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Carissima, ti spiego i termini giuridici

/ 18/03/2024
Bruno Gambarotta

Carissima,

avrai notato anche tu che, dopo un intervallo di qualche anno, giudici e avvocati sono tornati a essere noti e popolari come gli influencer. È dato per imminente il debutto di un video gioco che li vede protagonisti. Più della metà dello spazio di telegiornali, giornali radio, quotidiani, talk show, social, è occupato da notizie, dichiarazioni, interviste, provenienti dal fronte delle procure e dei tribunali. Tutto un materiale denso di termini giuridici, né potrebbe essere altrimenti. È mio dovere spiegarti il significato dei termini più ricorrenti.

Cominciamo dai più semplici. Il «Codicillo» è un piccolo Codice che contiene le piccole norme – dette anche normine – che disciplinano i reati commessi da bambini. «Asse ereditario»: semplice asse di legno collocato al centro della sala nella quale il notaio legge il testamento. I presunti eredi devono cercare di salirci sopra, ostacolati in tutti i modi da quelli che già vi si trovano: solo coloro che riescono a rimanere sull’asse fino alla fine della lettura hanno il diritto di entrare in possesso della loro quota di eredità.

Si comprende cosa sono gli «Accordi in deroga» solo apprendendo che la «Deroga» è una tipica barca a fondo piatto usata nelle valli di Comacchio per pescare le anguille. Quando un avvocato o un giudice vogliono essere sicuri che il Patto da loro proposto sarà accettato dalle due parti, le fanno salire sulla Deroga, le conducono al largo e minacciano di buttarle in acqua se non firmano.

Il «Comodato» è un piatto tradizionale cucinato per essere servito alla cena di giudici e avvocati all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario. La ricetta del Comodato varia per piccoli dettagli da Procura a Procura. Ingrediente principale è la polpa di carne bovina, fatta a tocchetti e messa a macerare nel vino rosso, con spezie, cipolle, carote, lauro, sedano. Stufata con un sugo a base di cipolla, peperoni e pomodori. Servita con fette di polenta. Per antica tradizione, il vino lo portano i cancellieri. Non è da tutti digerire una bella porzione di Comodato. Di un uomo di legge fragile di salute o invecchiato male si dice che «non è un giudice, o un avvocato, incline ai Comodati».

La «Corte dei Conti», lo dice la parola stessa, è un cortile pieno di nobili. La sua istituzione risale al 1188 quando Enrico il Plantageneto concesse ai Conti, un anno prima di morire, l’uso esclusivo di un cortile della sua reggia. Era una richiesta avanzata fin dai tempi del padre di Enrico, Goffredo IV il Bello, perché i Conti non volevano mescolarsi con i Marchesi e i Baroni; queste due ultime categorie di lavoratori avanzarono richiesta analoga. Il fatto che non venissero accontentati secondo alcuni storici è all’origine della guerra dei Tre Cortili. In tempi recenti la Commissione per le Pari Opportunità ha avanzato la richiesta che venga istituita anche una «Corte delle Contesse». Il «Concorso di Reati» è una prestigiosa gara disputata ogni anno in una diversa sede giudiziaria: quest’anno tocca a Biella e già si stanno facendo preparativi per accogliere degnamente i partecipanti provenienti da tutta Italia. Il trofeo va a quel giudice che abbia saputo, nel corso del precedente anno giudiziario, escogitare il Reato più estroso e singolare.

Il «Diritto d’Autore» detto anche «Diritto Griffato» è, come ognuno si può immaginare, un diritto che solo pochi privilegiati possono permettersi. La gran massa degli imputati deve accontentarsi di quello di serie, prodotto in grandi quantità dalle multinazionali del diritto e venduto dalla grande distribuzione.

Il «Diritto di Albinaggio», abolito grazie alla Rivoluzione Francese, non era altro che il diritto dei nobili di annoverare fra la numerosa servitù anche un albino, considerato, secondo una diffusa credenza, un portafortuna. Fa il paio con il «Diritto di Baliatico», anch’esso giustamente abolito, che consentiva ai nobili di tenere presso di sé la loro Balia per sempre anche quando erano diventati anziani.

Il «Giudizio Abbreviato», conosciuto anche come il «Giud Abbr» viene adottato quando tutte le parti in causa sono d'accordo nel dimezzare i tempi del dibattimento. Nella Sentenza sarà riportata solo la prima metà delle parole, tanto la seconda metà si indovina sempre. Anche l’eventuale condanna sarà scontata solo per la prima metà, come ricompensa per aver fatto risparmiare metà tempo.

Carissima, ora sei in condizione di seguire con profitto le cronache giudiziarie.

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