso vengono raccolte e congelate rapidamente, riducendo il rischio di esposizione a contaminanti. Optare per cereali come l’avena e il farro che in generale non accumulano metalli pesanti e i legumi e carni magre, pollame, prodotti lattiero-caserai provenienti da animali nutriti in modo sano e allevati in condizioni controllate.