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La dieta a yo-yo «ingrassa» e può essere anche pericolosa
Laura Botticelli
Cari lettori, oggi non risponderò a una vostra domanda ma tratterò il tema della «dieta a yo-yo». Non manca molto al primo giorno d’estate, ragione per cui, magari, qualcuno inizierà a temere di non essere in forma per la «prova costume», consapevolezza che potrebbe portarlo a scandagliare la rete in cerca dell’ennesima dieta miracolosa per perdere quei 2, 5, massimo 10 kg che gli pesano sulla bilancia. Ed è proprio a tutte e tutti voi che mi rivolgo con apprensione: per favore, fate attenzione.
Innanzitutto: è vero che avete del peso di troppo? L’indice di massa corporea, IMC o BMI (body mass index) che corrisponde al peso diviso l’altezza al quadrato, può essere un buono strumento per capirlo, permettendo una reale autovalutazione sulla base dei valori che per un peso normale si situano tra 18,5 e 24,9. Ciononostante, va tenuto conto anche di una nuova considerazione: attualmente, infatti, ci si sta rendendo conto che il BMI ha un certo grado di affidabilità per lo studio di grandi popolazioni, mentre, sul singolo, l’errore può non essere così trascurabile. Più precisamente il BMI non fa distinzione tra massa magra e massa grassa.
So per esperienza che ci sono persone che anche se hanno un BMI nella norma non si piacciono e per questo è importante capire la qualità del proprio peso. I muscoli pesano ma hanno un volume molto più ristretto e bruciano più calorie… per cui possono essere definiti «un peso sano». La domanda, dunque, potrebbe essere questa: avete preso chili perché fate palestra e più movimento? Pesate di più ma non avete cambiato taglia degli indumenti? Se la risposta è affermativa, allora probabilmente avete aumentato la massa muscolare e non ha dunque senso badare al numero sulla bilancia. Avete preso chili perché avete esagerato col cibo? C’è più grasso? Dove è distribuito? Misurare la circonferenza della vita è un metodo per capire se la propria salute risente del peso aumentato: valori superiori a 102 cm negli uomini e a 88 cm nelle donne significano che c’è grasso addominale «pericoloso»; in alternativa si può comprare una bilancia con impedenziometro che vi darà un valore obiettivo.
Al di là di quanto detto, il mio consiglio resta quello di evitare di affrontare diete drastiche e molto restrittive perché queste, spesso, portano lungo un percorso prevedibile: la dieta a yo-yo. All’inizio si parte super motivati, si perderà un po’ di peso, poi alla fine ci si stancherà iniziando a mangiare cibi che erano off-limits, ci si sentirà in colpa e si cederà del tutto, recuperando il peso perso. Questa oscillazione di peso non è salutare. In uno studio è emerso che le persone con grandi fluttuazioni del peso corporeo avevano il 78% in più di probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2 per un periodo di circa cinque anni rispetto a quelli il cui peso rimaneva più costante. Inoltre, può portare ad abitudini alimentari disordinate e a lotte a lungo termine con il peso. Detta altrimenti: impegnarsi in comportamenti alimentari malsani può avere gravi conseguenze, tra cui una relazione malsana con il cibo.
La dieta yo-yo può anche causare una perdita di massa muscolare. Le diete a basso contenuto calorico troppo restrittive spesso portano alla perdita muscolare insieme alla perdita di grasso. Quando si aumenta di nuovo di peso, tuttavia la maggior parte di esso tende a essere massa grassa piuttosto che muscolare. Avere una percentuale più alta di grasso corporeo aumenta la resistenza all’insulina, rallenta il metabolismo e diminuisce la forza fisica. Poiché i muscoli bruciano più calorie del grasso, se diminuiscono il corpo ne brucerà di meno. Quindi non solo si è a rischio di glicemie alte, ma c’è anche una maggiore probabilità di mantenere i chili ripresi.
In una formazione che ho seguito avevano proprio mostrato una donna normopeso che voleva perdere 5 kg: aveva fatto una dieta drastica, ne aveva persi 7 e poi era aumentata di 10 e nel tempo, con questo effetto yo-yo, si era ritrovata veramente obesa, tanto da faticare a perdere peso. Ne vale la pena? Decisamente no! Se proprio odiate quei chiletti, cercate di concentrarvi sul cambiare quei comportamenti che vi hanno portato a prenderli e puntate sull’esercizio fisico. Abbiate pazienza, vogliatevi bene. So che è un percorso più «difficile» ma è quello che vi garantirà risultati più sicuri e a lungo termine.