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L’altro Marx

/ 25/12/2023
Cesare Poppi

I decenni a cavallo fra ’400 e ’500 segnano un periodo particolarmente travagliato nella storia europea. In molti si contendevano il primato in Italia tirando i Papi per la giacchetta non sempre con risultati apprezzabili per il controllo della penisola. Con la scoperta delle Americhe si delineava all’orizzonte uno spostamento del baricentro economico globale dal Mediterraneo alle Indie Occidentali e ai commerci transatlantici. La nobiltà vedeva così ridotti i profitti della rendita fondiaria a favore di una borghesia commerciale sempre più irrequieta prima e imprenditoriale poi (quella che il «vero» Marx avrebbe chiamato «l’accumulazione originaria» del Capitale). A questo rispondeva inasprendo lo sfruttamento a tutti i livelli della servitù della gleba in diretta concorrenza con la Chiesa Romana che con quella contendeva decime e balzelli sempre più bizzarri: separati in casa Feudatari e Clero, dovevano ingegnarsi. Poi carestie, epidemie, scoramento: in Italia si registrò un crollo demografico…

Nel 1517 Papa Leone X era a corto di fondi per completare la Basilica di San Pietro. S’inventò allora una Special Edition di Indulgenze plenarie a chi avesse fatto donazioni. Un oscuro frate agostiniano, certo Martin Lutero, si mise di traverso: Dio concede salvezza attraverso la fede e non tramite le opere. Se anche stacchi l’assegno e paghi per costruire San Pietro e sei un furfante non te la caverai. E così pure chi vendeva false promesse di salvezza. Il Papa scomunicò il monaco e così fece l’Imperatore Carlo V per tenersi buona Roma. E non solo Roma. Le novantacinque tesi di Lutero di quella che divenne poi la Riforma Protestante ebbero un effetto immediato fra le classi popolari e contadine. Variazioni, aggiunte e anche equivoci della trasmissione orale fungevano da volano moltiplicatore di versioni contrastanti, a volte improvvisate quando non fantasiose e velleitarie, di cosa potesse voler dire e implicare il ritorno a un Cristianesimo primitivo purificato dalle distorsioni di Clero e Nobili.

Fra il 1524 e il 1525 la Rivolta dei Contadini squassò i ranghi ormai storicamente scassati dell’ordine costituito in Germania, Alsazia, Svizzera, Austria e Südtirol/Alto Adige. Si calcola che in quegli anni almeno 300’000 insorti, sfidarono con falci e forconi le corazze e alabarde dei terribili Landsknechte pagati per sopprimere le rivolte in una miriade di insorgenze grandi e piccole… Lo scenario ideale che formava il background a volte confuso (ma non per questo meno genuino) del movimento era un utopico ritorno a un Cristianesimo Originario (con ogni probabilità mai esistito) dove i beni erano posseduti in comune e il clero era il Servo dei Servi di Cristo.

Fu così che il 27 dicembre 1521 tre predicatori della Dottrina Riformata arrivarono a Wittenberg, nella Sassonia meridionale. Nicolaus Storch, Markus Stübner e Thomas Drechsel. Passati alla storia come i Profeti di Zwickau, erano stati appena esiliati dalla loro città a causa delle loro dottrine radicali. Sono oggi riconosciuti come l’avanguardia storica dell’Anabattismo. In sostanza, semplificando: il Battesimo non può essere amministrato agli infanti ma solo agli adulti poiché come al Giordano lo Spirito può solo essere accolto da persone consenzienti. Attacco al cuore di quello che fu chiamato Pedobattismo, lo Spiritualismo dei Nostri sosteneva che la gestione del vero significato delle Scritture non potesse venire dalla Chiesa ma solo come rivelazione individuale a ciascun credente. E questo a premessa della promessa (!) certa e ineludibile di un’Apocalisse catastrofica da lì a poco. Possono ben capire i forbiti lettori de l’Altropologo che i tre non andarono lontano. Dopo un iniziale successo di pubblico e critica, venutosi a sapere che erano stati in contatto a Zwickau con Thomas Müntzer, leader da lì a poco della rivolta dei contadini, i tre attirarono i sospetti delle Autorità cittadine. Allertato, Filippo Melantone, figura di spicco della Riforma e amico personale di Lutero, decise di giocare l’Asso di Bastoni. Persuase Lutero ad abbandonare il castello di Wartburg dove era detenuto «in custodia protettiva» su richiesta e con garanzia del Consiglio di Wittenberg. In otto famosi sermoni, a partire dal 6 marzo 1522, Lutero fece girare il vento contro quelli che apostrofò come Schwärmer: mestatori, fanatici. Fiutata l’aria nuova, i tre alzarono i tacchi e sparirono dalla circolazione.

Il grande storico di quegli eventi, L. P. Qualben, sostiene che il vero cognome di Thomas Drechsel fosse in realtà Marx. L’Altropologo investiga le genealogie degli Altri Marx. A presto per aggiornamenti.