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Gli adolescenti che grondano di stile
Simona Ravizza
«Che drip!». Se ci capita di sentire questa frase dal nostro Gen Z verosimilmente non è rivolta a noi, ma a un/a suo/a amico/a. Il significato deriva dal verbo inglese to drip che significa «gocciolare», ma gli adolescenti lo utilizzano per dire a qualcuno che ha stile, più letteralmente che «gronda di stile». Non pensate che con Le parole dei figli sia possibile cavarcela in modo così sbrigativo.
Già che sono sull’argomento provo a capire che cosa sia lo stile per i Gen Z, ossia quale sia il loro modo di vestire prediletto: e qui mi si apre un ventaglio di modi di dire a me del tutto ignoti seppur io sia da sempre un’amante della moda e, ma mi sa ancora per poco, abbia persino voce in capitolo sugli outfit della mia quasi 16enne Clotilde. Tra noi 7infamiglia il guru della moda è il 22enne Tao, che chiamo subito in aiuto, munita di taccuino per prendere appunti.
L’ispirazione arriva da Pinterest, l’app per eccellenza di foto con look (o altro) da copiare, il rilancio è poi su Instagram e TikTok. La premessa è che i giovanissimi amano mischiare gli stili, ma i più hanno quello che si chiama un aesthetic core, dove core (che sempre in inglese significa «nucleo»), viene usato in particolare su TikTok come suffisso per riferirsi a un principio estetico che prevale sugli altri. C’è dunque uno stile che generalmente caratterizza ciascuno. Uno può essere quello Y2K, dove Y sta per year (anno) e 2K per Duemila, dunque in sintesi: la tendenza arriva dagli Anni Duemila. Sono i tempi di noi boomer appassionati a Friends e Sex and the City, serie tv riscoperte anche queste dai nostri figli. I look iconici: pantaloni a vita bassa, cargo pants, felpa girocollo vintage Tom & Jerry o con qualsiasi altro cartoon, t-shirt con scritte a caratteri cubitali, canotte bianche a costine, magliette da calcio o basket, tute sportive, piumini (riproposte da artisti hip-hop), minigonne a pieghe, top cortissimi per mettere in risalto la pancia, un vero must indossato con i baggy jeans. E baggy, che sta per «largo», è un altro termine indispensabile per comprendere lo stile dei Gen Z: pantaloni e t-shirt oversize e giacche ampie. Non è da confondere con boxy, altra parola d’ordine dell’abbigliamento degli adolescenti: il termine si riferisce a una vestibilità larga e abbondante di magliette e felpe, ma con un taglio corto, a scatoletta.
Una delle ultime tendenze che sta spopolando su TikTok sono i jort bermuda, jeans sotto il ginocchio, che uniscono shorts e denim. C’è poi la clean girl o il clean boy, ovvero «la ragazza/ il ragazzo pulita/o»: qui a vincere è il minimalismo, con jeans leggermente oversize e sneaker, insieme a capi essenziali come t-shirt e canotte bianche. Ma siccome tutto è concesso c’è anche lo stile goth (gotico), di cui la testimonial è la primogenita di Morticia e Gomez della famiglia Addams, di nome fa Mercoledì ed è la protagonista di una serie Netflix diretta da Tim Burton: colore d’ordinanza nero, croci al collo, trucco pesante.
L’old money (tradotto: «vecchi soldi») sta a indicare, invece, lo stile dei ragazzi-bene, cioè delle famiglie che hanno i soldi da sempre: per intenderci, è il modo di vestire che ricorda gli habitué delle partite di golf o di polo e delle vacanze in barca a vela: camicie di lino, pantaloni classici con il risvolto, collanina Dodo al collo, look mono o bicolore che trasuda lusso senza bisogno di loghi in bella vista. È l’opposto del maranza, che necessiterebbero di un capitolo a parte.
Le canzoni trap ci consegnano l’ostentazione del lusso, con marchi che anche per acquistare una maglietta raggiungono cifre da capogiro (e, a mio avviso, immorali). Ma i Gen Z sono anche pronti a sperimentare all’insegna del low cost, sempre però alla ricerca di quel che considerano drip! Fa piacere notare che qualche brand tra i più amati dai giovani stia sviluppando una sensibilità ambientale: «Trattandosi di uno dei settori più inquinanti, quello della moda, secondo solo a quello del petrolio e del gas, sappiamo bene che c’è ancora molto da fare. Tuttavia, stiamo facendo del nostro meglio per essere trasparenti riguardo al nostro percorso verso la sostenibilità», si legge nel sito di un brand amato dai giovanissimi, che rilancia: «Ricicla o dona i tuoi vestiti indesiderati».