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È il populismo, bellezza!
Paolo Di Stefano
Al povero ingenuo tendente all’idiota non resta che strabuzzare gli occhi e poi inabissarsi nello stordimento catatonico, dopo essersi chiesto: com’è possibile che un ex presidente che ha ordinato tecnicamente un assalto al palazzo del potere per rivendicare una vittoria elettorale che era solo nella sua testa, com’è possibile che dopo un atto eversivo così poco rassicurante per l’equilibrio di un Paese (e del mondo), passati solo tre anni, quel tipo rischi di tornare a governare a furor di popolo? Com’è possibile che un tizio che è stato accusato di tentata sovversione, alto tradimento, corruzione, abuso di potere, dichiarazioni false, violazione della legge anti-spionaggio, abusi sessuali, diffamazione… com’è possibile che a questo tycoon, tra ciarlatano e mitomane, basti dichiararsi un povero perseguitato politico per ritornare in auge come se niente fosse? Per di più in quello che sin da quando eravamo in culla conoscevamo come l’esempio massimamente ammirevole di democrazia (se possibile, da esportare).
Avrà ragione Antonio Scurati quando scrive, nel suo nuovo saggio (5+), che il populismo è la nuova forma di fascismo? «I populisti europei e americani discendono, consapevolmente o inconsapevolmente, non dal Mussolini fondatore del partito fascista ma dal Mussolini che per primo intuisce i meccanismi della seduzione politica nella società di massa». Dunque, indigniamoci pure per le adunate nostalgiche in camicia nera, ma c’è qualcosa di molto più pericoloso: la politica che parla alla pancia (alla paura) della gente e facendo leva sulla pancia (e sulla paura) vince democraticamente. «Esiste – scrive Scurati – una sola passione politica più forte della speranza, e questa è la paura». A proposito di seduzione: resta un mistero che razza di seduzione possa mai esercitare un vecchio energumeno con i capelli color arancione?
Il povero ingenuo un po’ idiota rimane senza parole nel constatare che un governo che si batte per Dio, la Patria e la Famiglia decida di cancellare i sussidi (alle famiglie) per la cura dei giovani sempre più numerosi colpiti da disturbi alimentari, salvo poi ripensarci (ma in parte) di fronte alle proteste. Forse gli anoressici sono pervertiti, blasfemi, anarchici, comunisti, immorali, sovversivi che non meritano nessun aiuto da uno Stato così illuminato dalla luce divina? Del resto, un anno fa, in campagna elettorale, la futura premier inserì i disturbi alimentari tra le «devianze giovanili»: in ordine sparso accanto alla droga, alla ludopatia, al tabagismo, al bullismo e alle baby gang… Di tutto un po’. Idee lievemente confuse, povera donna, povera mamma (1). E la Giorgia, manco fosse Mussolini, proponeva un po’ di sano esercizio sportivo per ovviare a queste devianze da rammolliti vagamente criminali. Siamo un po’ idioti, diciamolo, gente che non crede ai propri occhi (e alle proprie orecchie) nel vedere (e nel sentire) cose talmente assurde da lasciarti senza fiato: bugie proposte come verità assolute, violenze spacciate per legittima difesa, grandi valori smentiti dai fatti, super promesse (elettorali) dimenticate nel giro di mezza giornata. Il «fake» non è più solo un modo di comunicare ma è diventata una «forma mentis» vincente: si può dire tutto oggi, ed esattamente il contrario domani, e la verità vada a farsi benedire. L’importante è che se ne chiacchieri. Tutti sentono il dovere (morale?) di esprimersi su tutto urbi et orbi, magari per poi correggere, smentire o capovolgere (sempre urbi et orbi), e siccome quell’opinione (o il suo opposto) è diventata virale nella rete, allora viene ripresa dai giornali e dalle televisioni, e poi siccome è stata ripresa dai giornali e dalle televisioni è giusto che venga ridiscussa dai social, dove diventa vi-virale e siccome è diventata vi-virale, allora i giornali e la televisione non possono ignorarla. E così il mondo è diventato un immenso insopportabile chiacchiericcio vi-vi-vi-virale per lo più sul vuoto d’aria fritta (voto d’aria – 1). È scontato che il più convinto e convincente (meglio se turgido-aggressivo) gestore del vuoto d’aria fritta (e falsa) vincerà democraticamente le elezioni. In caso di impensabile sconfitta, potrà sempre democraticamente urlare al complotto e semmai organizzare l’assalto al Palazzo. (P.S. per il solito idiota: è il populismo democratico, bellezza!).