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Avete domande su alimentazione e nutrizione? Laura Botticelli, dietista ASDD, vi risponderà. Scrivete a lanutrizionista(at)azione.ch
Cortisolo e prolattina: ormoni e sovrappeso
Laura Botticelli
Buongiorno Laura, le scrivo perché durante un’analisi medica delle ghiandole del seno mi hanno detto che probabilmente ho la prolattina e il cortisolo alti. Lo si può capire veramente da un esame del genere? Io ho problemi di peso, sono alta 170 cm e peso 90 kg. So che il cortisolo non aiuta, quindi il mio problema può essere legato a questioni ormonali? Cosa posso mangiare per migliorare i valori del sangue? / Doris
Buongiorno Doris, la ringrazio per la domanda e la fiducia che ripone nelle mie competenze, tuttavia non essendo io un medico, purtroppo non dispongo di nozioni sufficienti per rispondere a tutte le sue domande. Se ha dei dubbi, a tale proposito, le consiglio di discuterne col suo medico di famiglia che la conosce e saprà valutare la sua situazione nel complesso, consigliandole eventualmente delle analisi del sangue specifiche. Dovessero risultare alti, i valori di questi ormoni, è molto importante capirne la causa e affrontare il tutto in modo completo e multidisciplinare per personalizzare al massimo la sua assistenza medica. Quanto scriverò qui di seguito quindi è una risposta molto generale, per dare qualche informazione sull’argomento.
La prolattina è un ormone prodotto dall’ipofisi che ha il compito di regolare il ciclo mestruale e che stimola la produzione del latte materno dopo il parto. Livelli elevati possono influenzare il metabolismo del glucosio e la deposizione del grasso, e di conseguenza possono essere associati a una minore capacità di perdere peso. Le possibili cause possono avere a che fare con un ipotiroidismo, oppure con l’uso di farmaci, tumori ipofisari o ancora altri disturbi.
Il cortisolo, noto anche come l’ormone dello stress, è prodotto dal surrene su impulso del cervello nei momenti di maggior tensione e determina l’aumento di glicemia e grassi nel sangue mettendo a disposizione l’energia di cui il corpo ha bisogno. Livelli elevati di cortisolo a lungo termine possono contribuire alla resistenza all’insulina e alla conservazione del grasso corporeo. Alti valori possono indicare una sindrome di Cushing o altre condizioni.
In presenza di prolattina e cortisolo elevati è consigliabile adottare un’alimentazione che possa contribuire a supportare l’equilibrio ormonale e a favorire il benessere complessivo.Alcuni esempi di alimenti utili sono quelli ricchi di fibre come frutta, verdura, legumi e cereali integrali che aiutano a regolare la glicemia e a sostenere il metabolismo. Le proteine magre come pollame, pesce, uova e latticini a basso contenuto di grassi e legumi mantengono stabili i livelli di zucchero nel sangue e supportano la massa muscolare. Essendo il muscolo metabolicamente attivo, ciò che lo porta quindi a consumare calorie, favorisce il dimagrimento. I grassi sani apportano benefici al sistema endocrino e cardiovascolare quindi è bene consumare alimenti come avocado, noci, semi di lino, oli vegetali non raffinati e pesce ricco di omega tre. Alimenti ricchi di antiossidanti come frutti di bosco, agrumi, verdure a foglia verde, tè verde e spezie come curcuma e zenzero possono sostenere la salute metabolica e ridurre lo stress ossidativo. Per supportare la funzione delle ghiandole surrenali e per ridurre lo stress, aiutano alimenti ricchi di magnesio come spinaci, semi di zucca, banane, mandorle e cioccolato fondente. Da ultimo è consigliabile anche limitare gli zuccheri aggiunti e i cibi altamente processati. Cambiare la propria alimentazione è un primo passo nel processo della gestione del peso, ma è fondamentale considerare anche altri fattori come una buona attività fisica. Quest’ultima infatti permette di mantenere la muscolatura e aiuta a prendere sonno, fondamentale per il benessere emotivo ed essenziale per le funzioni della memoria, la funzione immunitaria e il funzionamento degli ormoni nel corpo.
Per concludere: non posso sapere se il suo problema di peso sia collegato o meno a disturbi ormonali; per stabilirlo sarebbe opportuna un’analisi medica, solo in seguito potrà richiedere un consulto a una dietista dopo aver discusso col proprio medico i dettagli della situazione.