azione.ch
 



Sempre più imprese, sempre più piccole

/ 03/10/2024
Angelo Rossi

I commentatori della congiuntura economica, quando vogliono illustrare l’andamento dell’economia citano, di solito, il tasso di crescita del prodotto interno lordo, il tasso di disoccupazione o quello del rincaro. Oltre a essere indicatori di fenomeni aggregati, questi tassi vengono rilevati dalla nostra statistica, almeno ogni trimestre. Consentono quindi di seguire quasi dal vivo quello che sta succedendo nell’economia nazionale. A statistiche annuali, come quella delle nuove imprese, quelle create nel corso di un anno, si fa meno ricorso perché hanno scadenze troppo lunghe. Se però a un osservatore interessa non quello che sta succedendo o sta per succedere, ma la tendenza in atto – gli economisti parlano di analisi del medio termine – allora anche le statistiche annuali servono. Per esempio quella sulla creazione di nuove imprese. In effetti le prospettive di sviluppo di un’economia nel medio termine dipendono in maniera diretta anche da come si evolve l’effettivo delle sue imprese. In un’economia che si sviluppa questo effettivo tende a crescere. In una invece che ristagna o decade, a diminuire. L’andamento dell’effettivo delle imprese di una nazione o di una regione è simile all’evoluzione demografica. Tuttavia mentre per la popolazione conosciamo il movimento naturale e quello migratorio, per le imprese la statistica ci fornisce solo i dati riguardanti la creazione di nuove imprese o la cessazione di attività di imprese già esistenti. È possibile che parte delle nuove imprese di un Cantone non siano nuove fondazioni ma trasferimenti da un altro Cantone. Nello stesso modo parte delle cessazioni di attività in un Cantone possono essere dovute a trasferimenti dell’attività altrove. L’analogia con il movimento demografico è quindi solo parziale.

Cosa ci dicono i dati? Il 2023 sarebbe stato un anno record, per la Svizzera, per quel che riguarda la creazione di nuove imprese. Questa informazione proviene da una «analisi nazionale» effettuata dall’Istituto delle giovani aziende di San Gallo. Stando a quella fonte, nel 2023, si sarebbero create in Svizzera 39’166 nuove imprese. Il tasso annuale di crescita dell’effettivo delle nuove imprese sarebbe stato pari al 3.2%. Prendiamo nota di questi risultati, ricordiamoci però anche che le nuove aziende vengono contate pure dall’Ufficio federale di statistica in un rilevamento i cui risultati vengono pubblicati solo in dicembre e, purtroppo, con due anni di ritardo. Alla fine del 2024 verremo così a conoscere i dati del 2022, mentre fino ad ora disponiamo solo dei dati dal 2021. Ma questa non è la sola differenza tra le due fonti. Gli effettivi di nuove aziende contati dall’Ufficio federale di statistica sono infatti notevolmente superiori a quelli ai quali si riferisce l’Istituto delle giovani aziende. Per il 2021, unico anno per il quale possiamo effettuare il confronto, la differenza è maggiore di 4000 unità. Di conseguenza ci si può chiedere quale dei due risultati sia il più attendibile. Lasciamo agli esperti dei dati l’onere di rispondere a questo quesito e diamo invece un’occhiata ai dati della statistica pubblica che riguardano il Ticino. Costatiamo così che nel corso degli ultimi anni in Ticino si è manifestata una tendenza alla diminuzione del numero di nuove aziende create annualmente. Con l’eccezione del 2021, che è però il primo anno dopo la fortissima recessione dovuta al Covid. Così, dal 2014 al 2020, il numero delle nuove aziende, create annualmente in Ticino, è diminuito da 3164 a 2450. Nel 2021, come si è già ricordato, si è manifestata una ripresa: il numero delle nuove aziende è risalito a 2608. Varrà infine la pena di ricordare che l’aumento netto dell’effettivo delle imprese operanti nell’economia ticinese è dato dalla differenza tra il numero delle nuove aziende e quello delle chiusure di azienda. Per esempio, nel 2021, in Ticino sono state chiuse 2383 imprese. Per saldo, quindi, l’effettivo delle aziende operanti nella nostra economia è aumentato, in quell’anno, di 225 unità. Quanto alla natura delle nuove imprese possiamo ricordare che si tratta di piccolissime aziende, con una, al massimo due persone occupate, attive, al 90% circa, nel settore dei servizi. Nel corso degli ultimi dieci anni, come conseguenza della terziarizzazione della struttura produttiva dell’economia ticinese, la tendenza è stata chiaramente verso la diminuzione della dimensione media e all’aumento dell’effettivo delle persone indipendenti.