Asperiores, tenetur, blanditiis, quaerat odit ex exercitationem pariatur quibusdam veritatis quisquam laboriosam esse beatae hic perferendis velit deserunt soluta iste repellendus officia in neque veniam debitis placeat quo unde reprehenderit eum facilis vitae. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit. Nihil, reprehenderit!
Vivere in un Paese di pensionati
Angelo Rossi
L’anno nuovo è cominciato da poco ma i problemi sono restati quelli di sempre. Per il Ticino uno dei più importanti è l’invecchiamento della popolazione. Lo si può misurare con molti indicatori. Per restare a uno dei più semplici: con la quota delle persone con più di 65 anni, l’età del pensionamento, sul totale della popolazione. Nel 1970 le persone che avevano superato quel limite di età rappresentavano il 12% della popolazione residente nel Cantone. Nel 2000 il valore di questa quota era già salito al 18% per poi crescere fino al 23,6% nel 2022. Negli ultimi 50 anni il tasso di invecchiamento è quindi sempre aumentato. Se dovesse continuare ad aumentare al ritmo con il quale è cresciuto dal 2000 al 2022, verso il 2080 si conteranno, nella popolazione residente del Ticino, più pensionati che persone con meno di 65 anni. Fra qualche decennio diventeremo dunque un Paese di pensionati: si tratta di un’evoluzione probabilmente inevitabile. Cerchiamo di farci un’idea, anche se è difficile, di cosa vuol dire vivere in un Paese di pensionati. Non è che oggi le persone anziane manchino. Ma fra 60 anni la loro presenza sarà largamente dominante. E i loro bisogni saranno quelli che faranno girare l’economia.
Sui marciapiedi, nei negozi, negli uffici pubblici, nei musei, nelle chiese ci saranno il doppio di deambulatori e carrozzine di quelli che possiamo incontrare oggi. Gli ostacoli all’accesso non saranno stati ancora eliminati. Ma il partito di quelli che esigono un accesso libero generalizzato si farà sentire, eccome! Bisognerà trovare anche i luoghi di riunione, i negozi, i mezzi di trasporto pubblico che possano accogliere e ospitare questi anziani con i loro sostegni per la deambulazione. Se volete mettervi in un ramo di produzione al quale non mancheranno le ordinazioni, cominciate a costruire panchine adatte anche per quelle infrastrutture, come i supermercati, le stazioni ferroviarie o gli ospedali, nelle quali i percorsi sono diventati chilometrici. Per la cura e l’assistenza degli anziani, per la costruzione e la gestione delle strutture necessarie per queste prestazioni, è probabile che Cantone, Comuni e casse malati dovranno spendere centinaia di milioni. La cura degli anziani sostituirà l’educazione dei giovani come cespite di spesa più importante per i Cantoni. Se la metà della popolazione godrà della pensione bisogna aspettarsi che più della metà dei contribuenti disporrà di un reddito tassabile inferiore a quello di cui poteva disporre mentre ancora lavoravano. Di conseguenza il gettito delle imposte delle persone fisiche aumenterà solo quando aumenteranno le rendite delle casse pensioni, vale a dire quasi mai. La spesa pubblica, invece, tenderà ad aumentare con il passo con il quale la popolazione invecchierà.
L’invecchiamento porterà però anche qualche aspetto positivo. Vi sarà in generale un rallentamento del ritmo di vita. Lo sport professionistico perderà parte dell’importanza che ha oggi. La quiete ridiventerà un bene molto apprezzato. È anche probabile che i volumi del traffico stradale non crescano più. Di conseguenza vi saranno meno code, meno incidenti e meno necessità di dedicare risorse finanziarie dell’ente pubblico alla manutenzione e agli investimenti nella rete stradale. Volendo essere ottimisti prevediamo anche una drastica diminuzione dell’inquinamento dell’aria e dell’inquinamento dovuto al rumore (quest’ultima anche per la scomparsa del motore a scoppio dalle nostre strade). La portata dell’influsso dei pensionati sul modo di vivere quotidiano dipenderà ovviamente da come evolverà la speranza di vita e dall’età in cui, nel 2080, si andrà effettivamente in pensione. Tuttavia, il problema principale, provocato da questa evoluzione della nostra demografia, resterà quello di insegnare ai futuri pensionati come occupare il loro tempo libero. È vero che una fetta importante dello stesso sarà assorbita dai nuovi compiti che l’ulteriore sviluppo del digitale attribuirà agli utenti e ai consumatori. Pensiamo, per fare un solo esempio, a quali saranno le conseguenze della scomparsa del denaro contante e delle casse nei negozi, nei ristoranti, negli alberghi e nelle amministrazioni. Tuttavia, anche così, ai futuri pensionati il tempo libero non mancherà. Per molti di loro il non saper cosa fare per occuparlo diventerà il vero problema esistenziale. Preparatevi e ricordate: purché non vi fermiate, non importa quanto lenti potrete andare!