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Contro i calcoli renali, tanta acqua per cominciare

/ 30/09/2024
Laura Botticelli

Buongiorno Laura, mio fratello ha avuto di nuovo dei calcoli renali, uno grosso e un paio piccolini, e in famiglia ci si chiede se la produzione di questi sassolini neri abbia a che fare con il cibo o magari con qualche bevanda. Cioè: esiste un modo per prevenirli, con l’alimentazione? Abbiamo pensato ad esempio che l’acqua calcarea potrebbe c’entrare qualcosa (anche se quella del rubinetto, della nostra zona, è molto dolce, ci hanno detto). Magari gli energy drink, che sono pieni di sali minerali? Esistono cibi da evitare? / Stefy

 

Buongiorno Stefy, effettivamente la produzione di sassolini renali può essere influenzata dall’alimentazione e dalle bevande assunte. Esistono vari tipi di calcoli renali e le loro cause possono variare. I seguenti consigli dietetici mirano a ridurre la maggior parte dei fattori di rischio riducendo la sovrasaturazione delle urine principalmente per l’ossalato di calcio, il fosfato di calcio e l’acido urico.

Tra le raccomandazioni più importanti, vi è l’aumento dell’assunzione di liquidi: bere una quantità adeguata di acqua è fondamentale per diluire le sostanze chimiche nelle urine che possono formare i calcoli.

Ricordo che la funzione principale dei reni è quella di originare l’urina a partire dal sangue, permettendo di rimuovere le scorie esistenti nell’organismo, e si è visto che per ogni 200 ml di liquidi consumati al giorno, è stata riscontrata una riduzione del 13% del rischio di formazione di calcoli.

Naturalmente si parla di acqua perché le bevande analcoliche gassate e zuccherate, contengono una media di 150 calorie per 350 ml e sono spesso dolcificate con fruttosio. Il fruttosio può aumentare l’escrezione di calcio, ossalato e acido urico, ed è per questo associato a un rischio più elevato di calcolosi renale. Un altro importante punto è quello di ridurre l’assunzione di sodio, poiché oltre a creare ipertensione, pericolosa anche per i reni, può aumentare l’escrezione di calcio nelle urine aumentando il rischio di calcoli.

Sebbene l’assunzione giornaliera di sodio necessaria per l’omeostasi del corpo sia di circa 0,5 g (21,8 mmol), viene normalmente ingerito in dosi più elevate. L’assunzione media giornaliera nella popolazione svizzera è di 8,7 ± 3,6 g al giorno. In media, le donne ne consumano 7,4 g e gli uomini 9,9 g. Il minimo registrato è di 1,3 g al giorno, mentre il massimo è di 26,5 g. In tutte le fasce d’età si riscontra una differenza tra i sessi. Un singolo cucchiaino di sale da cucina contiene circa 2,3 g (100 mmol) di sodio, che rappresenta la dose giornaliera massima raccomandata. Via libera quindi a erbette e spezie per condire gli alimenti.

Un altro punto importante è mantenere un’assunzione equilibrata di calcio: una bassa assunzione può infatti aumentare il rischio di formazione dei sassolini. Questo fenomeno è spiegato dal fatto che il calcio nell’intestino agisce come chelante per diverse sostanze, tra cui l’ossalato, questo vuol dire che si unisce a esso e lo rende meno disponibile per il corpo da assorbire.

Anche le proteine animali hanno un ruolo in tutto ciò, un’elevata assunzione di queste infatti può aumentare il rischio di alcuni tipi di calcoli. Inoltre pasti con un alto contenuto di carne animale sono anche carichi di purine e queste tendono ad aumentare il carico di acido urico filtrato nei reni. È dunque consigliabile ridurre l’assunzione di carne bovina, suina, crostacei, pesce e pollo. La carne rossa e quella bianca sono equivalenti nel carico di purine, sono consigliate quindi delle giornate vegetariane durante la settimana.

Nella prevenzione non ci si deve dimenticare di aumentare anche l’assunzione di frutta e fibre che migliorano la salute renale e aiutano a mantenere le urine più alcaline. Attenzione però a quelle ad alto contenuto di ossalati che includono verdure a foglia larga come spinaci, cavoli verdi, barbabietole, ma anche altri cibi come noci, tè, cioccolato e rabarbaro. Spero di esserle stata d’aiuto.